Pensioni 2020: calcolo, requisiti e novità

Diversi punti già in vigore nel 2019 sono stati confermati lato pensioni anche per il 2020: nel nuovo anno saranno infatti mantenuti Quota 100, Opzione donna e Ape sociale, ma ci saranno anche delle novità relative alla rivalutazione dell’importo degli assegni previdenziali. Vediamo di seguito cosa sapere in merito alle pensioni 2020.

Pensioni 2020: calcolo, requisiti e novità

Quota 100, Opzione donna, Ape Sociale: sono questi i capisaldi delle pensioni 2019 che resteranno invariati anche nel 2020, ma ci sono comunque delle novità in arrivo, come per esempio l’introduzione della cosiddetta pensione di garanzia per i giovani e la rimodulazione degli importi degli assegni, entrambe pensate per sostenere i cittadini i cui conti correnti sono più vuoti rispetto a quelli di altri.

Vediamo di seguito cosa cambia per il calcolo della pensione 2020, quali sono i requisiti rimasti invariati e quali le principali innovazioni introdotte dalla Legge di Bilancio.

Pensioni 2020: confermata Quota 100

Quota 100 è l’opzione che permette di andare in pensione anticipata con un’età anagrafica di 62 anni e almeno 38 anni di contributi: rimarrà in vigore fino al 31 dicembre del 2021, in quanto è stata introdotta per il triennio 2019-2021 in via sperimentale.

Pensioni 2020: confermata Opzione donna

Opzione donna è la misura che consente alle donne – lavoratrici dipendenti – che hanno raggiunto 58 anni di andare in pensione se hanno maturato almeno 35 anni di contributi. Il requisito anagrafico sale a 59 anni nel caso delle lavoratrici autonome.

Potranno dunque andare in pensione sfruttando questa modalità di pensionamento:

  • le lavoratrici dipendenti nate nel 1961;
  • le lavoratrici autonome nate nel 1960.

Pensioni 2020: prorogato Ape Sociale

L’Ape Sociale è un sussidio che viene erogato direttamente dall’INPS per alcune categorie di lavoratori. Per riceverlo bisogna presentare l’apposita domanda all’INPS, nel momento in cui sono stati compiuti 63 anni. Il beneficio spetta fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero 67 anni.

Pensioni 2020: la rivalutazione dell’importo degli assegni

La rivalutazione dell’importo degli assegni consiste in una rimodulazione sulla base dell’andamento dell’inflazione, che porterà a un aumento delle pensioni, seppur lieve. Per il 2020, si tratterà dello 0,4% e sarà realizzata a scaglioni: le pensioni che sono pari o inferiori a tre volte l’importo minimo – ovvero 515,07 euro – beneficeranno di una rivalutazione al 100%, dopodiché si andrà a scalare in proporzione all’aumentare dell’importo. I primi calcoli effettuati hanno suscitato l’ira dei sindacati perché gli aumenti delle pensioni risultano essere davvero irrisori.

Pensioni 2020: cos’è la pensione di garanzia

La vera novità in arrivo sul fronte pensioni è rappresentata dalla pensione di garanzia per i giovani. Si tratta di una misura nata per sostenere tutti i lavoratori nati dagli anni ’70 in poi, ovvero quelli interamente contributivi, che dovrebbe prevedere l’aumento del Fondo previdenziale integrativo pubblico in modo tale che anche i giovani con carriere discontinue possano avere accesso a una reale copertura previdenziale.

L’idea è quella di rendere il pensionamento per questa tipologia di lavoratori più flessibile, permettendo loro di poter cumulare ai contributi effettivi anche quanto ricevuto nel tempo tramite assegni sociali e altre modalità di supporto economico, in modo tale da evitare di poter raggiungere il pensionamento solo dopo i 70 anni di età.

Pensioni 2020: la pensione di vecchiaia

Per quanto riguarda la pensione di vecchiaia, nel 2020 cambiano i requisiti di accesso, in relazione all’adeguamento alle aspettative di vita INPS previsto dalla legge Fornero. In pratica la principale rivoluzione rispetto al passato consiste nel fatto che le donne potranno andare in pensione alla stessa età in cui vanno in pensione gli uomini.

In merito ai requisiti, sono previsti 20 anni di contributi versati e:

  • 67 anni di età nel 2020, 2021 e 2022;
  • 67 anni e 4 mesi nel 2023 e 2024;
  • 68 anni dal 2031 in poi.

Per coloro i quali non hanno versato contributi prima del 1996 è anche previsto che per poter andare in pensione l’assegno pensionistico deve essere 1,5 volte superiore rispetto all’importo dell’assegno sociale. In caso contrario, deve essere soddisfatto il requisito contributivo di vecchiaia.

Pensioni 2020: la pensione anticipata

Passando invece alla pensione anticipata, sono stati confermati:

  • 42 anni e 10 mesi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi per le donne.

Pensioni 2020: Quota 41

Potranno accedere alla pensione anticipata Quota 41:

  • coloro i quali a 19 anni avevano già maturato 12 mesi di contributi;
  • chi era iscritto alla previdenza obbligatoria prima del 1996;
  • i disoccupati senza indennità di disoccupazione dal almeno 3 mesi;
  • coloro i quali si occupano da almeno 6 mesi di un familiare convivente con un handicap grave, al quale sono legati entro il 2° grado;
  • coloro i quali hanno un’invalidità dal 74% in su;
  • coloro i quali si sono occupati di attività usuranti nel corso della loro vita.

Quota 41, ovvero la possibilità di poter andare in pensione una volta raggiunti 41 anni e mezzo di contributi a prescindere dall’età, non sarà quindi disponibile per tutti.