Prestiti per ristrutturazione casa: offerte con tassi migliori

Aggiornato il: 16/11/2020
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 16/11/2020

Migliorare l’efficienza della propria abitazione è diventato conveniente da quando il Governo ha istituiti i bonus per i lavori di ristrutturazione casa. Ecco come funzionano questi strumenti e quali sono le offerte di prestito ai tassi migliori

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I principali siti che danno consigli agli utenti sulle spese e le operazioni per ristrutturare casa offrono diversi preventivi. In media i lavori per rimodernare il proprio appartamento può costare circa 300 euro al mq. Se ci affidiamo a questa ipotesi per ristrutturare un monolocale, poniamo di 40 mq, potrebbero servire circa 12 mila euro. Per appartamenti di 100 o 120 mq il costo complessivo dei lavori potrà variare tra 30 mila e 36 mila euro.

I dati di questi preventivi sono quelli forniti da Facile ristrutturare, una delle riviste più importanti del settore edilizio. Secondo quanto descritto dal redattore del magazine, in queste spese vengono considerati i costi per le demolizioni, eventuali ricostruzioni e magari la posa di un nuovo pavimento e la ritinteggiatura delle pareti.

Gli aiuti statali per ristrutturare casa

Gli ecobonus e il superbonus ristrutturazioni voluti dal Governo stanno motivando gli utenti a rivolgersi ai costruttori e alle imprese edilizie per sondare il terreno. Per poter accedere a queste detrazioni fiscali è possibile però operando degli interventi molto precisi e anche piuttosto costosi.

Non basterà tinteggiare le pareti o allargare una stanza, i lavori che permettono di ottenere la maxi detrazione del 110% per esempio riguardano gli interventi per aumentare l’efficienza energetica e sismica dei condomini. Sono compresi nell’elenco del Ministero il rifacimento del cappotto termico, la modifica degli infissi con altre finestre e porte termiche, la sostituzione di impianti di climatizzazione o riscaldamento inquinanti con altri di classe superiore.

Per avere diritto all’ecobonus poi si dovrà dimostrare che i lavori effettuati comportino un miglioramento della classe energetica di casa di almeno due categorie, o comunque che portino l’appartamento alla migliore classe.

Questi incentivi statali sono riconosciuti come detrazioni IRPEF in 10 anni, questo significa che la cifra spesa (entro i tetti previsti dal bando) sarà rimborsata – in forma parziale – in 10 rate sulle dichiarazioni dei redditi. È possibile anche tentare di accedere alla forma di sconto diretto in fattura, ma non tutte le ditte la applicano.

Come funziona il Superbonus

Il Superbonus, che però vale per i condomini, prevede che le detrazioni siano spalmante su 5 anni, anziché 10 anni. Questa formula di incentivo può essere richiesta per lavori avviati tra il 1° Luglio 2020 e il 31 Dicembre 2020. Questo incentivo, se le ultime informazioni fornite dal Governo saranno confermate, sarà prorogato fino al 2022.

Nello specifico le soglie di spesa e gli interventi che permettono di ottenere il bonus istituito con il Decreto Rilancio. I lavori di isolamento termico devono riguardare almeno il 25% della superficie disperdente e sarà rimborsato un importo massimo di 60 mila euro per singola unità immobiliare. Per i condomini è previsto un tetto di detrazione di 40 mila euro se si tratta di strutture composta da 2 e fino a 8 appartamenti. Per villette uni o plurifamiliari la soglia è fissata a 50 mila euro.

Si possono ottenere dei rimborsi fino a 30 mila euro se si effettuano lavori sull’impianto di riscaldamento. In particolare, però per avere accesso a questa detrazione il contribuente dovrà acquistare un apparecchio di climatizzazione almeno di classe A (spazi comuni dei condomini) oppure un impianto a pompa di calore (singole abitazioni).

Nei lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico rientrano anche quelli per installare i pannelli solari. In questo caso la spesa massima che un singolo contribuente può ottenere è di 48 mila euro, viene anche posta la condizioni di un limite di spesa di 2.400 euro per ogni kWh di potenza nominale.

L’ecobonus e il rimborso per gli elettrodomestici

Uno dei bonus che chi ha intenzione di ristrutturare casa può trovare utile è quello per i grandi elettrodomestici. Si tratta di un incentivo che garantisce un rimborso a chi sostituisce degli apparecchi obsoleti e inquinanti con dei nuovi strumenti ecologici e più efficienti. L’elenco degli elettrodomestici che rientrano nel contributo include:

  • apparecchi per la cottura

  • apparecchi elettrici di riscaldamento

  • apparecchi per il condizionamento

  • asciugatrici

  • congelatori

  • forni a microonde

  • frigoriferi

  • lavatrici

  • lavasciuga

  • lavastoviglie

  • piastre riscaldanti elettriche

  • radiatori elettrici

  • stufe elettriche

  • ventilatori elettrici

Come ottenere i migliori prestiti per i lavori di ristrutturazione

Richiedere i bonus statali per i vostri lavori di miglioramento degli immobili non è un processo che vi permette di accedere immediatamente alle somme. Come abbiamo visto, si tratta di detrazioni che i cittadini potranno ottenere sulle tasse negli anni a venire. Sono poche inoltre le ditte che concedono uno sconto diretto.

Oltre a queste considerazioni, è importante anche tenere presente che, a parte nel caso del Superbonus, lo Stato offre detrazioni parziali. In più sarà necessario che le verifiche degli enti che saranno nominati dal Governo certifichino che tutte le norme sono state rispettate, se l’esito dei controlli dovesse essere negativo si perderebbe il diritto al bonus.

Per poter avviare i lavori, ed essere certi di poterli pagare, molti cittadini dovranno dunque ricorrere a prestiti o mutui. Per conoscere i migliori prestiti personali e quelli aziendali si può usare il comparatore di SOStriffe.it.

Inserendo i propri dati personali, la ragione per cui si richiede il prestito e la somma da ottenere dall’istituto o dall’intermediario. Per poter individuare con precisione quali sono i tassi e le condizioni dei finanziamenti si dovrà anche indicare quale sarà la durata del prestito.

Prestiti per le ristrutturazioni o finanziamenti non finalizzati

Per le ristrutturazioni gli utenti potranno richiedere un prestito finalizzato o non finalizzato, la differenza tra le due soluzioni sta nella tipologia e nelle somme di finanziamento concesse. La prima è una formula di prestito che implica per l’utente di dichiarare per quale scopo saranno spese, in genere con questi sistemi la banca procede all’accredito delle somme alla ditta o al fornitore di servizi e beni.

Per i prestiti non finalizzati i tassi sono superiori e le somme garantite dal finanziamento vengono accreditate sul conto del richiedente.

I mutui per chi vuole ristrutturare l’appartamento

La banca può proporre sia mutui che prestiti. Per ristrutturare casa si può contare su formule di muto a tasso variabile, queste forme offrono in genere dei tassi più bassi dei mutui fissi ma le oscillazioni del mercato possono poi portare a dei rialzi.

Per sottoscrivere un prestito o un mutuo alcuni istituti richiedono che il cliente abbia un conto corrente aperto con la stessa banca. Per poter aprire una linea di credito è necessario che l’utente fornisca le necessarie garanzie oppure è richiesto che si presenti un garante che si impegni a ripagare il debito nel caso in cui l’utente non sia in grado di essere solvente.

Le condizioni dei prestiti

I tassi TAN e TAEG sono gli elementi da considerare per stabilire se un prestito bancario o postale è più o meno conveniente. Il TAN è il tasso annuale nominale che indica quali sono gli interessi da applicare alla quota del debito da restituire ogni mese.

Il TAEG è un indicatore globale che permette di confrontare le proposte di prestito di diversi istituti. Questo indicatore racchiude le diverse spese che vengono conteggiate dalla banca per stabilire la rata da restituire all’intermediario. Il tasso viene anche chiamato costo globale del prestito: spese di apertura, tenuta del conto, polizza, gestione della pratica, operazioni di pagamento delle rate.

Gli interessi su un prestito sono dei finanziamenti a breve termine (fino a 120 mesi), mentre i mutui sono a medio o lungo termine (con formule anche fino a 30 anni). Il mutuo può coprire anche fino all’80% della somma richiesta e garantita. Il prestito permette di ottenere somme meno consistenti (fino a qualche migliaia di euro), con i mutui si possono avere anche 50 mila euro.

Documenti per avere prestito o mutuo

Per inoltrare la richiesta del prestito o del mutuo sono necessari anche documenti diversi. Mentre per avere un prestito in genere è sufficiente essere maggiorenni, fornire la documentazione sul proprio reddito, essere titolari di un conto corrente e avere la residenza o il domicilio (con regolare permesso di soggiorno) in Italia.

Per un mutuo le informazioni da fornire sono molto più corpose. Ci vogliono i documenti anagrafici (carta di identità e il codice fiscale), sarà richiesto anche il certificato di nascita oltre a quello di residenza e allo stato di famiglia. I cittadini stranieri dovranno avere un permesso di soggiorno regolare.

Per chi ha un coniuge sono da fornire anche l’estratto dell’atto di matrimonio e le specifiche sul proprio patrimonio e su eventuali beni del coniuge. Ci sono poi tutte le informazioni sul contratto di lavoro e sullo stato di servizio per i dipendenti oltra alla propria dichiarazione dei redditi. Chi ha una partita Iva dovrà fornire la regolare iscrizione alla Camera di commercio o all’albo di riferimento se si è un professionista. 

La cessione del Quinto

Una novità degli ultimi mesi proposta dagli istituti bancari è la cessione del quinto. Questa formula di prestito viene riconosciuta a chi può fornire una busta paga. L’importo massimo della rata di rimborso del prestito non potrà superare il valore della quinta parte dello stipendio del cliente.

Le banche hanno iniziato a proporre agli utenti questa forma di finanziamento per coprire le spese dei lavori di ristrutturazione dell’ecobonus e del Superbonus del 110%. Gli istituti valutano anche la cessione del credito delle imposte, con queste soluzioni la banca liquida il corrispettivo dell’imposta subito. In base alla cifra dei lavori effettuati e alla percentuale di rimborso riconosciuta dal contributo fiscale per gli interventi sarà stabilita la somma da accreditare.

Le banche a volte offrono anche il supporto nella raccolta e nella verifica dei documenti necessari a richiedere il bonus fiscale. Per esempio, i servizi aiuteranno gli utenti ad individuare i certificati da fornire in base all’intervento di ristrutturazione da effettuare e aiuteranno ad inoltrare la domanda tramite una piattaforma digitale offerta da loro partner.

Ricapitoliamo

Il prestito per le ristrutturazioni è una soluzione finalizzata, questo significa che le somme ricevute possono essere spese solo per pagare le ditte e i prodotti dedicati ai lavori. Queste formule di finanziamento possono coprire anche quasi l’80% della cifra richiesta per gli interventi.

In alternativa si può ricorrere ad un mutuo, ma per ottenere questa formula si dovrà fornire un’ipoteca o una garanzia. La restituzione del mutuo ha dei tempi più lunghi (fino a 30 anni) e implica dei tassi più elevati rispetto a quelle dei prestiti. Anche il periodo per valutare la pratica e ottenere le somme richieste è più lungo per i mutui.

Con il prestito finalizzato possono essere pagate le spese di manutenzione o restauro degli immobili o magari l’acquisto di mobilio o di elettrodomestici. Con la propria banca, o un altro intermediario, si può ottenere un prestito in 24 ore o al più in 15 giorni per somme non troppo consistenti.