trimestrali del gruppo Vodafone: i ricavi negli ultimi tre mesi si attestano a 12,47 miliardi di Euro, in crescita rispetto agli 11,4 miliardi registrati in precedenza. Il dato non inconraggiante tuttavia è sul fronte dei service revenue che sono diminuiti complessivamente del 2,1%.
Tale riduzione si è registrata sul mercato Europeo, dove gli utenti hanno ridotto in maniera significativa la spesa per chiamate e messaggistica. Il calo dei ricavi in Europa si è attestato [pdf] intorno al 4,4%, mentre il traffico dati registra un aumento del 17,8% in Europa a fronte di una crescita mondiale del 19,4%.
[caption id="attachment_2957" align="alignnone" width="300" caption="Dati Bilancio Vodafone"][/caption]
In Italia i ricavi per Vodafone sono aumentati di circa 3,1 punti percentuali grazie all’aumento del traffico dati e alla sostanziale stabilità del comparto voce. L’incremento del traffico dati è derivato dal successo delle promozioni e delle offerte connettività wireless e di terminali. In crescita anche l’ADSL di Vodafone che raggiunge un milione di clienti.
La riflessione di SosTariffe parte da questi dati e si concentra su un quesito: se il calo dei ricavi è intorno al 4,4%, mentre il traffico dati registrano un aumento del 17,8% vuol dire che, con le dovute ponderazioni, traffico voce ed messaggistica iniziano a subire un calo che può arrivare al 7-10%.
La continua ascesa del traffico dati, e la diminuzione negli altri comparti pone tuttavia l’accento sulla composizione dei ricavi e del margine degli operatori. Ad oggi circa il 35% del fatturato proviene dagli sms ed ha un peso enorme in termini di EBIDTA in quanto gli sms sono quasi tutto margine puro.
Se gli sms perdono terreno a scapito del traffico dati che ha comunque molto margine (anche se la rete deve essere aggiornata e potenziata, quindi al netto dei costi di sviluppo il margine si riduce notevolmente) esso tuttavia non raggiunge neanche lontanamente il profitto generato dagli sms.
Qui si apre il nuovo mondo: manca ancora un business model quando scompariranno ( in un termine medio-lungo) gli sms e troveranno posto skebby, skype, messenger e mail. Gli operatori perderanno grandissima parte del margine derivante dal fatturato su sms e non avranno un valido sostituto per compensare tali perdite.
La partita a nostro avviso si giocherà sul business dei micropagamenti, e per il momento siamo ancora in alto mare.
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