È allarme frodi sulle carte di credito over 65 in Giappone. Secondo gli ultimi dati a disposizione, nel 2023, nell’arco di soli sei mesi, i truffatori hanno rubato 15 miliardi di yen (pari a 96 milioni di euro) dai conti correnti dei piccoli risparmiatori. Nove vittime su 10 di questi raggiri sono anziani con più di 65 anni di età. E, purtroppo, i casi nel Paese nipponico sono in continua crescita: la causa è, da un lato, l’aumento della criminalità cyber, dall’altro il moltiplicarsi dei pagamenti digitali.
Per provare ad arginare questa piaga delle truffe carte di pagamento, il quotidiano online Japan Today riferisce che l’Agenzia nazionale della Polizia ha proposto di limitare l’uso delle carte di credito agli over 65. L’ipotesi è di applicare la misura non a tutti gli anziani, ma solo a coloro che non hanno utilizzato la carta a uno sportello bancomat da almeno un anno. In questo modo, non potrebbero effettuare alcuna transazione se non andando personalmente in una filiale bancaria per spiegare le ragioni dell’utilizzo della propria carta di credito.
Ma, prima di analizzare nei dettagli questa proposta che arriva dal Paese del Sol Levante, ricordiamo che, con il comparatore per carte di credito di SOStariffe.it, è possibile trovare le offerte carte di credito più convenienti di ottobre 2024 tra le banche partner. Per saperne di più, clicca sul pulsante verde qui sotto:
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Carte di credito over 65: la proposta che arriva dal Giappone per fermare le truffe
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STOP ALLE CARTE DI CREDITO OVER 65: LA PROPOSTA GIAPPONESE |
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Limitare l’uso delle carte di credito agli over 65 per arginare le frodi |
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9 vittime su 10 delle truffe bancarie (l’87%) sono anziani con più di 65 anni |
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In Giappone quasi un terzo della popolazione ha più di 65 anni di età |
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In Giappone le truffe, in appena 6 mesi, hanno permesso di sottrarre dai conti bancari un totale di 96 milioni di € |
In Giappone la Polizia ha proposto un metodo radicale per prevenire le frodi bancarie e proteggere gli anziani dai raggiri. Anzitutto c’è da spiegare che, nel Paese del Sol Levante, i truffatori spesso chiamano al telefono le loro vittime. Si fingono rappresentanti di una banca e li avvertono che il loro conto sta per andare in “rosso”. Specificano che è urgente eseguire un trasferimento di denaro sul conto stesso per scongiurare lo “scoperto”. Così evitano di pagare dei salati interessi passivi o delle penali. Un’altra truffa è quella in cui si telefona a un anziano fingendo di essere un parente o un amico di un familiare e chiedendo aiuto economico. Come? In due modi:
- facendosi consegnare del contante, dopo un prelievo allo sportello bancomat;
- o facendosi accreditare una somma di denaro su una carta ricaricabile.
I casi denunciati alle forze dell’ordine sono numerosi. E sono in aumento. Nelle grandi città, come nei piccoli paesi, c’è preoccupazione. Da tempo timore e apprensione dilagano da nord a sud del Giappone. Stando a un’inchiesta del network televisivo TV Asahi, gli anziani over 65 sono quasi l‘87% di tutte le vittime di una frode bancaria. Tra l’altro è una percentuale in crescita soprattutto dopo la pandemia da Covid-19.
Ma la proposta avanzata dalla Polizia per arginare le frodi non raccoglie consensi unanimi in un Paese che invecchia e dove, secondo gli ultimi dati ufficiali, le persone over 65 rappresentano quasi un terzo della popolazione. C’è chi è favorevole, ma c’è anche chi si dichiara contrario. Tre sono in sintesi le critiche mosse all’idea di limitare l’uso delle carte di credito per gli anziani:
- si viola la libertà di accedere ai propri conti bancari;
- la misura sarebbe discriminatoria perché anche i giapponesi sotto i 65 anni vengono truffati;
- il settore bancario teme di perdere clienti e ricavi.
In attesa che dall’Oriente si decida se tradurre in pratica o meno l’iniziativa proposta dalla Polizia, i truffatori sono sempre al “lavoro” a Tokyo come nel resto del Giappone, affinando tecniche sempre più evolute e insidiose di raggiri come lo skimming.