Tassi mutuo in rialzo dopo la decisione BCE: quale mutuo scegliere a Settembre 2023?

Mutuo dopo rialzo tassi: fuga dai mutui variabili verso quelli a tasso fisso. La mossa della BCE di alzare il costo del denaro al livello più alto di sempre pesa sulle famiglie con le rate del mutuo che aumentano ancora. Per trovare le migliori offerte di settembre 2023 per un mutuo, c’è il comparatore di SOStariffe.it.

In 30 secondi

Mutuo dopo rialzo tassi deciso dalla BCE. Che cosa cambia dopo il decimo aumento consecutivo:
  1. La BCE aumenta i tassi di 25 punti base, con il nuovo rialzo salgono al 4,5%
  2. Costo del denaro più caro per chi ha in corso un mutuo a tasso variabile
  3. Boom del tasso fisso e corsa alla surroga dei mutui in corso
  4. Con il comparatore per mutui di SOStariffe.it, le migliori offerte di settembre 2023
Tassi mutuo in rialzo dopo la decisione BCE: quale mutuo scegliere a Settembre 2023?

La BCE (la Banca centrale europea) ha varato il decimo aumento consecutivo dei tassi di interesse, con un rialzo di 25 punti base, pari allo 0,25%. Ritoccare verso l’alto i tassi vuol dire far salire il costo del denaro per mutui e prestiti di famiglie e imprese, rendendo le rate più salate, se il loro tasso è variabile.

La decisione dell’Istituto centrale di Francoforte ha l’obiettivo di raffreddare le attività economiche allo scopo di ridurre l’inflazione (al 5,4% ad agosto 2023 nell’Eurozona) e riportarla alla soglia prevista del 2%.

La mossa della BCE pesa sui mutui a tasso variabile, con le rate che si impennano di nuovo. Per chi sia interessato a trovare le migliori offerte presenti a settembre 2023 sul mercato del credito o sia interessato a una surroga, cioè la portabilità (a costo zero) del mutuo in corso da una banca a un’altra,permettendo al mutuatario di beneficiare di condizioni più vantaggiose e di risparmiare sulla rata, c’è il comparatore per mutui di SOStariffe.it, il tool digitale e gratuito che confronta le migliori offerte di settembre 2023. Per una panoramica delle soluzioni più convenienti, clicca sul bottone verde qui sotto:

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Mutuo dopo rialzo tassi: che cosa cambia per le rate a Settembre 2023

ANNO PROGRESSIONE DEI RIALZI DELLA BCE
2022
  • Luglio 0,50% 
  • Settembre 1,25% 
  • Ottobre 2,00% 
  • Dicembre 2,50% 
2023
  • Febbraio 3,00% 
  • Marzo 3,50% 
  • Maggio 3,75% 
  • Giugno 4,00% 
  • Luglio 4,25% 
  • Settembre 4,50%

Come mostrato dalla tabella qui sopra, la BCE, da luglio 2022, ha avviato una marcia di progressione con un aumento dei tassi di interesse. L’ultima stretta era stata nel 2011. Con il 4,50% attuale, la Banca centrale porta il tasso di rifinanziamento al valore massimo dall’introduzione dell’euro, dopo il 4,25% toccato nel 2007 ed eguagliando il valore di maggio 2001. In assoluto il tasso più alto deciso dalla BCE è stato raggiunto nell’ottobre 2000 con il 4,75%.

Secondo gli analisti, per i mutui a tasso variabile il nuovo ritocco all’insù della Banca centrale si tradurrà in un aumento (+25 centesimi) sugli interessi indicizzati al tasso BCE, mentre per quelli al tasso Euribor non è detto che sia di soli 25 centesimi in quanto questo parametro ha ricalcato solo in parte negli ultimi mesi la marcia dei rialzi dell’Istituto di Francoforte. Ma quanto cresceranno le rate dei mutui variabili? Va detto che l’incremento varia da caso a caso in quanto è legato alle modalità di ammortamento del capitale. Ma un aumento di 25 centesimi significa un costo aggiuntivo di 20,83 euro ogni 100.000 euro di debito residuo.

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Mutuo dopo rialzo tassi: continua il crollo delle richieste per il variabile 

LE DOMANDE LE RISPOSTE
Tasso variabile o tasso fisso: qual è il più richiesto? Dal 1° al 15 settembre 2023 sul totale dei mutui attivati:

  • 91% a tasso fisso
  • 4,9% a tasso variabile
Quali beni sono finanziati dal mutuo?
  • 56,2% per l’acquisto della prima casa
  • 33% per le surroghe
  • 5,9% per l’acquisto di una seconda casa
  • 3,3% per la ristrutturazione
  • 1,5% per il consolidamento e la liquidità

Secondo gli esperti di MutuiOnline.it, il comparatore di mutui leader in Italia, a ottobre 2023 i mutui a tasso variabile dovrebbero raggiungere il picco più alto degli aumenti e poi stabilizzarsi almeno fino a inizio 2024, quando potrebbero cominciare a scendere.

L’Osservatorio di MutuiOnline.it, punti di riferimento per il settore, spiega che “le richieste di mutuo a tasso variabile sono crollate rispetto al primo trimestre dell’anno dal 14,7% del mix al 5,3% e ci si può aspettare che il tasso fisso, la scelta più sicura, continuerà a rappresentare oltre il 90% delle richieste fino a fine anno (attualmente pesa il 93,4% del mix)“. Stringendo il focus sulle prime due settimane di settembre 2023, i mutui a tasso variabile attivati sono stati appena il 4,9% del totale, contro quelli a tasso fisso che sono arrivati a quota 91%, con un interesse che oscilla fra il 3% e il 3,5%.

Al momento – prosegue l’Osservatorio di MutuiOnline.it – il delta tra tasso fisso e tasso variabile è di 109 bps (punti base, ndr) sui tassi medi e di 115 bps sui tassi migliori e questa differenza si accentuerà nelle prossime settimane”, in conseguenza del nuovo rialzo della Bce.    

MutuiOnline.it fa notare che le richieste di mutuo sono così ripartite: 

  • 56,2% per l’acquisto della prima casa; 
  • 33% per le surroghe;
  • 5,9% per l’acquisto di una seconda casa; 
  • 3,3% per la ristrutturazione; 
  • 1,5% per il consolidamento e la liquidità.

Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, le richieste di mutui per l’acquisto della prima casa sono diminuite del 16,7% sul totale del mix – chiarisce ancora l’Osservatorio di MutuiOnline.it -. Questo è un segnale poco positivo anche in vista della scadenza, il prossimo 30 settembre, delle agevolazioni per i giovani under 36 che da giugno 2021 hanno potuto comprare la loro prima casa grazie al supporto della garanzia statale e delle agevolazioni fiscali. Questa norma si era rivelata particolarmente efficace al momento del lancio, per poi perdere la sua spinta a causa dell’aumento repentino dei tassi”.

Oltre al fondo di garanzia prima casa, per chi fosse in difficoltà economiche per una sospensione dal lavoro, o una riduzione dell’orario di lavoro, e avessero in essere un mutuo per la prima casa non superiore a 400 mila euro, c’è la possibilità di accedere al Fondo di solidarietà, o Fondo Gasparrini, che permette beneficiare dellasospensione del mutuoper un periodo massimo di 18 mesi.

Per chi avesse invece già in corso un mutuo, per esempio per l’acquisto della casa, una mossa decisamente conveniente è quella della surroga del mutuo per provare a risparmiare sulla rata. Va infatti sottolineato che la surroga è lo strumento migliore per trasferire un mutuo in un’altra banca cambiandone le condizioni in modo gratuito: per esempio, passando da un tasso fisso a uno variabile. Di solito, le banche dicono sì alla surroga di un mutuo se il residuo è di almeno il 50%. L’importante sul lato del consumatore è di valutare più offerte e compararle tra loro al fine di trovare la soluzione più conveniente e che faccia risparmiare sulla rata.

Per una panoramica delle offerte più vantaggiose un aiuto arriva dal comparatore per mutui di SOStariffe.it che mette a confronto le soluzioni più convenienti attualmente presenti sul mercato bancario.