Nonostante gli ingenti investimenti in efficienza energetica (tra gli 85 e i 95 miliardi di euro nel 2023), l’Italia continua a registrare una debole performance in questo segmento, soprattutto al confronto con Paesi europei come Francia, Germania e Spagna. Infatti, mentre questi ultimi hanno ridotto significativamente la propria intensità energetica nell’ultimo decennio, il nostro Paese vede il proprio Energy Intensity Index (che è il rapporto tra il consumo lordo di energia e il Prodotto Interno Lordo di un Paese) mantenersi stabile nel tempo.
Un dato che preoccupa, in vista del raggiungimento dei target climatici al 2030. È una fotografia in chiaroscuro sull’efficienza energetica da nord a sud della Penisola quella scattata dall’edizione 2024 dell’Energy Efficiency Report, a cura di Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano.
Di seguito passiamo sotto la lente i progressi fatti in questo comparto e gli ostacoli ancora sul cammino, così come illustrati nel rapporto del Polimi. Prima, però, ricordiamo che una migliorata efficienza energetica della tua casa si traduce anche in un maggior valore dell’immobile stesso. Un passo importante per aumentare le prestazioni energetiche della tua abitazione è dotarla di un impianto fotovoltaico chiavi in mano.
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Efficienza energetica: nel 2023 investimenti tra gli 85 e i 95 miliardi di euro
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EFFICIENZA ENERGETICA: LE CIFRE NEL 2023 |
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Il mercato dell’efficienza energetica in Italia ha registrato un valore complessivo compreso tra gli 85 e i 95 miliardi di € |
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Il 60% di questi investimenti (55-59 miliardi di €) ha riguardato il comparto residenziale |
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Il terziario ha inciso per il 30% e la restante parte è legata agli investimenti della pubblica amministrazione e del segmento industriale, quest’ultimo tornato ai livelli pre-Covid |
L’Energy Efficiency Report 2024 scatta anche una fotografia del mercato dell’efficienza energetica in Italia nel 2023: questo comparto ha registrato un valore complessivo compreso tra gli 85 e i 95 miliardi di euro.
“Del totale degli investimenti, oltre il 60% è dipeso dagli interventi effettuati nel comparto residenziale, che nel corso del triennio 2021-2023 è stato fortemente condizionato dai bonus edilizi, quali Superbonus, Ecobonus, e Bonus casa”, si legge nel report. In particolare, a guidare gli investimenti sono stati gli interventi sull’involucro e i serramenti.
Un’altra quota rilevante del mercato, pari a circa il 30% degli investimenti del 2023, è attribuibile al settore terziario, nel quale prevalgono interventi di efficientamento e ammodernamento degli edifici.
“Si collocano in coda – spiega il team di Energy&Strategy – gli investimenti in efficienza energetica effettuati dalla pubblica amministrazione e dal comparto industriale. Quest’ultimo in particolare ha registrato un aumento del 20% rispetto agli investimenti dell’anno precedente, tornando dopo quattro anni ai livelli pre-Covid”.
Efficienza energetica: la fotografia in Italia tra luci e ombre
L’ultima edizione dell’Energy Efficiency Report mette in luce “la debole performance in efficienza energetica dell’Italia”, sebbene il 2023 abbia registrato un’enorme mole di investimenti nel settore residenziale trainata dagli incentivi edilizi, Superbonus, Bonus casa ed Ecobonus.
Questo risultato tra luci e ombre crea però dubbi sulla capacità del nostro Paese di raggiungere i target 2030 e fa viaggiare l’Italia in controtendenza rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Germania e Spagna che “hanno ridotto significativamente la propria intensità energetica nell’ultimo decennio”, si legge nel rapporto, che analizza l’andamento dell’Energy Intensity Index (EII) di questi Paesi dal 2016 al 2022.
Al contrario, “la stabilità a livello di intensità energetica” dell’Italia “crea preoccupazione su come il Paese sarà in grado di raggiungere la riduzione dei consumi prospettata per il 2030”. Tale risultato, scrivono ancora gli autori del documento, “solleva infatti interrogativi sulle politiche e sulle regolamentazioni attuali”, oltre a sottolineare “la necessità di riforme mirate al raggiungimento dei target normativi”.
Proprio in vista del progressivo esaurirsi del Superbonus (che ha generato circa 100 miliardi di euro di investimenti relativi all’efficienza energetica nel triennio 2021-2023), dello stop a fine anno dell’Ecobonus e della riduzione dell’aliquota per il Bonus casa (tornerà al 36% su un massimale di 48.000 euro), il dossier auspica “l’adozione di un sistema incentivante efficace e stabile che supporti gli investimenti che saranno necessari per raggiungere i target di riduzione dei consumi degli edifici introdotti a livello europeo”.