- una crescita del PUN e del PSV negli ultimi mesi del 2024
- le tariffe a prezzo fisso sono ora più convenienti delle tariffe indicizzate
- la quota fissa delle offerte del Mercato Libero è aumentata in modo netto rispetto al 2021
Il mercato energetico chiude il 2024 registrando un incremento dei prezzi all'ingrosso. Nel frattempo, le tariffe a prezzo bloccato tornano ad essere più convenienti delle tariffe indicizzate, garantendo agli utenti la possibilità di ridurre le bollette e di bloccare il costo dell'energia. A fare il punto della situazione è la nuova indagine dell'Osservatorio Tariffe Segugio.it.
I dati raccolti ed elaboratori dall’Osservatorio Tariffe Segugio.it confermano l’attuale stato del mercato energetico: i prezzi dell’energia all’ingrosso, con riferimento al PUN per l’elettricità e al PSV per il gas, sono in aumento nel corso degli ultimi mesi. Per quanto riguarda le tariffe disponibili sul Mercato Libero, invece, si registra il “sorpasso” delle offerte a prezzo bloccato sulle offerte a prezzo indicizzato, almeno in termini di convenienza, mentre la quota fissa mensile delle offerte proposte ai fornitori (un vero e proprio canone da pagare per mantenere attiva la fornitura) ha registrato una sostanziale crescita rispetto al 2021.
Paolo Benazzi, Managing Director per il mercato Utilities&Banking di Segugio.it, commenta così i risultati dell’indagine dell’Osservatorio e l’attuale stato del mercato: <<La crisi energetica del 2022 ha inflazionato le cosiddette quote fisse di commercializzazione. Si tratta di canoni che il consumatore corrisponde per l’offerta di energia e di gas, a prescindere dai consumi. Parliamo di importi in media di 9 euro al mese per punto di fornitura (dai 7/8 euro ai 12/14 euro), e questo considerando le migliori tariffe. Nel 2021, questi stessi importi erano in media di circa 7 euro al mese>>.
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Per quanto riguarda l’energia elettrica, il PUN ha registrato un calo del 40% nel corso del primo quadrimestre del 2024 (in confronto con lo stesso periodo dello scorso anno). Negli ultimi mesi, però, c’è stata un’inversione di tendenza netta che ha portato a un aumento del costo al kWh dell’energia pari al +32% (nel confronto tra gennaio e novembre 2024).
Nel frattempo, il mercato vede emergere tariffe a prezzo bloccato sempre più convenienti. Con questo tipo di tariffe è possibile ottenere una spesa più bassa del 24% rispetto alle tariffe indicizzate che seguono l’andamento del PUN, con aggiornamenti mensili del prezzo

Anche il gas registra un andamento simile a quello dell’energia elettrica. In questo caso, infatti, l’indice PSV ha evidenziato un calo del 44% nel corso del primo quadrimestre del 2024, nel confronto con lo stesso periodo del 2023.
Nel corso degli ultimi mesi, però, si è registrata una sostanziale crescita che ha portato a un incremento del 46% del valore del PSV nel confronto tra gennaio e novembre 2024.
Da segnalare che anche per il gas si registra oggi una maggiore convenienza delle offerte a prezzo fisso, che garantiscono una spesa più bassa del 10% rispetto a quelle a prezzo indicizzato.

Un altro trend del mercato individuato dall’indagine dell’Osservatorio riguarda la quota fissa delle tariffe luce e gas. Si tratta di un vero e proprio canone di abbonamento, indipendente dal consumo, che bisogna pagare per mantenere attive le forniture. Secondo i dati raccolti, nel confronto tra il 2021 e il 2024, la quota fissa è aumentata del +24% per la luce e del +48% per il gas. Quest’incremento è legato a una scelta ben precisa dei fornitori che, aumentando i costi fissi, si garantiscono una protezione aggiuntiva contro l’instabilità del mercato all’ingrosso.