Costi di ricarica aggiornati in ritardo: cosa rischiano i clienti TIM, Vodafone e Wind

Una novità in arrivo per i clienti degli operatori TIM, Vodafone e Wind: avete presente quando a inizio mese l’abbonamento che avete sottoscritto si rinnova, e potete fare una ricarica senza alcuna fretta per poter usufruire di nuovo dei servizi attivi? Ecco: a breve questa spensieratezza non sarà più possibile poiché aumenteranno i costi per la ricarica effettuata in ritardo. Vediamo in cosa consistono, a quanto ammontano e da quando entreranno in vigore.

Costi di ricarica aggiornati in ritardo: cosa rischiano i clienti TIM, Vodafone e Wind

Se fino a poco tempo fa l’inizio del mese si apriva senza problemi con gli inviti da parte delle compagnie telefoniche a effettuare una nuova ricarica per poter utilizzare il proprio piano tariffario, molto presto le cose cambieranno. TIM, Vodafone e Wind introdurranno, infatti, aumenti dei costi per ricarica in ritardo. I clienti che, nella data del rinnovo della propria tariffa mensile, non avranno credito sufficiente sulla propria SIM saranno costretti a pagare i cosiddetti costi di “morosità”.

A quanto ammonteranno tali costi? Varieranno in relazione al numero di giorni di ritardo? Da quale periodo i vari operatori metteranno in atto tali cambiamenti? Ecco quali sono i rischi nei quali incorreranno a breve i clienti che non hanno mai attivato la ricarica automatica per il proprio piano di telefonia mobile.

Costi per ricarica in ritardo: cosa succederà ai clienti Wind 

L’operatore di telefonia mobile Wind rientra fra quelli che han deciso di applicare il pagamento di alcune morosità nel caso di ricarica in ritardo per la riattivazione del proprio piano tariffario mensile. Quale sarà il costo da pagare per i suoi clienti? Quale la data di decorrenza a partire dalla quale bisognerà stare più attenti nel ricaricare il proprio credito residuo?

In base alle modifiche stabilite dalla compagnia, i clienti Wind:

  • dovranno pagare la cifra massima di 1,98 euro per l’anticipo del traffico nel caso in cui non effettuassero la ricarica mensile per tempo;
  • se fino ad oggi potevano usufruire di due giorni di anticipo sul traffico al prezzo di 99 centesimi, dal 2 dicembre 2019 il costo della morosità per la ricarica in ritardo sarà doppio.

Questo significa che in caso di credito non sufficiente a coprire la cifra di attivazione e rinnovo della tariffa attiva sulla SIM, ogni cliente Wind potrà:

  • avere un anticipo sul traffico per un giorno, pagando 99 centesimi;
  • pagare altri 99 centesimi se anche il secondo giorno dal momento in cui scatta il rinnovo il credito dovesse risultare ancora insufficiente.

Trascorsi i due giorni, se il credito dovesse continuare ad essere insufficiente, la SIM continuerebbe a funzionare soltanto in modalità di ricezione o per effettuare chiamate di emergenza. L’operatore ha specificato che la modifica contrattuale non sarà valida per coloro che hanno già attivato il servizio di autoricarica, il quale garantisce la presenza del credito a ogni rinnovo mensile.

L’anticipo del traffico è disponibile anche più di una volta al mese, ma solo se sono stati coperti eventuali debiti accumulati nei mesi precedenti. I clienti Wind che saranno coinvolti da tali cambiamenti sui costi per ricarica in ritardo hanno già ricevuto comunicazione via SMS, in data 29 ottobre 2019.

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Come viene scalato il costo di ricarica in ritardo per i clienti Wind? 

Il costo previsto per la ricarica in ritardo sarà addebitato nel momento in cui si effettuerà la prima ricarica utile: di conseguenza, se ogni mese si ricarica di un certo credito la propria SIM, a tale cifra dovrà essere aggiunta la morosità da pagare, altrimenti non si disporrà di abbastanza credito per ricaricare la SIM ed estinguere i propri debiti con la compagnia.

Se fino ad ora il costo per la ricarica in ritardo di Wind non veniva applicato alle offerte riservate a bambini e disabili, a partire dal momento in cui saranno applicate le nuove condizioni, sarà valido anche su tali categorie di offerte.

Fino al 2 dicembre 2019 rimarrà in vigore il sistema attuale che prevede un anticipo del traffico al costo di 99 centesimi per due giorni: i clienti Wind hanno comunque la possibilità di far valere il loro diritto di recesso e di passare, eventualmente, a un altro operatore.

Come effettuare il recesso da Wind 

In base all’articolo 70 del comma 4 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, il cliente che non è d’accordo con la variazione imposta dal proprio operatore, potrà esercitare il diritto di recesso, passando a un altro operatore, senza dover incorrere in penali o costi aggiuntivi, entro il 31 dicembre 2019.

Il recesso dal contratto con Wind può essere effettuato:

  • tramite lettera raccomandata A/R, con causale “Modifica delle condizioni contrattuali”, da inviare all’indirizzo Wind Tre S.p.A. Servizio Disdette – Casella Postale 14155 Ufficio Postale Milano 65 20152 Milano;
  • tramite PEC, inviando una mail all’indirizzo servizioclienti155@pec.windtre.it;
  • chiamando il Servizio Clienti 155;
  • in alternativa, utilizzando l’Area Clienti Wind e navigando nella sezione dedicata all’assistenza guidata;
  • infine, dal vivo, presso un qualsiasi punto vendita Wind.

Nel caso in cui, nel passaggio a un altro operatore, si volesse mantenere il proprio numero di telefono, oltre alla comunicazione di recesso bisognerà fare richiesta di passaggio, sempre entro il 31 dicembre 2019, direttamente al nuovo operatore. Nell’ipotesi in cui foste interessati a una nuova tariffa di telefonia mobile più conveniente rispetto a quella attuale, potete dare un’occhiata alle offerte disponibili tramite il comparatore online di Sos.Tariffe.it e fare richiesta di portabilità entro il termine sopra indicato.

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Costi per ricarica in ritardo: cosa succederà ai clienti Vodafone

Per l’operatore di telefonia mobile Vodafone la situazione è molto simile a quella di Wind, solo che i costi di ricarica sono aumentati già da tempo. Inizialmente Vodafone permetteva infatti ai suoi clienti di chiamare e navigare senza limiti per le 48 ore successive alla scadenza del rinnovo, nel caso di credito insufficiente, al costo di 99 centesimi. Da luglio 2019 i costi dell’operatore sono raddoppiati, toccando la cifra massima di 1,98 euro – 99 centesimi nelle prime 24 ore e altri 99 nel caso in cui non si avesse ancora abbastanza credito nelle 24 ore successive.

A differenza di Wind, che offre un anticipo del traffico incluso nell’offerta, Vodafone permette, al costo massimo di 1,98 euro, di continuare a usufruire della propria offerta, quindi di chiamare e navigare senza limiti. Se una volta trascorse le 48 ore di tempo il cliente non avrà ancora ricaricato il proprio credito residuo si potrà utilizzare la SIM soltanto per ricevere chiamate, SMS e per effettuare chiamate di emergenza.
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Costi per ricarica in ritardo: cosa succederà ai clienti TIM

Per quanto riguarda tutti i clienti dell’operatore TIM la situazione è ancora diversa: nel momento in cui scatta il rinnovo di un’offerta e si abbia esaurito il credito disponibile sulla SIM, infatti, i clienti possono chiamare, inviare SMS e navigare senza alcun limite, al costo di 90 centesimi di euro al giorno, ma solo nel caso in cui utilizzano effettivamente tali servizi.

Possono farlo per ben due giorni di seguito: il costo massimo totale che un cliente TIM si vedrà costretto a pagare in tali circostanze è di 1,80 euro. Si segnala che:

  • TIM non addebiterà costi di alcun tipo ai clienti nel caso in cui non si effettuino chiamate in uscita, non si inviino SMS o non si utilizzi il traffico dati per navigare;
  • se, una volta trascorse 48 ore dal momento del rinnovo della tariffa attiva si fosse ancora non credito insufficiente, la SIM funzionerà solo in ricezione e per le chiamate di emergenza.

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Quando non si applica la ricarica in ritardo per i clienti TIM e Vodafone

Così come accade ai clienti Wind, anche TIM e Vodafone scaleranno i costi aggiuntivi che i clienti devono pagare alla prima ricarica utile. Per quanto riguarda le esenzioni dei costi per ricarica in ritardo, anche per TIM e Vodafone il costo per ricarica in ritardo non viene applicato nel caso in cui sia stata attivata la ricarica automatica, la quale:

  • copre i costi di rinnovo attraverso l’erogazione automatica in base al metodo di pagamento selezionato in fase di attivazione;
  • rende impossibile l’ipotesi di ritrovarsi senza credito.

Tutti i clienti che non si affidano al servizio di ricarica automatica, che le compagnie telefoniche stanno cercando di promuovere in vari modi già da tempo, da oggi in poi dovrebbero cercare di stare più attenti nel ricaricare la propria SIM per tempo, riuscendo così a non pagare i costi per ricarica in ritardo. Basterà impostare una sorta di alert sul proprio telefono per ricordarsi di fare una ricarica prima della data in cui la tariffa mensile si rinnova. In questo modo:

  • non ci si sentirà in dovere di attivare l’autoricarica;
  • allo stesso tempo, si eviterà di incappare nei pagamenti aggiuntivi previsti dalle varie compagnie che, come abbiamo visto, variano da 1,80 euro  per TIM fino al massimo di 1,98 euro previsti da Vodafone e Wind.