Gas in Europa: per il futuro non servono nuovi giacimenti

Con la domanda di gas in Europa destinata a registrare un trend in picchiata (-32% al 2030), non c’è alcuna necessità di espandere la rete dei gasdotti o aprire nuovi giacimenti. Ecco le previsioni di un pool di associazioni ambientaliste contenute nel report “On thin ice” e come trovare le migliori offerte gas del Mercato Libero a marzo 2024 con il comparatore di SOStariffe.it.

In 30 secondi

Consumi gas UE in picchiata entro il 2030, altolà a nuovi gasdotti o giacimenti:
  • La domanda di gas in Europa crollerà del 32% entro il 2030, quella di petrolio del 30%
  • Secondo il report "On thin ice", questo trend impone lo stop a un'espansione delle infrastrutture per fonti fossili
  • Come risparmiare oggi in bolletta con le top offerte gas del Mercato Libero a marzo 2024
Gas in Europa: per il futuro non servono nuovi giacimenti

Il crollo della domanda di gas in Europa (-32% entro il 2030), favorito anche dalla inesorabile cavalcata delle rinnovabili, farà venir meno la necessità di espandere la rete dei gasdotti nel Vecchio Continente o il bisogno di aprire nuovi giacimenti.

È questo lo scenario delineato, sulla base di alcune previsioni al 2035, nel report “On thin ice”, elaborato da una cordata di enti di ricerca sul cambiamento climatico e associazioni ambientaliste che include Transport & Environment, Oil Change International, Zero Carbon Analytics, WWF-Norway e Greenpeace.

Prima di analizzare i risultati dell’analisi, ricordiamo che, se sei alla ricerca di una soluzione gas casa conveniente, il primo passo per trovarla è confrontare le numerose offerte gas del Mercato Libero con il comparatore di SOStariffe.it, accessibile cliccando sul bottone verde qui sotto.

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Gas in Europa: giù i consumi al 2030, altolà a nuovi gasdotti e giacimenti

PREVISIONI GAS IN UE: COSA SAPERE
1 Il report “On thin ice” prevede che la domanda di gas fossile in Europa crollerà del 32% entro il 2030, mentre quella di petrolio del 30%
2 Entro il 2035, l’offerta di fonti fossili garantita dalle attuali infrastrutture supererà la domanda nell’UE
3 L’avvio di nuovi progetti infrastrutturali produrrebbe un’offerta gas notevolmente in eccesso

Secondo quanto si legge nell’analisi di “On thin ice”, la domanda di gas in Europa è destinata a “diminuire significativamente in linea con gli obiettivi climatici, eliminando la necessità di espandere l’offerta di nuovi giacimenti o infrastrutture”.

In particolare, secondo le proiezioni contenute nelle 27 pagine del report, la domanda di gas fossile in Europa crollerà del 32% entro il 2030, mentre la “fame” di petrolio si ridurrà del 30% entro lo stesso periodo. Con questi dati alla mano, l’indagine prevede che, entro il 2035, l’offerta di fonti fossili assicurata dalle attuali infrastrutture di approvvigionamento supererà la domanda, annullando quindi la necessità di procedere con ulteriori importazioni di GNL o di gasdotti.

Non solo: l’avvio di qualsiasi nuovo progetto infrastrutturale produrrebbe un’offerta di gas notevolmente in eccesso rispetto ai bisogni del Vecchio Continente. Una tesi, quest’ultima, che non collima con la posizione degli operatori del comparto Oil&Gas. Questi ultimi, infatti, sostengono che l’aumento dello sviluppo della rete infrastrutturale di petrolio e gas sia indispensabile per soddisfare la domanda di combustibili fossili dell’UE dopo il crollo delle importazioni dalla Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.

In ogni caso, analizzando tutti gli scenari ipotizzati nel report, emerge che la domanda di gas fossile in Europa “è entrata in un consistente declino strutturale di lungo periodo”, spinta da una combinazione di più fattori, tra cui target climatici e politiche dei governi.

Tale declino, che si rispecchia anche nei minori consumi di gas in Italia, è stato confermato dagli analisti dell’Institute for Energy Economics and Financial Analys (IEEFA), secondo i quali la domanda di gas in Europa negli ultimi due anni “è diminuita in modo significativo”. Il think tank con sede negli USA e che si occupa di temi energetici, prevede che, qualora il trend mantenga questa rotta, “nel 2030 la domanda europea di gas dovrebbe essere inferiore a 400 miliardi di metri cubi”.