Mascherina in auto: tutte le regole in ogni zona a novembre 2020

La seconda ondata di coronavirus ha portato al ritorno di alcune regole molto importanti, che devono essere rispettate al fine di favorire la riduzione dei contagi: ne fanno parte anche le misure relative all’utilizzo della mascherina in auto. Vediamo di seguito come funziona e se ci sono differenze tre le zone gialla, arancione e rossa. 

Mascherina in auto: tutte le regole in ogni zona a novembre 2020

Dal 6 novembre 2020 l’Italia è divisa in tre colori differenti, a seconda della gravità dell’emergenza sanitaria da covid-19: la zona gialla, che include le Regioni dove sono in vigore minori limitazioni, la zona arancione e la zona rossa, che rappresenta quella con le restrizioni più rigide. 

Tra le nuove norme da rispettare ci sono anche quelle riguardanti l’obbligo di indossare la mascherina in auto e di rispettare le distanze di sicurezza in modo tale da contribuire alla riduzione dei contagi. 

Le regole sull’uso della mascherina in auto cambiano a seconda del fatto che si viaggi su un veicolo con dei conviventi, oppure no: non sono previste invece variazioni relative alla zona nella quale ci si trova. Pertanto le misure che andremo a presentare devono essere rispettate indifferentemente in zona gialla, arancione o rossa, altrimenti si rischia di beccarsi una multa. 

Chi deve indossare la mascherina in auto e quando

Alle regole tradizionali da rispettare quando si guida un veicolo, prima fra tutte quella di avere all’attivo un’assicurazione Rc auto, si aggiungono le nuove norme relative all’utilizzo della mascherina in auto

Come anticipato, non sono previste differenze tra le tre zone in cui è divisa attualmente l’Italia e in tutti e tre i casi è possibile andare in auto con persone non conviventi, nel rispetto della normativa anti-covid. 

Così se si viaggia in auto con i familiari o i soggetti conviventi, come per esempio un coinquilino, non si è obbligati a dover indossare la mascherina. La situazione cambia del tutto nel caso di persone non conviventi. 

Come funziona per i non conviventi

In questo caso, tutti i passeggeri saranno tenuti a indossare la mascherina, a meno che l’auto non abbia un separatore che permetta di dividere i sedili anteriori da quelli posteriori. In questa ipotesi in auto ci potranno essere soltanto due persone – una davanti e una dietro – e si potrà viaggiare anche senza indossare la mascherina

In assenza di un separatore, invece, vale la regola per la quale in macchina ci possono essere al massimo tre persone: il conducente e due soggetti seduti dietro, che dovranno mantenere la distanza di un posto l’uno dall’altro. Qualora i congiunti non fossero conviventi, dovrebbero comunque indossare la mascherina se si trovano in macchina insieme. 

Si ricorda che rientrano nell’accezione di congiunti coniugi, partner conviventi, coppie unite civilmente, chiunque abbia una relazione caratterizzata da uno stabile legame affettivo, oltre che i parenti fino al sesto grado e gli affini fino al quarto grado

Sulla base di quanto appena descritto, nel caso di un veicolo con 9 posti, nella zona posteriore potrebbero stare soltanto 4 persone. 

Mascherina in auto in sintesi

Quanto detto finora in merito alle regole sull’utilizzo della mascherina in auto può essere semplificato dalla tabella che segue. 

Chi viaggia in auto Mascherina
Soggetti conviventi a qualsiasi titolo  L’utilizzo della mascherina non è obbligatorio
Soggetti con conviventi, compresi i congiunti Si ha non solo l’obbligo di indossare la mascherina e di non occupare il posto centrale dei sedili posteriori
Soggetti non conviventi che viaggiano in un’auto dotata di separatore tra sedili anteriori e posteriori Non si ha l’obbligo di indossare la mascherina, ma si può stare soltanto in due in macchina

Le regole relative gli altri mezzi di trasporto

Come funziona, invece, per gli altri mezzi di trasporto? In quanti si può viaggiare e quali sono le regole da rispettare? In moto si ha l’obbligo di indossare la mascherina sotto il casco e si può portare soltanto un passeggero convivente. 

Sui monopattini elettrici e sulle bici si può andare soltanto da soli e si ha l’obbligo di indossare la mascherina. 

Per quanto riguarda le auto noleggio con conducente e i taxi:

  • i passeggeri non possono sedersi sul sedile anteriore;
  • si può stare dietro soltanto in due, occupando i posti vicino ai finestrini;
  • si ha l’obbligo di indossare la mascherina, tranne nei casi in cui sia stato installato un divisorio in plexiglass tra i sedili anteriori e posteriori. 

Sui posti anteriori dei furgoni possono stare tranquillamente due colleghi a bordo in presenza di triplo sedile, indossando la mascherina. La stessa regola vale anche per gli autocarri leggeri doppia cabina. Nel caso di furgonetta di derivazione auto, invece, il conducente dovrà viaggiare da solo. 

In caso di mancato rispetto di tutte le norme citate si rischia una multa che va da un minimo di 533,33 euro a un massimo di 1.333,33 euro. A queste si aggiungono, ovviamente, le sanzioni normalmente previste per la violazione del Codice della strada. 

Le nuove zone gialla, arancione e rossa

In seguito al peggioramento della diffusione dei contagi in alcune aree, la suddivisione in zona gialla, arancione e rossa è stata modificata con il passaggio in zona arancione e rossa di diverse Regioni. 

Zona Gialla Zona Arancione Zona rossa
Lazio, Molise, Provincia di Trento, Sardegna, Veneto. Puglia, Sicilia, Abruzzo (che dal 18 novembre diventerà zona rossa), Umbria, Basilicata, Liguria, Emilia Romagna. Marche. Friuli Venezia Giulia Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Campania

Quali sono gli spostamenti consentiti

Quello che cambia tra le varie zone sono gli spostamenti consentiti e ciò che si può o non si può fare. In particolare in tutto il territorio nazionale è in vigore un coprifuoco dalle ore 22:00 alle ore 5:00 del mattino successivo. 

Nelle zone rosse è in vigore un lockdown, che permette di spostarsi con l’utilizzo dell’autocertificazione, ma solo per motivi di lavoro, salute o necessità. Non è consentito spostarsi dal proprio Comune di residenza, se non per comprovate necessità, né dalla propria Regione. Nelle zone arancioni, invece, non ci si può spostare da una Regione a un’altra.

In aggiunta a quanto detto nelle zone rosse:

  • le attività non essenziali e i negozi al dettaglio resteranno chiusi, fatta eccezione per farmacie, supermercati, edicole;
  • parrucchieri e barbieri resteranno aperti, mentre i centri estetici saranno chiusi;
  • restano chiusi anche bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie;
  • le lezioni rimarranno in presenza solo per la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la prima media, mentre gli alunni di seconda e terza media e delle scuole superiori svolgeranno lezione a distanza;
  • anche le lezioni universitarie si svolgeranno a distanza;
  • dovrà essere favorito lo smart working in tutti i casi in cui è possibile lavorare da remoto;
  • le attività di asporto saranno consentite fino alle ore 22;
  • sarà possibile fare attività sportiva nei pressi della propria abitazione;
  • il trasporto pubblico è dimezzato al 50%:
  • è prevista la chiusura anche di palestre, cinema, terme, teatri, sale scommesse e bingo.

Tra le sanzioni possibili per il mancato rispetto delle misure elencate, ci sono:

  • una multa da 280 a 560 euro per chi non rispetta il coprifuoco, che è soggetta a maggiorazioni nel caso di violazioni ravvicinate;
  • la chiusura del locale nel caso in mancato rispetto delle chiusure imposte, oltre a una sanzione di tipo amministrativo;
  • l’arresto fino a 6 mesi in caso di violazione della quarantena o dell’isolamento fiduciario. 

Le ultime dichiarazioni del ministro Speranza

A proposito dell’andamento dei contagi negli ultimi giorni, il ministro Speranza ha dichiarato che “si conferma la necessità di non mollare adesso: i prossimi sette-dieci giorni saranno decisivi, e ci diranno se la divisione del Paese in tre zone, e il meccanismo sostanzialmente automatico delle restrizioni Regione per Regione, sta dando i frutti che tutti speriamo.

[…] Capisco che le Feste siano un momento importante, per tutti gli italiani. E vedo che molti, anche nel Governo, si esercitano sul tema. Ma diciamolo con chiarezza: a Natale mancano quaranta giorni, che sul piano epidemiologico sono un tempo molto lungo.

La mia testa non è concentrata su quello che succederà tra un mese e mezzo, ma su quello che accadrà alla fine della prossima settimana. Su come saranno andati, lunedì prossimo, la curva dei contagi, le terapie intensive, l’indice Rt, le altre aree mediche al di fuori del Covid. È su questo che ci giochiamo tutto, non sul cenone del 24 dicembre con o senza i nonni o i parenti di primo grado. Questa, per me, è davvero una discussione lunare. Per questo chiedo a tutti gli italiani di tenere i piedi ben piantati per terra”.