5G e fibra: l’allarme dell’UE “troppi ritardi”

L'Unione Europea è preoccupata per la copertura per 5G e fibra e lamenta un certo ritardo a livello generale. Scopri gli ultimi dati sull'Italia e le migliori offerte 5G e fibra

In 30 sec.
Gli ultimi dati sulla copertura 5G e fibra ottica in Europa a luglio 2024
  1. La Commissione Ue nella sua seconda relazione afferma che ci sono ritardi importanti nella realizzazione degli obiettivi del Ddpp
  2. La copertura 5G in Ue è del 50% del territorio
  3. La copertura per la fibra fino a 1 Gbps in Ue è del 64% delle famiglie
 
5G e fibra: l’allarme dell’UE “troppi ritardi”

L’Unione Europea non è soddisfatta dei traguardi raggiunti su 5G e fibra dagli Stati fissati dal Digital Decade Policy Programme (Ddpp) per il 2030. Bruxelles lo afferma chiaramente nella seconda relazione della Commissione Ue sullo stato del Decennio digitale in cui si ritengono necessari ulteriori investimenti a livello europeo e nazionale in settore come competenze digitali e connettività ad alte prestazioni, oltre che sull’adozione dell’intelligenza artificiale, analisi dei dati da parte delle imprese, produzione di semiconduttori e gli ecosistemi di startup.

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5G e fibra: i dati sulla copertura in Ue a luglio 2024

Connettività Copertura
5G 64% del territorio Ue con una connessione fino a 1 Gbps
fibra ottica 50% del territorio Ue

Parlando di fibra ottica, necessaria per lo sviluppo di tecnologie come intelligenza artificiale, cloud e Internet of Things (IoT), l’Ue afferma che solo il 64% delle famiglie è raggiunta da banda ultralarga. La copertura 5G, invece, è limitata al 50% del territorio dell’Unione e le prestazioni sono ancora insufficienti a garantire un servizio avanzato. Gli Stati membri e la Commissione devono quindi collaborare per la realizzazione di un mercato unico digitale davvero performante.

Sia l’Ue sia gli Stati membri  – scrive la Commissione – hanno un ruolo importante da svolgere nell’applicazione del nuovo quadro giuridico, nel promuovere la diffusione delle tecnologie digitali e nel garantire che i cittadini siano dotati di competenze digitali adeguate per beneficiare appieno della trasformazione digitale“. La Commissione quindi ha aggiornato le raccomandazioni per i singoli Paesi e quelle trasversali per ogni Stato membro per colmare le criticità individuate.

Mettere le persone al centro della trasformazione digitale delle nostre società ed economie è il fulcro del Decennio digitale e il primo principio della Dichiarazione sui diritti e i principi digitali“, chiarisce la Commissione. Solo il 55,6% della popolazione Ue possiede almeno competenze digitali di base. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, gli Stati membri “dovrebbero seguire un approccio multiforme per promuovere le competenze digitali a tutti i livelli di istruzione e incentivare i giovani, in particolare le ragazze, a interessarsi alle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (Stem)“.

A livello nazionale vanno quindi rivisti e adeguati i programmi per la digitalizzazione al fine di allinearsi agli obiettivi del Programma per il Decennio Digitale entro il 2/12/24. Come stabilito nel Ddpp, la Commissione controllerà e valuterà l’attuazione delle sue raccomandazioni e riferirà i progressi raggiunti nella prossima relazione sullo stato del Decennio Digitale nel 2025.

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5G e fibra: la situazione in Italia

In Italia la diffusione del 5G è limitata anche per l’ostracismo da parte di alcune amministrazioni locali, che bloccano la costruzione delle apposite infrastrutture nelle Aree Bianche a fallimento di mercato, dove gli operatori non hanno interesse ad investire, con la motivazione che la banda utilizzata per questa tecnologia potrebbe causare problemi di salute ai cittadini. Alla luce anche del fatto che non ci sono evidenze scientifiche che ciò sia vero, il Governo con il decreto Coesione ha sostanzialmente chiarito che i Sindaci non possono porre il veto sulla realizzazione delle infrastrutture per il 5G considerate strategiche per il Paese.

Il Governo, sempre nell’ottica di spingere sull’adozione il 5G, in precedenza ha innalzato il limite elettromagnetico da 6 V/m a 15 V/m con la legge sulla Concorrenza. Nonostante le resistenze di associazioni come Legambiente, la soglia prevista in Italia è inferiore rispetto alle raccomandazioni dell’Unione Europea. Solo altri 7 Paesi (Belgio, Slovenia, Croazia, Grecia, Bulgaria, Polonia, Lituania) hanno fatto lo stesso. Nonostante tutti questi sforzi, il 5G è ancora poco diffuso soprattutto al Sud, anche per una mancanza di consapevolezza sui vantaggi di questa tecnologia.

Una delle migliori offerte 5G oggi disponibili è Spusu 150 XL 5G con minuti illimitati, 500 SMS e 150 GB in 5G per navigare a una velocità teorica di 1,6 Gbps in download sulla rete di WindTre. Avete inclusi anche 300 GB di riserva, che si possono utilizzare nel momento in cui si esaurisce il traffico dati incluso, e 8,34 GB per navigare in roaming in Ue. Il primo mese è gratis per l’offerta di Spusu, poi si rinnova a 7,89 euro al mese con prezzo fisso per sempre. Il contributo per l’attivazione è di 9,90 euro mentre SIM e spedizione sono gratis.

L’operatore low cost senza costi aggiuntivi permette di cambiare offerta una volta al mese o richiedere online un’eSIM. I Giga di riserva non scadono e sono disponibili a partire dal rinnovo successivo. Potete accumulare Giga fino alla soglia massima prevista dal piano.

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Copertura fibra ottica e offerte

Per quanto riguarda la fibra ottica, invece, stando ai dati dell’ultimo report FTTH Market Panorama realizzato dal Market Intelligence Committee del FTTH Council Europe emerge che a settembre 2023 le unità abitative raggiunte dalla rete FTTH (Fiber to the Home) o FTTB (Fiber to the Building) era di 15,5 milioni, contro i 14 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. La copertura in fibra aveva quindi raggiunto il 59% del mercato con un tasso di penetrazione del 16%. Resta invece basso il tasso di adozione (26,9%).

Detto questo, ci sono alcune note positive come il Molise, la prima Regione ad aver completato gli obiettivi del Piano Banda Ultralarga. L’AGCOM (Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni) sulla base dei dati forniti da DESI per il 2023 riporta che la copertura per la fibra fino a 1 Gbps in Italia ha un tasso di penetrazione del 50-75%. Ci sono però Regioni come Lazio, Campania, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Trentino Alto Adige e Veneto in cui la percentuale è superiore all’89%.

TIM e Fibercop sono poi in prima linea nell’ottica del “Piano Italia 1 Giga” per portare una connessione almeno fino a 1 Gbps in download nei Comuni attualmente non raggiunti dalla fibra. All’opposto, troviamo zone del Paese in cui la fibra è carente se non addirittura assente come la parte centrale di Sardegna e Calabria.

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Matteo Testa
Esperto in Telecomunicazioni, telefonia e Pay TV
Iscritto all’albo dei giornalisti dal 2014, ha iniziato a lavorare presso testate online nell'ambito informatico e della tecnologia come DataManager.it e YouTech, oltre a SOStariffe.it. Attualmente è editor per SOStariffe.it e per il quotidiano Affaritaliani.it, dove si occupa di innovazione tecnologica, nuove tendenze digitali e soluzioni per il risparmio energetico