“Non possiamo raggiungere gli obiettivi e le previsioni di consumo dell’energia del futuro solo con il fotovoltaico o con l’eolico. Il mix energetico deve prevedere anche una quota di nucleare”. Per il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, la transizione energetica in Italia dovrà vedere le fonti rinnovabili e la nuova tecnologia del nucleare alleati e non antagonisti, in un tandem che favorisca il raggiungimento dei target di decarbonizzazione.
Un orientamento, quello più volte espresso dal ministro e ribadito anche al convegno “Transition to Net Zero – Innovare l’energia”, organizzato da RCS Academy in collaborazione con “Corriere della Sera” e “Pianeta 2030”, che però solleva le perplessità di chi guarda con sospetto al ritorno dell’atomo in Italia.
Di seguito accendiamo i riflettori sugli orientamenti energetici del governo Meloni e l’apertura al nucleare di nuova generazione. Prima, però, ricordiamo che una strategia efficace per accelerare la transizione energetica è dotare la tua casa di un impianto fotovoltaico. Grazie a questa mossa, puoi incrementare la produzione e l’autoconsumo di energia pulita, riducendo al contempo le emissioni inquinanti nell’ambiente e alleggerendo le bollette.
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Rinnovabili e nucleare insieme per il mix energetico del futuro?
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RINNOVABILI E NUCLEARE: COSA SAPERE |
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Secondo l’orientamento del Governo, il mix energetico del futuro dovrà contemplare una quota di nucleare, oltre alle rinnovabili |
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Il nucleare risolverebbe il problema della discontinuità degli impianti green a causa della variabilità delle condizioni meteo |
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Il nucleare a cui guarda l’esecutivo Meloni è quello dei piccoli reattori, non quello delle grandi centrali tradizionali |
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Ma l’apertura del Governo al ritorno dell’atomo in Italia riaccende le polemiche sulla sicurezza di questa tecnologia |
Il ministro Pichetto Fratin lo va ripetendo ormai da tempo: “Una transizione sostenibile, sicura e competitiva può essere traguardata solo abilitando tutte le tecnologie, esistenti e future”. Da qui la necessità di trovare “un equilibrio tra solare, eolico, idrogeno e una quota di nucleare” e di “lavorare in un quadro giuridico che dia sicurezza alle imprese”, come ha spiegato il ministro intervenendo al convegno promosso da RCS Academy e svoltosi a Milano.
Nell’orientamento del titolare del ministero dell’Ambiente “una quota di energia nucleare nel mix energetico va quindi considerata non in antagonismo, ma a supporto del pieno dispiegamento delle rinnovabili”, anche perché l’atomo, è la tesi più volte sostenuta da Pichetto Fratin, ovvierebbe alla discontinuità propria degli impianti green, legati alla variabilità delle condizioni meteo. Il nucleare, inoltre, ha il vantaggio di consumare poco suolo, diversamente da eolico e fotovoltaico.
Inoltre, come va ribadendo da mesi il ministro dell’Ambiente, quello a cui apre l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni è “un nuovo nucleare, non quello delle grandi centrali” tradizionali. Si tratta di impianti più moderni, economici e sicuri: gli “small modular reactor” (cilindri con dentro motori di sommergibili) e il nucleare di quarta generazione (reattori raffreddati a piombo che “bruciano” le scorie delle vecchie centrali).
“Non stiamo valutando il ritorno in Italia alle centrali di grandi dimensioni della prima o seconda generazione, ma abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulle nuove opportunità offerte dai piccoli impianti modulari (SMR) che presentano livelli di sicurezza molto superiori alla grande maggioranza degli impianti attuali”, ha confermato il ministro Fratin il 9 ottobre 2024, durante l’audizione davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive. In quell’occasione, il titolare del dicastero dell’Ambiente ha illustrato il percorso su cui il Governo intende incamminarsi per assicurare che l’energia nucleare possa avere un ruolo nella transizione energetica del Paese. Ecco le principali tappe:
- entro fine ottobre 2024: raccogliere i risultati del lavoro della Piattaforma Nazionale per un nucleare sostenibile, con dati e valutazioni tecniche per arrivare alla elaborazione di un “Programma Nazionale per il nucleare sostenibile”;
- entro fine 2024: mettere a punto una bozza di testo per “una legge-delega che possa abilitare la produzione da fonte nucleare tramite le nuove tecnologie nucleari sostenibili”;
- primi mesi del 2025: sottoporre il documento al vaglio parlamentare;
- nel 2035: beneficiare dei primi 400 Megawatt di produzione elettrica.