Carte di debito Visa nel mirino dell’Antitrust USA. Il Dipartimento di Giustizia americano ha fatto causa al gigante dei servizi finanziari accusandolo di aver monopolizzato illegalmente il mercato delle carte di debito e “infliggendo danni spesso nascosti, ma significativi, ai consumatori e alle imprese americane”.
Prima di passare sotto la lente le ragioni che hanno spinto l’Authority USA ad andare in pressing su Visa e capire quale sia la posizione del colosso dei pagamenti cashless con sede a San Francisco (California), ricordiamo che se sei alla ricerca di carte di debito, di credito o prepagate convenienti a ottobre 2024 puoi fare affidamento sul comparatore di SOStariffe.it.
Con questo tool digitale e gratuito, puoi confrontare le proposte delle banche partner di SOStariffe.it e trovare la soluzione di pagamento maggiormente “cucita” sui tuoi stili di acquisto e budget di spesa mensile. Per saperne di più, clicca sul pulsante verde qui sotto:
CONFRONTA LE CARTE DI CREDITO »
Carte di debito Visa nella bufera: l’accusa dell’Antitrust USA a ottobre 2024
|
|
LE MOSSE DELL’ANTITRUST USA CONTRO VISA |
|
1 |
Il Dipartimento di Giustizia americano ha fatto causa a Visa per aver monopolizzato illegalmente il mercato delle carte di debito |
|
2 |
Secondo le accuse, Visa avrebbe protetto la sua leadership con accordi illegali per penalizzare banche ed esercenti che utilizzano circuiti di pagamenti concorrenti |
|
3 |
Il colosso dei pagamenti elettronici si difende: accuse prive di fondamento |
Il 24 settembre 2024, il Dipartimento di Giustizia americano ha citato in giudizio Visa per violazione delle sezioni 1 e 2 dello Sherman Antitrust Act, la prima legge a stelle e strisce sulla libera concorrenza.
“Visa è un monopolista nei mercati delle transazioni di addebito che sta violando la legge federale antitrust e sta infliggendo danni spesso nascosti, ma significativi, ai consumatori e alle imprese americane”, si legge in una nota ufficiale firmata dal procuratore generale degli Stati Uniti, Merrick Garland.
A dimostrazione della leadership delle carte di debito Visa, il Dipartimento di Giustizia americano snocciola le seguenti cifre:
- negli Stati Uniti, ogni anno sono effettuate transazioni con carta di debito per oltre 4.000 miliardi di dollari;
- oltre il 60% di questi pagamenti, e oltre il 70% di tutte le transazioni di addebito online, passano attraverso il circuito Visa;
- questo giro d’affari farebbe incassare alla società più di 7 miliardi di dollari ogni anno in commissioni di rete sulle transazioni di addebito negli Stati Uniti.
In particolare, ciò che l’Antitrust USA contesta a Visa è che la stessa proteggerebbe questo egemonia tramite l’utilizzo di “una rete di accordi illegali e anticoncorrenziali per penalizzare gli esercenti e le banche che utilizzano reti di pagamento concorrenti”. Allo stesso tempo, “costringe gli aspiranti operatori del mercato a stipulare accordi illegali per non competere, minacciando commissioni elevate in caso di mancata collaborazione e promettendo grossi guadagni in caso di collaborazione”.
Il risultato? Secondo il procuratore Garland ciò che ne deriva è “un mercato del debito in cui Visa ha accumulato illegalmente il potere di definire commissioni che superano di gran lunga quelle che potrebbe applicare in un mercato competitivo”.
A loro volta, gli esercenti e le banche trasferiscono questi costi ai consumatori, aumentando i prezzi o riducendo la qualità o il servizio. Questa prassi fa dire all’Autorità americana per la concorrenza che “la condotta illecita di Visa non influisce solo sul prezzo di una cosa, ma sul prezzo di quasi tutto”.
Da qui, la decisione di portare le carte in Tribunale contro il colosso Visa che “sta distorcendo il mercato delle transazioni di debito, sta bloccando illegalmente la concorrenza”, così come “sta privando le banche, gli esercenti e i consumatori americani di costi inferiori e di innovazione di prodotto”, tira le fila il procuratore Garland.
Ma il circuito dei pagamenti elettronici è pronto a dare battaglia legale per difendersi dalle accuse. Come riferisce l’agenzia di stampa internazionale Reuters, Julie Rottenberg, consulente legale generale di Visa, ha detto che la concorrenza è fiorente nel mercato del debito e che le richieste di risarcimento sono prive di fondamento, tanto che l’azienda le contesterà con forza. “Quando le aziende e i consumatori scelgono Visa, lo fanno per la nostra rete sicura e affidabile, per la protezione dalle frodi di livello mondiale e per il valore che offriamo”, ha dichiarato Rottenberg alla Reuters.