Le operazioni di controllo conto corrente saranno più serrate nei prossimi mesi. I conti bancari finiranno sotto la lente degli ispettori del Fisco per verificare che quanto si sia dichiarato nel modello 730, o nel modello redditi persone fisiche, sia corretto e in linea con le tasse pagate. Se invece saranno riscontrati omissioni o errori, allora scatteranno ulteriori accertamenti.
I conti correnti dei contribuenti saranno passati al setaccio per smascherare gli evasori fiscali. È questa la missione che il Governo ha affidato all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di finanza. E per raggiungere questo obiettivo si intensificheranno i controlli incrociati tra dichiarazione dei redditi e movimenti e saldo del conto bancario per scoprire anomalie e incongruenze. Software più aggiornati e più potenti snelliranno le procedure di consultazione dell’Anagrafe dei conti correnti (ovvero l’Anagrafe dei rapporti finanziari) rendendo le verifiche più precise e veloci.
Nel frattempo, se stai cercando un conto corrente vantaggioso, il comparatore di SOStariffe.it mette a confronto le migliori offerte fra le banche partner a ottobre 2024. Per avere una panoramica delle soluzioni convenienti, clicca sul pulsante verde qui sotto:
SCOPRI I CONTI CORRENTI DI OTTOBRE 2024 »
Controllo conto corrente: come funzionano le verifiche incrociate del Fisco
|
|
CONTROLLO CONTO CORRENTE: COSA SAPERE |
|
1 |
L’Agenzia delle Entrate tramite l’Anagrafe dei conti correnti può controllare il conto bancario di un contribuente |
|
2 |
Il sistema di interscambio consente al Fisco di incrociare i dati dei movimenti del conto corrente con la dichiarazione dei redditi del contribuente per scovare eventuali errori o omissioni |
|
3 |
È tollerata una differenza del 20% in caso di eventuali difformità tra dichiarazione dei redditi e conto corrente |
Per legge tanto l’Agenzia delle Entrate quanto le banche stesse possono consultare movimenti e giacenza di un conto corrente. Del resto, è attuale l’indagine della procura di Bari su un ex dipendente di Intesa Sanpaolo che avrebbe compiuto 6.637 accessi abusivi visionando i movimenti di conti bancari e carte di pagamento di 3.572 clienti (sia di persone famose che di cittadini comuni). Violando la privacy, questo ex impiegato di Intesa Sanpaolo ha spiato nei conti correnti di 34 politici, tra cui la premier Giorgia Meloni, sei ex premier e alcuni ministri, oltre che di 43 tra personaggi della TV, attori, cantanti e campioni dello sport.
Al di là di questo caso specifico, di norma è il Fisco che accede all’Anagrafe dei conti correnti per incrociare i dati della dichiarazione dei redditi di un contribuente con i suoi movimenti bancari. E, in caso di accertamento tributario da parte dell’Agenzia delle Entrate, il contribuente è obbligato a fornire chiarimenti e spiegazioni su:
- pagamenti con carta di credito;
- bonifici in entrata e in uscita;
- versamenti sul conto;
- pagamenti con carta di debito;
- cassette di sicurezza;
- assegni circolari;
- pagamenti con carta prepagata.
Nel caso in cui si sia lavoratori autonomi o imprese, nel mirino dell’Agenzia delle Entrate entreranno anche i prelievi dal conto corrente.
Gli ispettori dell’Erario esamineranno tutti queste operazioni eseguite su un conto corrente per stabilire se esse costituiscano un reddito differente rispetto a quello indicato nella dichiarazione annuale inviata dal contribuente.
È importante evidenziare che l’incrocio di dati e informazioni con il sistema di interscambio usato dall’Agenzia delle Entrate serve proprio per portare alla luce eventuali errori, omissioni, incongruenze, anomalie. Non meno significativo è da rilevare che è tollerata una differenza fino al 20% tra quanto riportato nella dichiarazione dei redditi e quanto risulti come “entrata” o “uscita” dal conto corrente nel periodo di tempo controllato dagli ispettori tributari. Non va poi dimenticato che tali controlli devono essere eseguiti nel rispetto delle norme previste da:
- Testo unico bancario in vigore dal 1° gennaio 1994;
- Regolamento europeo del GDPR sulla protezione dei dati personali.
Il controllo conto corrente può essere effettuato anche su un conto cointestato. E le verifiche del Fisco sono possibili anche sui conti all’estero, tenendo però presente che ci sono Paesi in cui vige il segreto bancario parziale, come in Svizzera.