Nuovo Digitale terrestre: come capire la compatibilità della propria TV


Tra il 2020 e il 2022 entrerà in campo il nuovo digitale terrestre: si tratta di uno nuovo standard di trasmissione per la programmazione audiovisiva in TV. Questo modello, denominato DVB-T2, sostituirà in modo graduale quello entrato in uso nel 2009. Così come già successo circa 10 anni fa, il nuovo digitale terrestre rappresenta un’importante occasione di aggiornamento in campo tecnologico grazie alla maggiore efficienza e qualità.

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Nonostante una diffusione per aree su un periodo di tempo piuttosto lungo, è importante sapere come capire la compatibilità della propria TV da subito. Una volta completata la transizione, la programmazione televisiva non sarà infatti trasmessa utilizzando contemporaneamente i due modelli.

Nuovo digitale terrestre: cos’è e come funziona

Il 2020 segna l’avvento di un cambiamento importante nell’ambito delle tecnologie di trasmissione: si tratta del passaggio ad un nuovo standard per il digitale terrestre, chiamato DVB-T2. L’entrata di campo del primo digitale terrestre nel 2009 ha rappresentato grandi cambiamenti all’interno di questo segmento tecnologico e di mercato, facendo risultare obsoleto il modello analogico a vantaggio di una maggiore qualità e numerosi altri servizi per una migliore esperienza di visione.

Il principale motivo per cui è stato introdotto il nuovo digitale terrestre è l’assegnazione di una specifica banda di frequenze, quella dei 700 MHz, all’utilizzo da parte delle telecomunicazioni mobili in 5G. Di conseguenza, questo modello presuppone una riassegnazione di porzioni di frequenze delle nuove reti, con una relativa riorganizzazioni delle trasmissioni, che passeranno in modo graduale al nuovo standard.

Il secondo obiettivo legato all’introduzione del nuovo digitale terrestre è quello di assicurare una qualità audiovisiva migliore rispetto a quella precedente. In particolare, il DVB-T2 sarà più adeguato nel trasmettere contenuti in HD e Ultra HD (dal Full HD, all’8K, fino all’Ultra HD 4K, così come è incluso nell’offerta di Sky Q Fibra). Si caratterizza infatti per una capacità di compressione dei dati più efficiente, senza il rischio di compromettere la qualità della trasmissione che arriva all’utente finale. Proprio grazie a questa efficienza, sarà inoltre possibile la trasmissione di più canali con maggiori risoluzione.

Nuovo digitale terrestre: quando avviene

Già a partire dal 2019, il Governo ha stanziato nella Legge di Bilancio più di 150 milioni di Euro per agevolare il cambio del televisore o l’acquisto di un decoder di quelle famiglie con reddito basso e che sono ancora in possesso di un dispositivo non adeguato allo standard del nuovo digitale terrestre in arrivo. In parallelo, il Ministero dello Sviluppo Economico ha tracciato una road map che prevede una diffusione graduale del DVB-T2.

In particolare, sono state previste due fasi:

  • la prima fase (tra settembre 2021 e giugno 2022), in cui sarà attivata la codifica MPEG-4, uno standard di compressione video più efficiente che spianerà la strada all’effettiva e definitiva adozione del nuovo digitale terrestre. Si tratta di un formato compatibile con la grande maggioranza dei televisori già in circolazione e si considera quindi uno step privo di particolari ostacoli;

  • la seconda fase (giugno 2022), in cui avverrà il passaggio completo dallo standard dell’attuale digitale terrestre, il DVB-T, al nuovo DVB-T2 con codifica H. 265 o HEVC.

In particolare, gli step della prima fase si succedono a seconda della Regione geografica:

  • da settembre 2021 a dicembre 2021, Area 2 (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano) e Area 3 (Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza);

  • da gennaio 2022 a marzo 2022, Area 1 (Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna);

  • da aprile 2022 a giugno 2022, Area 4 (Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche).

Inoltre, è da sapere che la diffusione dello standard DVB-T2 è partito già lo scorso gennaio 2020, coinvolgendo la Sardegna, in particolare le province di Oristano e Sassari, per una prima prova di transizione. I test su aree limitate continueranno da febbraio 2020 fino a maggio 2020, toccando alcune province della Liguria, Toscana e Lazio, più nello specifico:

  • in Toscana, saranno coinvolte le province di Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto;

  • in Lazio, il nuovo digitale terrestre verrà trasmesso nelle province di Roma, Latina e Viterbo.

È molto importante tenere a mente che non è previsto un passaggio di trasmissione contemporanea dei programmi televisivi con i due standard. Pertanto, tutti coloro che non avranno verificato la compatibilità del proprio apparecchio e manterranno in uso una TV datata, incorreranno nel rischio di ritrovarsi da un giorno all’altro con uno “schermo nero.” Al contrario, decidere di passare al nuovo digitale terrestre prima del tempo non implica alcun problema di visione: lo standard DVB-T2 è retro-compatibile e vi permetterà quindi di vedere tutte le trasmissioni che ancora utilizzano il vecchio modello.

Nuovo digitale terrestre: come capire la compatibilità della propria TV

Per capire la compatibilità della propria TV con il nuovo digitale terrestre ci sono diversi metodi tra cui scegliere. Prima di iniziare ad approfondirli, è bene però sapere che tutti i produttori di apparecchi televisivi hanno dovuto iniziare a distribuire dispositivi compatibili con lo standard DVB-T2 dal mese di luglio 2016.

Se avete acquistato la vostra TV a luglio 2016 oppure successivamente, potrete stare generalmente tranquilli. Se invece la televisione in uso è stata comperata prima, queste sono alcune delle regole principali da considerare:

  • se l’apparecchio risale a prima del 2010, non è dotato della codifica MPEG-4 e quindi non sarà compatibile nemmeno con l’aggiornamento in arrivo con la fase 1, a partire da settembre 2021;

  • se la TV risale ad una data compresa tra il 2010 e il 2014, è possibile che sia compatibile con la codifica MPEG-4, ma probabilmente non con DVB-T2;

  • se l’apparecchio è datato tra il 2014 e il 2015, include MPEG-4, ma con tutta probabilità non supporta ancora DVB-T2;

  • se la TV è stata prodotta o acquistata tra il 2015 e il 2016, oppure tra 2017 e 2018, supporta lo standard DVB-T2 e la codifica H 265/HVEC, ma non il formato 10. Per questo motivo, se in futuro dovesse essere adottato questo ultimo formato, anche questo modello dovrebbe avere bisogno di un decoder esterno.

Detto questo, ecco altri tre modi con cui capire la compatibilità della propria TV con il nuovo modello di trasmissione:

  1. entro settembre 2021, o comunque entro la data della prima fase prevista per la vostra Regione di appartenenza, verificate la compatibilità della TV con la codifica MPEG-4 collegandovi ai canali HD del digitale terrestre, dal canale 501 in poi. Ricordate inoltre che la compatibilità con la codifica MPEG-4 non significa automaticamente che l’apparecchio sia pronto per supportare lo standard definitivo DVB-T2;

  2. entro giugno 2022, controllate tra le specifiche tecniche la dicitura DVB-T2 HEVC/H265. Solitamente, questa informazione si trova alla voce Sintonizzatore digitale del manuale di istruzioni o della guida TV del vostro dispositivo;

  3. entro giugno 2022, in alternativa al metodo indicato al punto precedente, utilizzate i cosiddetti canali test, ovvero canali predisposti ad hoc per aiutare gli utenti a verificare la compatibilità del proprio apparecchio con il nuovo standard. Si tratta dei canali 100 RAI oppure 200 di Mediaset. La vostra TV sarà compatibile nel caso in cui visualizzerete la scritta “test HEVC MAIN10” e non lo sarà al contrario se visualizzerete una semplice schermata nera.

Nuovo digitale terrestre: cosa fare se la TV non è compatibile

Nel caso in cui doveste rendervi conto, attraverso le verifiche e i test di cui abbiamo parlato nella sezione sopra, che la vostra TV non è compatibile, ci sono principalmente due rimedi:

  • acquistare un nuovo modello di televisione che sia compatibile con il digitale terrestre aggiornato;

  • acquistare un decoder per fare in modo che l’apparecchio già in vostro possesso legga lo standard in arrivo.

Nel primo caso, ricordate che con la Legge di Bilancio del 2019 il Governo ha previsto oltre 150 milioni di Euro per un bonus TV da corrispondere a tutti coloro che decideranno di effettuare questo acquisto in previsione dell’aggiornamento dello standard di trasmissione. In ogni modo, è bene fare attenzione che la nuova TV sia dotata di un tuner DVB-T2 e di una decodifica HEVC. Fate attenzione a queste caratteristiche soprattutto nel caso in cui decidiate di acquistare un dispositivo usato.

Un’alternativa alla prima scelta è quella di acquistare un decoder esterno da associare alla televisione di cui siete già in possesso. Naturalmente, il costo di questo dispositivo sarà molto più contenuto rispetto alla prima scelta, in quanto variabile tra i 30 e i 250 Euro. Anche chi acquista un decoder potrà usufruire del bonus TV, come già previsto nella Legge di Bilancio del 2019. In linea di massima, i televisori che necessiteranno di un decoder sono tutti quelli che abbiamo già nominato parlando della data di produzione e commercializzazione anteriore al 2017-2018. Si tratta di:

  • TV risalenti a prima del 2010;

  • TV datate tra il 2010 e il 2014, che supportano il digitale terrestre e i canali in HD con formato MPEG-4;

  • TV tra 2014 e 2015, generalmente compatibili con lo standard DVB-T2, ma che non sono in grado di decodificare il formato H265/HEVC;

  • TV tra 2015-2016 e 2017-2018,

Bonus TV nuovo digitale terrestre

Il bonus TV è un finanziamento stanziato dal Governo per supportare le famiglie nell’acquisto di un nuovo televisore compatibile con il digitale terrestre di ultima generazione. Tra il 2019 e il 2020, quasi 100.000 utenti hanno usufruito di questo bonus, che può arrivare fino a 50 Euro sul costo totale dell’apparecchio televisivo acquistato.

Per utilizzare il bonus TV, la cui richiesta ed erogazione rimane disponibile per un totale di 150 milioni di Euro tra dicembre 2019 e dicembre 2020, dovrete essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • avere cittadinanza italiana;

  • presentare un ISEE che non supera i 20.000 Euro.

L’ammontare del contributo dipenderà dal costo del dispositivo che intendete acquistare, ma non potrà superare i 50 Euro. Si tratta quindi di un piccolo sconto, che potrebbe risultare anche in un importo minore a seconda del prezzo della TV o del decoder.

Se rientrate nei requisiti stabiliti e desiderate richiedere il bonus, seguite questi passaggi:

  1. presentate al venditore il modulo apposito di richiesta presente sul sito web del Ministero dello Sviluppo Economico per l’acquisto di una TV o decoder;

  2. presentate un documento per il riconoscimento d’identità, come la carta d’identità oppure tessera sanitaria con codice fiscale;

  3. nella prima dichiarazione fiscale utile, sarà il negoziante in prima persona a recuperare lo sconto tramite il credito d’imposta.

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