Italia e indipendenza dal gas russo: il punto a Febbraio 2023

Forniture di metano in aumento dall’Algeria e maggiori importazioni di Gnl: ecco come cambia la mappa dell’approvvigionamento di gas nel nostro Paese a Febbraio 2023 dopo la parziale chiusura dei rubinetti dalla Russia.

In 30 secondi

Qual è la mappa dell'approvvigionamento di gas naturale in Italia a Febbraio 2023?
  1. La Russia non è più il principale fornitore di gas. Il primato spetta ora all'Algeria
  2. Nel 2022, dall'Algeria sono arrivati 23,7 miliardi di metri cubi di gas (il 40% del nostro fabbisogno)
  3. Cresce anche il peso dei giacimenti di gas dell'Azerbaigian: si punta al raddoppio dei flussi entro il 2027
  4. In aumento nel 2022 (+250%) le importazioni di metano da Olanda e Norvegia e dei flussi di Gnl
Italia e indipendenza dal gas russo: il punto a Febbraio 2023

La progressiva riduzione dei flussi di gas in arrivo dalla Russia ha spinto l’Italia ad accelerare la propria strategia di diversificazione delle forniture e a rivedere la geografia delle proprie fonti di approvvigionamento. La minor dipendenza del nostro Paese dal gas di Mosca è ben illustrata dai numeri: nel 2021, prima dello scoppio della guerra in Ucraina, l’Italia aveva importato dalla Russia 29,1 miliardi di metri cubi di gas (il 38% dei nostri consumi), transitati tramite il gasdotto Tag (Trans Austria Gas) che sfocia a Tarvisio, in Friuli-Venezia Giulia, dopo aver attraversato Ucraina, Slovacchia e Austria.

Nel 2022, la quota di metano importata si è ridotta notevolmente, soffiando così alla Russia il titolo di principale fornitore di gas per l’Italia: 14 miliardi di metri cubi di gas arrivati, (-52% rispetto al 2021). Ma come ha fatto finora l’Italia a sopperire a questa mancanza di metano dalla Russia e come farà in futuro? La risposta nel focus messo a punto dagli esperti di SOStariffe.it a febbraio 2023.

Più gas proveniente dall’Algeria. Eni: “È partner strategico”

DOMANDE RISPOSTE
Quanto gas naturale ha importato l’Italia dall’Algeria nel 2022? In Italia sono arrivati dall’Algeria 23,7 miliardi di metri cubi di gas nel 2022
Qual è il peso dell’Algeria nella nuova mappa degli approvvigionamenti italiani di gas? l’Algeria è diventata il primo fornitore di gas per l’Italia: nel 2022 le sue forniture hanno coperto il 40% del fabbisogno nazionale
I flussi di gas nel 2022 sono in crescita rispetto al 2021? Sì, sono aumentati di +2,5 miliardi i metri cubi di gas trasferiti. Erano 21,2 miliardi nel 2021
Come arriva il gas dall’Algeria in Italia? Attraverso i tubi del gasdotto Transmed (detto anche gasdotto Enrico Mattei) che arrivano a Mazara del Vallo (Trapani)

Nel 2022 l’Algeria ha scalzato il primato della Russia, diventando il principale fornitore di gas naturale per l’Italia (ha coperto il 40% del fabbisogno nazionale). Grazie al gasdotto Transmed (conosciuto anche come gasdotto Enrico Mattei), sono arrivati nel nostro Paese (approdando a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani) 23,7 miliardi di metri cubi di gas, con una crescita di +2,5 miliardi di metri cubi rispetto al 2021 (quando i miliardi di metri cubi trasferiti erano 21,2). Cifre che sono destinate a crescere nel prossimo futuro, come sottolineato dall’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, in occasione della visita in Algeria della premier Giorgia Meloni lo scorso 23 gennaio.

Parlando proprio delle forniture di gas dall’Algeria, il numero uno di Eni ha sottolineato che “solo 2 anni fa l’Algeria dava all’Italia circa 21 miliardi, adesso ha dato 25, arriveremo a 28 miliardi l’anno prossimo e poi nel 24-25 supereremo ancora. È davvero un partner strategico che sta aiutando molto per l’Italia”.

Grazie a questa partnership (e in generale alle rotte di gas dal Nord Africa), l’Italia è riuscita a coprire il minor apporto delle forniture provenienti da Mosca. “Da un punto di vista potenziale – ha aggiunto Descalzi – già adesso siamo riusciti a recuperare quasi più del 50% del gas russo e soprattutto attraverso l’Africa. Abbiamo anche dei pipe al nord che non sono solo quelli da Tarvisio che vengono attraverso l’Ucraina dalla Russia, ma anche del gas che viene attraversando Francia, Germania e Svizzera, dalla Norvegia. Poi abbiamo il Tap che sta portando 7-8 miliardi di metri cubi e l’Azerbaigian in qualche anno pensa di poter ampliare”.

Con il TAP, aumentano i flussi di gas in arrivo dall’Azerbaigian

IMPORTAZIONI DI GAS DAL TAP NEL 2021 IMPORTAZIONI DI GAS DAL TAP NEL 2022
7 miliardi di metri cubi circa 10 miliardi di metri cubi (il 15% della domanda di metano in Italia)

Accanto alla rotta algerina, cresce il ruolo chiave del gas estratto dai giacimenti in Azerbaigian e condotto in Italia e in Europa attraverso il TAP (Trans Adriatic Pipeline), il gasdotto che dalla frontiera greco-turca attraversa Grecia e Albania per approdare in Italia sulla costa adriatica. Il TAP è, a sua volta, collegato con il TANAP che, attraversando tutta la Turchia, costituisce la parte centrale del cosiddetto “Corridoio meridionale del gas”.  Quest’ultimo comprende anche il gasdotto sud-caucasico (SCP) tra Azerbaigian e Georgia.

Il gasdotto transadriatico TAP, che ha un terminale a Melendugno (Lecce), sulla costa adriatica del Salento, ha fatto affluire nel 2022 quasi 10 miliardi di metri cubi in Italia (3 miliardi in più rispetto ai 7 miliardi del 2021), secondo i numeri snocciolati da Luca Schieppati, managing director TAP in un’intervista pubblicata dal quotidiano Il Sole 24 Ore il 9 dicembre 2022.

Nel 2022, questo flusso di gas ha coperto il 15% della domanda di metano dell’Italia (68,5 miliardi di metri cubi in totale, in calo del 9,8% rispetto al 2021). Eppure, i numeri di questa rotta sono destinati a crescere, visto che TAP punta a raddoppiare la capacità del gasdotto entro il 2027.

Crescono le importazioni di gas in arrivo da Olanda e Norvegia

FLUSSI DA OLANDA E NORVEGIA NEL 2022 VARIAZIONE RISPETTO AL 2021
2 miliardi di metri cubi di gas +250%

A sostituire l’apporto del gas russo c’è anche il metano in arrivo dal Nord Europa (Olanda e Norvegia) tramite il gasdotto Transitgas. Quest’ultimo, collegato a sua volta al gasdotto Trans Europa Naturgas Pipeline (Tenp) in Germania, attraversa la Svizzera per sfociare nel terminale di Passo Gries, in Piemonte. In questi tubi, nel 2022, sono passati 2 miliardi di metri cubi di metano, con un’impennata del +250% rispetto al 2021.

Anche il Gnl, il gas naturale liquefatto che è trasportato via nave e non attraverso i tubi di un gasdotto, ha contribuito ad arricchire gli stoccaggi di gas in Italia lo scorso anno. Sono infatti aumentate le importazioni di questa materia prima: 13,3 miliardi di metri cubi nel 2022 rispetto ai 9,8 miliardi nel 2021.

ll Gnl per essere immesso nella rete deve essere trattato nei rigassificatori che, secondo dati relativi ai primi nove mesi del 2022, hanno tutti aumentato la produzione: l’Adriatic Lng di Porto Viro (Rovigo) del +6% a 5,83 miliardi di metri cubi, l’Olt di Livorno del +107,8% a 2,93 miliardi di metri cubi e Panigaglia (La Spezia) del +29,2% a 1,37 miliardi di metri cubi.

Come tagliare le bollette del metano a Febbraio 2023 con il Mercato Libero

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