- i circuiti americani non saranno utilizzati come "arma" contro l'economia Ue
- l'Ue valuta la possibilità di creare delle "alternative europee" ai circuiti esteri
- il blocco delle carte Visa e Mastercard è una fake news
Il tema dei dazi applicati dall'amministrazione Trump ai Paesi esteri sta monopolizzando l'attualità nel corso delle ultime settimane, nonostante la marcia indietro annunciata nei giorni. Tra i tanti temi legati ai dazi c'è quello dei circuiti di pagamento (americani) che vengono utilizzati dalle carte di credito emesse dagli istituti europei.
Quello dei circuiti di pagamento americani utilizzati dalle carte emesse dagli istituti europei è un tema passato in secondo piano in queste settimane ma che è stato, di recente, portato all’attenzione da un articolo di Repubblica. Si tratta di una questione potenzialmente molto rilevante anche se, è importante chiarire, non ci sono indicazioni in merito a un possibile utilizzo dei circuiti di pagamento come “arma” contro l’Ue da parte di Trump.
Nonostante questo, l’Europa intende accelerare lo sviluppo dell’euro digitale e, in particolare, di un’alternativa ai circuiti di pagamento extra-europei, per rendersi sempre più indipendente anche per quanto riguarda la questione dei pagamenti digitali che sono sempre più frequenti e diffusi in tutti gli Stati membri.
Come vedremo di seguito, lo scenario in cui i circuiti di pagamento americani possano in qualche modo diventare un’arma contro l’Ue è stato ingigantito e non trova fondamento nei fatti. Di conseguenza, è possibile scegliere un nuovo conto con una carta di pagamento abbinata senza rischi di ritrovarsi con uno strumento di pagamento non più utilizzabile nel corso del prossimo futuro. Le carte Visa e Mastercard, infatti, continueranno a funzionare senza problemi in Ue.
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| 3 COSE DA SAPERE | |
| 1. | I circuiti esteri non saranno utilizzati come “armi” contro l’Ue |
| 2. | Legarde ha confermato l’idea di sviluppare una nuova “alternativa europea” alle piattaforme di pagamento |
| 3. | Notizie relative a un blocco di carte Visa e Mastercard sono fake news |
Utilizzare le carte di credito, di debito e le prepagate come un’arma contro l’Ue e, in particolare, contro l’economia europea sembra essere uno scenario alquanto irrealistico. Questo scenario ruota intorno al fatto che i principali circuiti di pagamento utilizzati dalle carte di pagamento emesse dagli istituti europei sono gestiti da aziende extraeuropee e, in particolare, americane su cui Trump e la sua amministrazione potrebbero, in qualche modo, intervenire per spingere a un aumento delle commissioni che si tradurrebbe, a catena, in un aumento dei costi per gli esercenti e, quindi, delle spese per i clienti finali.
Diversi Paesi Ue hanno dei circuiti alternativi “nazionali” che, come avviene in Italia, possono essere utilizzati per i pagamenti, sia online che in negozio, senza dover ricorrere a circuiti extra-europei (alcune carte hanno una doppia opzione). Ci sono alcuni Stati membri che non possono contare su alternative di questo tipo e che, quindi, sono fortemente legate ai circuiti esteri per poter gestire le transazioni con le carte di pagamento. Christine Lagarde, presidente della BCE, ha affrontato il tema dei circuiti di pagamento sottolineando che “le principali piattaforme di pagamento sono tutte controllate da aziende al di fuori dell’Europa. È fondamentale garantire che esista un’alternativa europea“.
Le dichiarazioni di Lagarde sono state riprese online da varie fonti, creando, come spesso accade, poca chiarezza sul tema. La ricostruzione è stata fatta da Euronews. Tutto nasce da un’intervista concessa a inizio aprile alla radio irlandese Newstalk. Nel corso di quest’intervista, Lagarde tocca il tema dei circuiti di pagamento, sottolineando la necessità di un’alternativa europea.
A differenza di quanto è stato riportato online (soprattutto sui social), non c’è nessun piano per vietare le carte di pagamento Visa o Mastercard o anche per bloccare sistemi di pagamento come PayPal. Scenari di questo tipo possono essere considerati come delle vere e proprie fake news.
In futuro, l’Ue andrà a definire un’alternativa europea ai circuiti citati che, però, continueranno a essere parte integrante del tessuto economico europeo, seguendo una politica di apertura che va in direzione diametralmente opposta alle politiche di dazi volute da Trump.