Gas russo e UE: possibili interruzioni con lo stop al transito ucraino

Gas russo e UE: Bruxelles lancia l’allarme sulle forniture a rischio per il prossimo inverno. La Commissione UE: “Prepararsi allo scenario peggiore” per lo stop dell’accordo di transito tra Kiev e Mosca, che scatterà a fine 2024. Tutto quello che c’è da sapere a marzo 2024 e come trovare le offerte luce e gas più vantaggiose tra quelle proposte dai partner del comparatore di SOStariffe.it.

In 30 secondi

Gas russo e UE, perché Bruxelles lancia l'allarme sulle forniture gas il prossimo inverno:
  • Preoccupa lo stop dell'accordo Kiev-Mosca per il transito del gas naturale nei Paesi UE
  • Il mancato rinnovo dell'intesa tra i due Paesi in guerra taglierebbe del 5% i flussi di gas 
  • L'accordo scadrà a fine 2024, ma la Commissione UE avverte i 27: "Prepararsi al peggio"
  • Il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin tranquillizza: no criticità eccessive per l'Italia
  • Come risparmiare in bolletta con le offerte luce e gas dei partner del comparatore di SOStariffe.it
Gas russo e UE: possibili interruzioni con lo stop al transito ucraino

Con gli stoccaggi di gas naturale in Europa ancora pieni al 61,3% a marzo 2024 (il dato italiano è al 56,8%), l’inverno che volge al termine è ormai considerato “salvo”. Ne sono convinti gli analisti del comparto, secondo cui la conclusione della stagione fredda lascerà i depositi UE pieni a metà. Tuttavia, è l’inverno 2024/2025 a mettere in allarme Bruxelles. Tanto che un documento interno della Commissione europea avverte i 27 Paesi UE di “prepararsi allo scenario peggiore” sulle forniture del gas russo, in vista della scadenza dell’accordo di transito tra Mosca e Kiev, prevista a fine 2024.

Prima di passare sotto la lente la vicenda gas russo e UE, ricordiamo che la prima mossa che puoi compiere per risparmiare in bolletta è abbassare quanto più possibile il costo della materia prima (il costo kWh per la luce e il costo metano al metro cubo per il gas). Più tale prezzo è basso, minori saranno gli importi in bolletta a parità di consumi.

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Gas russo e UE: perché le forniture sono a rischio il prossimo inverno

GAS RUSSO E UE: L’ALLARME DI BRUXELLES
1 La Commissione europea avverte i 27 Paesi UE di “prepararsi allo scenario peggiore” sulle forniture di gas russo il prossimo inverno
2 I timori sono generati dalla scadenza dell’accordo Kiev-Mosca per il transito dei flussi di gas verso i Paesi UE
3 La fine dell’intesa scatterà a fine 2024 e potrebbe causare un nuovo taglio del 5% delle forniture in arrivo dalla Russia

La Commissione UE ha espresso i suoi timori sull’approvvigionamento del gas nel Vecchio Continente in vista della prossima stagione invernale. In particolare, ciò che allarma Bruxelles (e sui cui un documento interno rivolto ai Ventisette richiama l’attenzione) è la scadenza a fine 2024 dell’accordo firmato da Mosca e Kiev (nel 2019) per assicurare il transito dei flussi di gas naturale verso i Paesi membri.

Un contratto che, secondo quanto riferisce l’Agenzia Ansa, il governo di Volodymyr Zelensky non ha alcuna intenzione di rinnovare. Se tale mossa fosse confermata (e per la Commissione UE lo scenario è verosimile), il Vecchio Continente dovrebbe fare i conti con un’ulteriore contrazione delle forniture di gas dalla Russia (si parla di un nuovo taglio del 5% dei flussi dopo la riduzione del 15% registrata dall’invasione dell’Ucraina da parte del Cremlino). La sforbiciata (che si tradurrebbe in 14 miliardi di metri cubi annui in meno in arrivo nel Vecchio Continente) avrebbe un impatto soprattutto sull’Europa centrale e sud-orientale.

Il mancato rinnovo dell’intesa Mosca-Kiev, unito alla decisione dell’OPEC di estendere i tagli alla produzione di petrolio fino a metà 2024 e alla crisi nel Mar Rosso, sono fattori che potrebbero scatenare una nuova “tempesta” sui mercati energetici, con un’impennata dei prezzi e (nuove) stangate in bolletta per le famiglie. Ecco perché la sicurezza dell’approvvigionamento richiederà “uno stretto monitoraggio” per “garantire l’inverno 2024/2025”, scrive Bruxelles nel documento inviato ai 27 Paesi UE.

Gas russo e UE, il ministro Pichetto: no criticità eccessive per l’Italia

GAS RUSSO E UE: IL FOCUS SULL’ITALIA
1 L’importazione di gas russo è passato dal 38% nel 2021 al 18% nel 2022 al 4% nel 2023
2 L’acquisto di gas algerino è salito dal 28% al 36%
3 La quota di GNL (gas naturale liquefatto) importata è aumentata dal 13% al 26%

Sulla questione gas russo e UE, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha usato parole rassicuranti durante un suo intervento alla Commissione Ambiente della Camera: “Dalle analisi effettuate, congiuntamente a Snam, risulta che, per l’Italia, la chiusura della rotta ucraina non porterebbe criticità eccessive, al netto di eventuali ulteriori eventi concomitanti che potrebbero limitare gli approvvigionamenti (interruzione del flusso algerino) oppure aumentare la domanda  (improvviso picco di freddo), proprio grazie alle azioni già messe in atto”.

Tuttavia, in un clima geopolitico teso, la precauzione è d’obbligo. Per Pichetto, infatti, c’è “il rischio di maggiori tensioni sui prezzi, dovute principalmente alla domanda dei sistemi gas degli altri Stati appartenenti al gruppo ed interconnessi con il nostro, che però non hanno accesso ad un numero sufficiente di rotte di approvvigionamento o al Gnl”.

Secondo le cifre snocciolate dal titolare del Ministero dell’Ambiente, in due anni l’Italia ha ottenuto “una quasi totale emancipazione dalle forniture russe”, passando dal 38% del 2021 al 18% del 2022 fino al 4% del totale importato del 2023. Alla riduzione dei flussi da Mosca, il nostro Paese ha sopperito con un balzo all’insù dell’importazione di gas algerino (dal 28% al 36%) e di quello di gas naturale liquefatto GNL (dal 13% al 26%), sempre rispetto al totale del gas importato.