È a rischio il futuro della Apple Card. La carta di credito del colosso della Silicon Valley è considerata un business poco redditizio da Goldman Sachs. La banca d’affari americana aveva siglato una partnership con Apple nel 2019 per entrare nel settore del consumer banking, gestendo la carta di pagamento della società di Cupertino e lanciando anche i conti di risparmio. Servizi e prodotti bancari disponibili sono negli Usa. Ma ora l’istituto finanziario è pronto a fare un passo indietro, forse già nel 2025. I suoi analisti ritengono infatti che la Apple Card si stia rivelando un flop e Goldman Sachs sta già attraversando un momento difficile.
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Apple Card: il futuro della carta di credito è a rischio a ottobre 2024
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APPLE CARD: IN PILLOLE |
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Apple Card è la carta di credito di Apple |
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È disponibile sull’app Wallet di iPhone |
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Apple Card è stata lanciata nel 2019 |
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È attivabile solo negli Stati Uniti, ma non in Europa e in Italia |
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Apple Card è gestita dalla banca americana Goldman Sachs |
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Goldman Sachs potrebbe uscire dalla partnership siglata con Apple per la gestione della carta di credito |
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La banca JPMorgan Chase potrebbe subentrare a Goldman Sachs |

Sul futuro di Apple Card si sta disputando un braccio di ferro tra due giganti della finanza internazionale. Infatti, la banca d’affari JPMorgan Chase è in trattativa con Apple per sostituire la rivale Goldman Sachs come partner per la gestione delle carte di pagamento del colosso tecnologico californiano.
Tra alti e bassi, i colloqui tra JP Morgan Chase e Apple sono in corso da inizio 2024. Ma hanno avuto un’accelerazione solo nelle ultime settimane, come ha anticipato nei giorni scorsi il quotidiano finanziario americano Wall Street Journal. Ovviamente né da Cupertino, né da New York ci sono commenti sull’andamento dell’operazione e la sua evoluzione. Così come non filtrano indicazioni neanche da Goldman Sachs.
Tuttavia, a quanto si è potuto apprendere, già a fine 2023 Goldman Sachs e Apple avrebbero interrotto la loro collaborazione, che comprendeva carte di credito e conti di risparmio. E Goldman Sachs è intenzionato a uscire dalla partnership siglata con la società high tech di Cupertino, in quanto considera l’attività di consumer banking troppo rischiosa e poco remunerativa. Motivo per cui la banca d’affari preferirebbe tornare a concentrarsi unicamente sui suoi tradizionali pilastri di business:
- investment banking;
- trading.
L’attività nel settore consumer, sostenuta dall’amministratore delegato David Solomon, avrebbe causato perdite per miliardi di dollari.
La Apple Card, lanciata cinque anni fa, è stata uno dei tratti distintivi della strategia di vendita al dettaglio intrapresa da Goldman. Nel tentativo di incrementare le entrate, la carta di credito di Apple è stata concessa anche a clienti con punteggi di credito più bassi rispetto ai normali standard e con una storia creditizia contrassegnata anche da insolvenze. Inoltre Apple Card offriva grandi vantaggi. Per esempio:
- canone annuo gratuito e nessuna spesa per il rilascio;
- zero commissioni su pagamenti e prelievi anche per transazioni internazionali;
- cashback dall’1% al 3% sugli acquisti pagati con la carta stessa;
- zero penali per il mancato rimborso dei pagamenti effettuati.
Tante promozioni e sconti per i titolari della carta. Ma pochi risultati finanziari positivi per la banca americana. Una strategia che, dunque, non ha dato i frutti sperati. Non va poi tralasciato il fatto che Goldman Sachs sta anche sganciandosi da un’altra partnership di peso: quella con la casa automobilistica General Motors. Un’alleanza siglata sempre nel settore delle carte di credito. Ma pure in questo caso l’affare viaggerebbe con il freno a mano tirato. Risultato? I conti non starebbero tornando e i profitti nemmeno.
Ricordiamo che la Apple Card non è disponibile né in Italia né in Europa, ma è attivabile solo negli Stati Uniti. Ed è stata creata con l’obiettivo di aiutare i consumatori a gestire meglio le proprie finanze. E questo grazie all’integrazione con l’app Wallet su iPhone, che permette di avere la carta sempre a portata di mano per i pagamenti, sia nei negozi fisici sia online.