Tra gli interrogativi più comuni quando si firma il contratto per avere diritto a una carta di credito c’è ovviamente il costo. Ci sono infatti carte molto esclusive, che danno diritto a un plafond particolarmente elevato, che hanno costi mensili e annuali da varie centinaia di euro. Anche le carte più comuni, però, spesso hanno dei costi annuali o mensili, e conoscerli è essenziale per scegliere la carta più adatta alle proprie esigenze. Vediamo qui di seguito cosa c’è da sapere sulle carte di credito senza costi di annualità.
I costi annuali delle carte di credito sono spese periodiche che gli emittenti di carte addebitano ai titolari per il mantenimento e l'utilizzo della carta. Questi costi variano a seconda del tipo di carta e delle caratteristiche e vantaggi offerti, in modo non dissimile dai conti correnti a cui le carte fanno riferimento. I costi annuali sono quindi dei canoni che vengono corrisposti all’emittente, e possono essere riassunti in questo modo:
Anche se la propria carta di credito sembra non avere alcun costo di annualità, questo non significa per forza che sia più conveniente di un’altra che invece ha un canone ogni dodici mesi. Questo perché possono esserci dei costi nascosti che aumentano lo sforzo economico necessario per mantenere una carta, dalle commissioni di prelievo a quelle per il pagamento ritardato: ecco perché è bene consultare sempre con la massima attenzione le condizioni contrattuali della carta di credito. Nella seguente tabella si può trovare una panoramica dei costi più frequenti delle carte:
Costo |
Descrizione |
Costo annuale |
Spesa periodica per il mantenimento e l'utilizzo della carta di credito |
Tasso di interesse |
Percentuale applicata al saldo della carta di credito per calcolare gli interessi dovuti |
Commissioni di prelievo |
Costi associati al prelievo di contanti con la carta di credito |
Commissioni di cambio valuta |
Costi applicati quando si utilizza la carta di credito per effettuare acquisti in valuta estera |
Commissioni di pagamento ritardato |
Costi applicati quando non si effettua il pagamento minimo richiesto entro la scadenza del saldo della carta di credito |
Commissioni di saldo superato |
Costi applicati quando si supera il limite di credito concesso dalla carta di credito |
Costi di emissione |
Costi iniziali per l'emissione della carta di credito |
Costi di rinnovo |
Costi applicati per il rinnovo della carta di credito |
In più bisogna tenere conto che alcune carte di credito includono anche delle carte aggiuntive da destinare ad altri membri della famiglia che condividano lo stesso conto corrente: per questo un canone più elevato per una singola carta con carte aggiuntive potrebbe essere più conveniente di più carte con un canone singolarmente inferiore.
Tra le altre caratteristiche da considerare vanno ricordati il servizio clienti (particolarmente importante per le carte di credito, soprattutto in caso di emergenza, quando si ha bisogno di aumentare il plafond al volo per una spesa ingente o bisogna bloccare la carta in seguito al furto); la compatibilità con servizi di pagamento mobile quali Apple Pay, Google Pay o Samsung Pay; la presenza di particolari offerte che per un certo periodo di tempo permettono di accedere a una carta di credito a condizioni particolarmente vantaggiose.
A parità di costi, non tutte le carte di credito sono uguali. A parte le naturali considerazioni sulla solidità dell’istituto di credito che emette la carta (e sempre ricordando che in Italia i depositi sono protetti fino a 100.000 euro dal Fondo Interbancario di Tutela), ci sono altre voci da considerare per una scelta ragionata.
Tra questi c’è ad esempio il cashback, che funziona come una sorta di sconto applicato direttamente sugli acquisti. Il cashback con carta di credito è un tipo di programma premio offerto da alcune banche, che consente di ricevere una percentuale del denaro speso utilizzando la carta sotto forma di credito o rimborsi. Il funzionamento pratico del cashback è abbastanza semplice: per ogni acquisto effettuato con la carta di credito che partecipa al programma, si riceve una percentuale dell’acquisto (solitamente tra l'1% e il 5%) come cashback. Questo importo viene poi accumulato nell’account e può essere riscattato in varie forme, come ad esempio il credito diretto sull’estratto conto (riducendo così l’importo che si deve pagare), il trasferimento su conto corrente o di risparmio, o ancora un buono regalo.
In diversi casi, la percentuale del cashback non è prevista su tutti gli acquisti o perlomeno non con lo stesso ammontare: accordi speciali tra la banca e determinate marche o società permettono infatti di avere un cashback superiore per questo specifico genere di acquisti.