Multa Antitrust ai fornitori luce e gas: come chiedere il rimborso

Antitrust commina una maxi multa da 15 milioni di euro a sei compagnie energetiche. Per l'Autorità sono responsabili di “pratiche commerciali aggressive”. Ma le utility italiane si difendono e sono pronte al ricorso. Tutto quello che c’è da sapere sulle sanzioni alle 6 big dell’energia a novembre 2023 e quale è la procedura da compiere per chiedere il rimborso ai fornitori luce e gas su SOStariffe.it.

In 30 secondi

Maxi multa dell'Antitrust a sei big dell'energia, le novità a novembre 2023:
  1. Sanzione da 15 milioni di euro a sei gestori energetici per "pratiche commerciali aggressive"
  2. Quali sono le compagnie energia e gas coinvolte e come si difendono
  3. Il Codacons chiede indennizzi agli utenti coinvolti dagli "aumenti illegittimi"
  4. Come funziona la macchina dei rimborsi per i consumatori
  5. Le offerte luce e gas del Mercato Libero per risparmiare a novembre 2023
Multa Antitrust ai fornitori luce e gas: come chiedere il rimborso

Maxi multa Antitrust a sei big dell’energia ritenute responsabili di “pratiche commerciali aggressive”. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comminato sanzioni per oltre 15 milioni di euro nei confronti dei seguenti gestori energetici: Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia.

Mentre le associazioni dei consumatori plaudono all’intervento dell’Autorità, le utility italiane rivendicano la propria “correttezza” e si dicono pronte a valutare la possibilità di impugnare la decisione.

Nei paragrafi che seguono analizzeremo le ragioni che hanno portato l’Antitrust a infliggere la sanzione e i passi che i consumatori possono compiere per ottenere una richiesta di rimborso. Prima, però, ricordiamo che i clienti domestici a caccia di offerte luce e gas convenienti possono contare sul comparatore di SOStariffe.it per mettere a confronto le differenti soluzioni proposte dai fornitori energetici del Mercato Libero a novembre 2023 e individuare l’offerta più in linea con il proprio consumo annuo ed esigenze di spesa.

Clicca al link qui sotto per avviare subito un confronto delle migliori offerte luce e gas del Mercato Libero:

SCOPRI LE offerte LUCE E GAS »

Antitrust: maxi multa da 15 milioni a sei big dell’energia a Novembre 2023

ANTITRUST: LE DOMANDE ANTITRUST: LE RISPOSTE
A quanto ammonta la maxi multa dell’Antitrust ai sei big dell’energia a novembre 2023? Si tratta di una maxi sanzione da oltre 15 milioni di euro
Quali sono le compagnie energetiche sanzionate dall’Antitrust? Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia
Perché le società sono state multate? L’AGCM ha ritenuto responsabili i brand dell’energia di aver “adottato pratiche commerciali scorrette“, aumentando i prezzi di energia e gas “in contrasto” al divieto di rialzi unilaterali dei prezzi previsto dal Decreto Aiuti Bis
Qual è la reazione dei gestori energetici? Hanno difeso il proprio operato e annunciato la possibilità di impugnare la decisione dell’Antitrust

Perché sei gestori energetici si sono visti comminare una multa complessiva di oltre 15 milioni di euro? Secondo l’Antitrust, “le sei società hanno adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall’articolo 3 del Decreto Aiuti bis”, si legge in una nota dell’Antitrust, alla cui guida c’è Roberto Rustichelli.

Infatti – continua la nota – in un contesto caratterizzato da gravi criticità nel settore energetico con significativi aumenti dei costi per i consumatori finali, questa norma aveva vietato aumenti unilaterali dei prezzi per la fornitura di energia elettrica e gas dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023. Invece, Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia hanno inviato agli utenti lettere con le quali inducevano ad accettare modifiche dei prezzi nel periodo citato, con conseguenti significativi incrementi delle bollette per i loro clienti”. 

Cifre alla mano, Enel si è vista recapitare il conto più salato: 10 milioni di euro. Si tratta del cosiddetto “massimo edittale”, cioè la multa massima consentita. Ecco le sanzioni per le altre società:

  • Eni Plenitude: 5 milioni di euro;
  • Acea Energia: 560.000 euro;
  • Dolomiti Energia: 50.000 euro;
  • Iberdrola Clienti Italia: 25.000 euro;
  • Edison Energia: 5.000 euro.

In particolare, Enel ed Eni Plenitude sono ritenute responsabili dall’Antitrust di aver “modificato unilateralmente i prezzi di fornitura a oltre 4 milioni di consumatori sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere a propria discrezione se e quando modificare le tariffe, una volta scaduti i prezzi dell’offerta economica scelta”.

Un’accusa da cui entrambe le compagnie energetiche si difendono. Enel, come riporta il “Corriere della Sera” (edizione del 16 novembre 2023), ribadisce di “aver rispettato le normative, limitandosi a effettuare meri rinnovi delle condizioni economiche in scadenza, senza variazioni unilaterali”. Eni Plenitude, nel sostenere la “correttezza del proprio operato”, apre anche alla possibilità di “impugnare il provvedimento dell’Antitrust.

Per Acea e Dolomiti l’accusa è di aver “aumentato i prezzi prima della scadenza corretta e, nel caso di Acea, anche con modifiche unilaterali in violazione della norma”.  Anche Acea, come riporta sempre il Corsera, sostiene di “aver sempre agito in conformità alle norme vigenti e nel rispetto dei diritti dei propri clienti”.

Nel mirino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato anche la società Iberdrola: “Da maggio a ottobre 2022 – scrive l’Antitrust in una nota – ha inviato comunicazioni con cui minacciava la risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta in caso di mancata accettazione di un nuovo contratto di fornitura con condizioni economiche peggiorative. Anche questa condotta era volta ad aggirare l’articolo 3 del decreto, facendo pressione sui consumatori ad accettare la modifica unilaterale per aumentare i prezzi”.

Edison, infine, è “accusata di aver “applicato l’incremento dei prezzi prima della scadenza delle tariffe prevista dal contratto. Visto che la società ha ristorato i propri clienti e dato il numero marginale di consumatori coinvolti, è stato irrogato il minimo edittale di 5.000 euro”, conclude l’Antitrust.  Proprio per questo, secondo Edison, “la sanzione di 5.000 euro ha un valore puramente simbolico.

Alla luce della maxi multa comminata dall’Antitrust alle 6 big dell’energia, le associazioni dei consumatori chiedono che i clienti domestici che abbiano dovuto pagare di più siano rimborsati. In prima fila, c’è il Codacons che invoca “indennizzi in favore di tutti gli utenti coinvolti dagli aumenti illegittimi delle tariffe di luce e gas”

Antitrust: ecco come si ottiene il rimborso delle bollette a Novembre 2023

RICHIESTA RIMBORSO: I PASSI DA FARE
1 È possibile sporgere un reclamo al fornitore energetico
2 In caso di mancata risposta entro 40 giorni o di risposta insoddisfacente, è possibile rivolgersi al Servizio Conciliazione di ARERA: è un passaggio (gratuito) per risolvere bonariamente la controversia, prima di andare in giudizio
3 Se la conciliazione risulta inefficace, è possibile procedere per vie legali

Come ottenere il rimborso delle bollette dopo le multe comminate dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)? Innanzitutto, va chiarito che i 15 milioni di euro di sanzioni irrogati dall’Antitrust alle società del Mercato Libero non saranno utilizzati per rimborsare i consumatori interessati dagli “aumenti illegittimi, ma saranno riscossi dall’Agenzia delle Entrate e destinati all’Erario, anche per sostenere economicamente iniziative a favore dei consumatori.

Tuttavia, i clienti domestici che vogliano avviare una procedura per chiedere un rimborso possono seguire i seguenti passi. Nello specifico:

  • è possibile sporgere un reclamo al fornitore energetico che abbia modificato il contratto in modo unilaterale;
  • per farlo occorre consultare il sito internet della propria compagnia energetica per conoscere quali siano i canali di assistenza a disposizione degli utenti per procedere con reclami o segnalazioni;
  • è necessario inviare un reclamo specificando quale sia la natura del danno subito e formalizzando la richiesta di rimborso.

Qualora il proprio gestore energia e gas risponda in modo insoddisfacente, oppure non risponda entro un periodo di 40 giorni, i consumatori hanno la facoltà di rivolgersi al Servizio Conciliazione di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. Si tratta, come spiega la stessa ARERA, di uno strumento gratuito di tutela dei clienti finali di energia elettrica e gas e del servizio idrico integrato, il cui obiettivo è “agevolare la risoluzione della controversia insorta con l’operatore di energia (venditore e/o distributore), il gestore idrico o l’operatore del telecalore, facendo incontrare le parti via web o in call conference alla presenza di un conciliatore in veste di facilitatore”.

Qualora la conciliazione non dovesse funzionare, la richiesta di rimborso potrebbe viaggiare sul binario giudiziario. L’alternativa, infatti, sarebbe quella di un ricorso giudiziario.