I servizi di streaming ignorano le norme UE?

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La Corte dei conti europea esorta la Commissione UE a valutare un’eventuale estensione del divieto di geo-blocking alle norme servizi streaming, finora escluse dall'applicazione del regolamento comunitario in vigore da dicembre 2018. Ecco tutto quello che c’è da sapere e come trovare offerte pay TV convenienti a febbraio 2025 con il comparatore di SOStariffe.it.

In 30 sec.
Norme servizi streaming e geo-blocking, le novità a febbraio 2025:
  1. La Corte dei conti UE accende un faro sul regolamento europeo sul geo-blocking
  2. Con questa norma, si vietano i blocchi geografici nel commercio elettronico in UE
  3. Il Tribunale contabile invita a un'estensione del regolamento alle piattaforme streaming
  4. Quello dell'audiovisivo è tra i settori finora esclusi dall'applicazione del geo-blocking
  5. Trova offerte pay TV convenienti a febbraio 2025 con il comparatore di SOStariffe.it
I servizi di streaming ignorano le norme UE?

Valutare l’estensione del divieto dei “blocchi geografici” alle norme servizi streaming: è ciò che la Corte dei conti europea suggerisce alla Commissione UE di fare, attraverso la realizzazione di uno studio che tenga conto di benefici, sfide e potenziali rischi.

La raccomandazione è contenuta nelle pagine finali della relazione che il Tribunale contabile dell’UE ha appena predisposto e che traccia un bilancio dell’attuazione del regolamento UE sul fenomeno dei “blocchi geografici” (o geo-blocking in inglese). In vigore dal 2018, questa normativa vieta i blocchi geografici ingiustificati dentro l’Unione europea, ovvero la pratica per cui si impedisce l’accesso a siti internet o applicazioni in base all’ubicazione geografica degli utenti.

Nel paragrafo che segue illustriamo nel dettaglio cosa preveda il regolamento UE sul geo-blocking e perché la Corte dei conti europea ne incoraggi un’estensione al segmento dell’audiovisivo e delle piattaforme streaming e on demand, rimasto finora escluso dalla sua applicazione. Prima, però, ricordiamo che se vuoi sottoscrivere offerte pay TV convenienti puoi affidarti al comparatore di SOStariffe.it, accessibile cliccando al link qui sotto:

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Norme servizi streaming e geo-blocking: cosa sapere a febbraio 2025

LE DOMANDE LE RISPOSTE
Che cosa si intende per geo-blocking? È la pratica che blocca o limita l’accesso a un sito o a un’applicazione in base alla posizione geografica dell’utente
Che cosa prevede il regolamento UE sul geo-blocking? Vieta i blocchi geografici ingiustificati nel commercio elettronico nei 27 Stati membri
Da quando è in vigore questa normativa UE Dal 3/12/2018
Perché ora si torna a parlare di questo provvedimento? Perché la Corte dei conti europea ha messo a punto una speciale relazione che traccia un bilancio sull’applicazione del regolamento
Qual è la raccomandazione in tema di norme servizi streaming? Il Tribunale contabile invita la Commissione UE a valutare un’estensione del regolamento sui blocchi geografici anche al comparto dell’audiovisivo, incluse le piattaforme in streaming

La normativa europea sul geo-blocking, entrata in vigore il 3 dicembre 2018, è una delle strategie messe in campo dall’UE per promuovere il “mercato unico digitale”, abbattere le barriere che bloccano l’attività online attraverso le frontiere e aiutare le imprese a vendere beni e servizi ovunque in Europa.

Il geo-blocking si verifica quando, ad esempio, i commercianti che operano in uno Stato membro dell’UE bloccano o limitano l’accesso alle loro interfacce online (come siti web e app) da parte di clienti di altri Stati membri, o quando le condizioni per ottenere beni e servizi dipendono dalla posizione geografica del cliente.

Proprio per evitare questa discriminazione dei consumatori online nei 27 Paesi dell’Unione europea, il regolamento UE ha introdotto il divieto dei blocchi geografici ingiustificati. Tuttavia, a sette anni dall’adozione della normativa, la Corte dei conti europea non ha dubbi: il geo-blocking “rimane un problema” e il regolamento “si scontra ancora con problemi pratici negli Stati membri”.

Il geo-blocking limita le opportunità e le scelte dei consumatori, causando molta insoddisfazione da parte dei clienti e aumentando gli ostacoli al libero scambio di beni e servizi nel mercato unico digitale dell’UE”, ha dichiarato Ildikó Gáll-Pelcz, membro dell’organismo europeo con sede a Lussemburgo che si è occupato della relazione: “Le norme dell’UE sono in vigore per impedire questa pratica, ma abbiamo riscontrato carenze quando si tratta di attuazione pratica”.

Norme servizi streaming: divieto di geo-blocco all’orizzonte?

Al momento della sua adozione, nel 2018, il regolamento europeo sul geo-blocking escludeva dal divieto alcuni segmenti di mercato chiave ritenuti però “problematici”, come i servizi audiovisivi (ad esempio i servizi di distribuzione di film, le piattaforme on-demand e i servizi radiotelevisivi). Infatti, per quanto riguarda l’audiovisivo, l’ostacolo principale è legato ai diritti televisivi e agli accordi di distribuzione.

Ora, invece, anche in vista dell’imminente revisione del regolamento, il Tribunale contabile dell’UE ritiene sia il momento opportuno per “analizzare i pro e i contro di una potenziale estensione” del divieto dei blocchi geografici anche agli ambiti finora esclusi dal suo raggio d’azione, a partire dalle norme servizi streaming.

L’obiettivo è quello di “verificare se sia più sensato estendere l’ambito di applicazione del regolamento sul geoblocking o se non sia meglio modificare altri regolamenti settoriali pertinenti”, si legge nella raccomandazione finale della relazione.

Paolo Marelli
Specializzato in Energia, Conti e Carte
Da cronista per Il GiornoIl Giornale e il Corriere della Sera, a copywriter e brand journalist a Londra in agenzie di comunicazione; è tornato in Italia per scrivere news specializzate per alcuni siti come CorCom e SpacEconomy360, oltre che testate online del gruppo NetworkDigital360, contenitore di testate e portali B2B dedicati ai temi della Trasformazione Digitale e dell’Innovazione Imprenditoriale. Per SOStariffe.it scrive testi in ambito conti, carte di credito, internet e telefonia, tv e luce e gas, argomenti di cui si interessa e occupa in maniera professionale dal 2022.