Controlli sul conto corrente degli italiani: la proposta che fa discutere

Il tema ciclicamente torna in prima pagina e, quindi, richiede sempre un approfondimento: si torna a parlare, infatti, di un possibile sistema per introdurre controlli da parte del fisco sui conti correnti degli italiani.  Tutto parte da un proposta che mira a garantire alle casse dello Stato la possibilità di ottenere oltre 400 miliardi di euro di tasse non riscosse. Su uno scenario di questo tipo, però, è già arrivato lo stop del Governo. Andiamo a ricostruire il caso.

In 30 sec.
  • Proposta di controlli fiscali sui conti correnti per recuperare fino a 408 miliardi di euro.
  • Obiettivo: semplificare sequestri e pignoramenti riducendo gli ostacoli burocratici.
  • Giorgetti frena: nessuna riforma in arrivo, si tratta di una vecchia ipotesi.
Controlli sul conto corrente degli italiani: la proposta che fa discutere

Controllare i conti correnti per rilevare anomalie e recuperare le tasse non pagate. Si tratta di una proposta che, ciclicamente, torna in prima pagina (in varie forme) con vari interrogativi per quanto riguarda la privacy e l’effettiva utilità di una misura di questo tipo. Garantire l’accesso a milioni di conti è una soluzione drastica che, inevitabilmente, fa discutere.

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Controlli sui conti? La proposta che fa discutere

3 COSE DA SAPERE SULLA NUOVA PROPOSTA
L’obiettivo snellire i controlli per semplificare la riscossione delle tasse
Secondo la proposta, l’agente di riscossione dovrebbe poter verificare la “consistenza attuale” di un conto corrente
Il ministro Giorgetti ha smentito l’ipotesi di una riforma

La questione ruota intorno alle proposte elaborate dalla Commissione tecnica sulla riscossione, nella relazione scritta dopo un confronto tecnico con la Ragioneria e il Dipartimento Finanze. Tale relazione è stata inviata alla Conferenza Unificata per il parere di regioni ed enti locali. A riportare il caso è stato Il Sole 24 Ore ed è diventata subito un tema di grande attualità.

L’obiettivo è “attuare un maxi-discarico che alla luce del lavoro analitico sugli arretrati ‘dovrebbe riguardare complessivamente circa 408 miliardi di euro, pari al 32% del magazzino residuo”. Complessivamente, sarebbero coinvolti circa 9 milioni di contribuenti e oltre 27 milioni di cartelle.

La relazione sottolinea la necessità di consentire al servizio di riscossione di poter avere informazioni sulla “consistenza attuale” del conto corrente e non solo sull’esistenza di un rapporto con la banca. In aggiunta, sarebbe necessario ottenere informazioni relative alla fatturazione elettronica.

Bisognerebbe anche eliminare la “macchinosità” degli obblighi preliminari  per poter avviare la riscossione forzata e, quindi, avviare in modo più semplice sequestri e pignoramenti. Non è la prima volta che emergono proposte di questo tipo, spesso accompagnate da dibattiti legati alla privacy oltre che alla necessità di trovare il modo per effettuare procedure più semplici per i controlli.

Stop del Governo?

Da parte del Governo, per il momento, non registrano progetti per avviare riforme mirate a introdurre sistemi di controllo dei conti correnti o comunque una riforma più articolata del sistema di riscossione. Il tema è comunque sempre da monitorare e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha confermato che si tratta, in realtà, di una vecchia proposta ma che, per il momento, non è ancora stata esaminata: “Quando arriverà ovviamente leggerò, però non credo proprio ci siano le condizioni per fare una roba del genere“. La questione, quindi, potrebbe tornare in prima pagina nel corso delle prossime settimane.

Davide Raia
Esperto in Telecomunicazioni, Energia e Assicurazioni
Nato e cresciuto a Napoli, è specializzato nella realizzazione di contenuti relativi a tariffe energia, telefoniche e assicurative grazie al suo background formativo in ambito giornalistico e al suo lavoro in collaborazione con diverse importanti realtà editoriali italiane, come Libero Tecnologia, Sicurauto.it, Virgilio.it, Tomshw.it, Clubalfa.it, Key4biz.it e Cinquecolonne.it. Collabora attivamente con SOStariffe.it dal 2015, occupandosi della stesura di testi per il sito aziendale e per aziende partner. Contribuisce alla realizzazione di indagini di mercato dell’Osservatorio SOStariffe.it
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