Adeguare gli edifici italiani più datati alle nuove regole di efficienza energetica previste dalla direttiva Case Green potrebbe costare al nostro Paese la cifra record di 180 miliardi di euro. Un investimento che è paragonabile a quello mobilitato da Superbonus, Ecobonus e Bonus Casa negli ultimi tre anni. Le stime, elaborate dal team Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, sono contenute nell’ultimo Energy Efficiency Report 2024.
Nei paragrafi che seguono entriamo nelle pieghe dello studio del Polimi. Prima, però, ricordiamo che una strategia per migliorare le performance energetiche della tua casa, innalzandone anche il valore commerciale, è dotarla di un impianto fotovoltaico. Per trovare un preventivo fotovoltaico conveniente, puoi utilizzare il comparatore di SOStariffe.it, accessibile cliccando sul pulsante verde qui sotto.
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Case Green: cosa prevede la direttiva UE a giugno 2024
La direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), ribattezzata “Case Green”, mira ad azzerare le emissioni di gas serra e il consumo di energia nel settore edilizio europeo entro il 2050, puntando sulla ristrutturazione del maggior numero di edifici con le peggiori prestazioni energetiche.
Il provvedimento, che ora è ufficialmente una legge dell’Unione europea, prevede che tutti gli edifici di nuova costruzione siano a emissioni zero dal 2030 (i nuovi edifici pubblici lo dovranno essere dal 2028). Per gli edifici residenziali già esistenti, invece, gli Stati membri dovranno mettere in atto misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035.
Dall’entrata in vigore della direttiva Epbd, i Paesi UE avranno due anni di tempo per fissare, con i loro piani, le modalità per centrare questi target.
Case Green: 180 miliardi di euro per adeguare gli immobili italiani al 2030
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CASE GREEN: L’IMPATTO SULL’ITALIA AL 2030 |
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Secondo le stime del Polimi, l’adeguamento dell’Italia alla direttiva Case Green potrebbe costare la cifra record di 180 miliardi di euro |
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Solo l’intervento sul 43% degli edifici in classe G richiederebbe tra i 93 e i 103 miliardi di euro (il 50%-60% della spesa complessiva) |
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Gli immobili in Italia in classe energetica G sono circa 5 milioni, il 40% dell’intero parco immobiliare italiano |
Secondo il calcolo elaborato dal Politecnico di Milano, l’adeguamento alla direttiva Case Green al 2030 potrebbe costare 180 miliardi di euro da nord a sud della Penisola.
“L’Italia – si legge nel rapporto – non ha ancora recepito la Energy Performance of Buildings Directive, ma considerando i target per edifici residenziali riguardanti la riduzione del 16% dei consumi di energia primaria al 2030 rispetto al 2020, è possibile stimare l’ammontare della riduzione complessiva di energia primaria per l’Italia”. Secondo i tecnici del Polimi, dal calcolo risulta che la riduzione dovrà essere uguale a 6,32 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio), di cui il 55% dovrà riguardare i consumi di energia primaria provenienti da edifici nelle peggiori condizioni (viene considerata la classe G per l’Italia).
La riduzione dei consumi di energia primaria da edifici in condizioni peggiori dovrà, inoltre, coinvolgere almeno il 43% del parco edilizio degli edifici in peggiori condizioni, in termini di metrature o numero di abitazioni. Di conseguenza, “per intervenire sul 43% degli edifici di classe G nel nostro Paese sarebbero dunque necessari tra i 93 ed i 103 miliardi di euro. Se si considera poi che è indispensabile completare il raggiungimento degli obiettivi con analoghi interventi sugli edifici delle altre classi energetiche il conto complessivo raggiunge i 169– 187miliardi di euro”.
In sostanza, come si legge ancora nel report, l’impegno economico della quota di classe G pesa per circa il 50-60% del totale, ma va ad impattare significativamente sull’efficientamento energetico. Ricordiamo, infatti, che gli edifici che rientrano in classe G in Italia (la peggiore) sono circa 5 milioni, il 40% dell’intero parco immobiliare italiano.
Infine, c’è da segnalare che i calcoli contenuti nell’analisi del team Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano sono frutto di una simulazione dei principali interventi tecnologici (come il cappotto termico o l’installazione di una pompa di calore) all’interno di villette monofamiliari e appartamenti in condominio in classe G, proprio alla luce delle prescrizioni previste dalla direttiva Case Green.