I conti correnti aperti in filiale costano più del triplo rispetto ai conti online. I primi hanno una spesa media annua di 100,70 euro, i secondi di 28,90 euro l’anno. La differenza di costi è pari a 71,80 euro, quasi 6 euro al mese. Lo certifica l’ultima indagine della Banca d’Italia.
Al di là del netto divario di tariffe, lo studio realizzato da Via Nazionale evidenzia che i costi, sia dei conti online sia dei conti allo sportello, sono entrambi diminuiti:
- 4,80 euro in meno nel 2023 rispetto al 2022 per i conti digitali;
- 3,30 euro in meno nel 2023 rispetto al 2022 per i conti tradizionali.
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Conti correnti: calano le spese, ma i conti online convengono di più
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BANKITALIA: CONTI CORRENTI AI RAGGI X |
BANKITALIA: LA FOTOGRAFIA IN CIFRE |
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Conti correnti in filiale |
- 100,70 €/anno costo medio nel 2023
- 70,10 €/anno le spese fisse nel 2023
- 30,60 €/anno le spese variabili nel 2023
- 3,30 € riduzione dei costi nel 2023 sul 2022
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Conti correnti online |
- 28,90 €/anno costo medio nel 2023
- 22,50 €/anno le spese fisse nel 2023
- 6,40 €/anno le spese variabili nel 2023
- 4,80 € riduzione dei costi nel 2023 sul 2022
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È la prima diminuzione dei costi dei conti correnti dopo sette aumenti. Bankitalia ha rilevato che, nel 2023, la spesa di gestione di un conto corrente aperto in una filiale bancaria è stata pari a 100,7 euro, 3,3 euro in meno rispetto al 2022, quando era cresciuta di 9,3 euro. Per questa tipologia di conti:
- le spese fisse ammontano a 70,1 euro e rappresentano il 69,7% della spesa di gestione di un conto;
- le spese variabili, che incidono per il rimanente 30,3%, ammontano a 30,60 euro;
- la spesa per il pagamento dell’imposta di bollo è stata pari a 16,5 euro (15,9 euro nel 2022).
Includendo questa imposta, la spesa di gestione per un conto corrente allo sportello sale a 117,2 euro.
Sempre secondo la ricerca svolta dalla Banca d’Italia emerge che, nel 2023, la spesa di gestione media nell’arco dell’anno di un conto online è stata pari a 28,9 euro, in diminuzione di 4,8 euro rispetto all’anno precedente.
La riduzione dipende principalmente dalle minori spese fisse (3,6 euro) e, in particolare, dalla minore quantità di clienti assoggettata al pagamento del canone:
- nel 2022 il 61% dei titolari di un conto online pagava un canone annuo;
- nel 2023 è scesa al 48% la percentuale di titolari di un conto online che paga un canone annuo.
Per i conti correnti 100% digitali sono calate anche le spese variabili di 1,2 euro, soprattutto per effetto del:
- minor numero di prelievi di contante agli sportelli ATM;
- minor numero di di pagamenti automatici.
Spiegano da Bankitalia: “La spesa dei conti online permane su un livello ancora significativamente inferiore a quello degli altri conti bancari: il divario di spesa, ulteriormente aumentato fino ad arrivare a 71,7 euro (70,2 euro nella rilevazione precedente) è legato alla più conveniente struttura tariffaria”.
Dalla Banca d’Italia fanno poi notare che, sebbene i conti online siano rivolti a consumatori che intendano svolgere operazioni prevalentemente attraverso Internet e le app mobile, anche “i titolari dei conti correnti convenzionali si caratterizzano per un’operatività svolta in prevalenza online“. Sulla base delle rilevazioni eseguite dagli analisti di Via Nazionale, nel corso di un anno, il numero di operazioni online in rapporto all’operatività totale è stato pari:
- all’88,% per i conti online;
- al 75,9% per quelli convenzionali.
Al contrario dei conti bancari e online, l’indagine di Bankitalia riscontra che i conti correnti postali sono diventati più cari nel 2023: la spesa di gestione è stata pari a 67,3 euro, in aumento di 7,7 euro rispetto all’anno precedente. La variazione è in larga parte attribuibile alle spese variabili, cresciute di 6,5 euro per effetto di un generalizzato aumento dell’operatività.