Gas in UE: crolla l’import dalla Russia ma crescono gli acquisti di Gnl

In picchiata le importazioni di gas naturale dalla Russia in Europa, ma sono in aumento gli acquisti di gas naturale liquefatto (Gnl). Le cifre della Commissione europea e la denuncia di Global Witness sotto la lente di SOStariffe.it. Oltre a un focus su come scegliere le migliori offerte gas del Mercato Libero a settembre 2023.

In 30 secondi

Crolla l'import di gas naturale dalla Russia, ma l'Ue ha "fame" di Gnl da Mosca:
  1. Flussi di gas naturale in picchiata: i dati della Commissione europea
  2. Aumenta l'import del Gnl da Mosca: la denuncia di Global Witness
  3. Come ridurre le spese di metano con le top offerte gas del Mercato Libero a settembre 2023
Gas in UE: crolla l’import dalla Russia ma crescono gli acquisti di Gnl

Gas in Europa dal doppio volto. Da una parte ci sono i dati della Commissione europea che certificano un crollo dei flussi del gas naturale dalla Russia nel Vecchio Continente: dagli oltre 150 miliardi di metri cubi nel 2021 (il 45% dell’import) si è scesi ai 79,9 miliardi (24%) nel 2022, fino a scivolare ai 25 miliardi (12,5%) nel periodo gennaio-luglio 2023.

Dall’altra ci sono le cifre della Ong internazionale Global Witness, secondo cui al deciso calo di acquisti di gas naturale farebbe da contraltare un’impennata (+40% rispetto al 2021) delle importazioni in Europa di Gnl , che è l’acronimo di gas naturale liquefatto.

Una fotografia in chiaroscuro, quella della dipendenza dell’Europa dal gas di Mosca, che gli esperti di SOStariffe.it passeranno sotto la lente d’ingrandimento nei paragrafi che seguono. Prima, però, è bene ricordare che il Mercato Libero è un alleato del risparmio per i clienti domestici a caccia di offerte gas che propongano un costo unitario contenuto della materia prima.

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Gas naturale: giù le importazioni dalla Russia a Settembre 2023

ANNO DI RIFERIMENTO GAS IMPORTATO IN UE DALLA RUSSIA
2021 155 miliardi di metri cubi
2022 80 miliardi di metri cubi
2023 25 miliardi di metri cubi (tra gennaio e luglio 2023)

Secondo i dati diffusi dalla Commissione europea, le importazioni di gas naturale in Europa dalla Russia hanno subito un deciso calo, con un’accelerazione dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022.

Le importazioni totali di gas dell’Ue dalla Russia sono scese da 155 miliardi di metri cubi nel 2021 a 80 miliardi di metri cubi nel 2022, e sono scese ulteriormente a 21 miliardi di metri cubi nella prima metà di quest’anno – ha chiarito Tim McPhie, il portavoce della Commissione europea sull’azione per il clima e l’energia lo scorso 31 agosto”. Cifre che dimostrano come si sia passati “da una quota del 40,5% delle nostre importazioni a una quota del 24% lo scorso anno e ora a meno del 15% nella prima metà di quest’anno”, ha aggiunto McPhie.

Un calo dei flussi dalla Russia che riguarda anche l’Italia: nel 2021, l’Italia importava dalla Russia 29,1 miliardi di metri cubi di gas. Una quota scesa a 14 miliardi di metri cubi, (-52% rispetto al 2021), grazie all’aumento dei flussi dall’Algeria (tramite il gasdotto Transmed) e dalla crescita del gasdotto Tap, che è l’acronimo di Trans Adriatic Pipeline.

Gnl, la denuncia di Global Witness: balza l’import dalla Russia

REPORT GLOBAL WITNESS: I DATI
1 Tra gennaio e luglio 2023, i Paesi Ue hanno acquistato 22 milioni di metri cubi di Gnl (+40% rispetto allo stesso periodo del 2021)
2 Si stima che la Ue pagherà a Mosca 5,29 miliardi di euro per gli acquisti di Gnl nel 2023
3 L’Ue ha acquistato oltre metà (52%) delle esportazioni russe di Gnl nei primi sette mesi del 2023

Meno gas naturale da Mosca, ma più “fame” di Gnl russo. La denuncia arriva dalla Ong internazionale Global Witness (su dati Kpler e Crea), secondo cui i Paesi dell’Unione Europea starebbero acquistando molto più gas naturale liquefatto russo rispetto al periodo precedente all’invasione dell’Ucraina, con Spagna e Belgio battuti di poco dalla Cina come primi acquirenti.

Sempre stando al report di Global Witness, tra gennaio e luglio 2023, i Paesi dell’Ue hanno acquistato 22 milioni di metri cubi di Gnl rispetto ai 15 milioni di metri cubi dello stesso periodo del 2021 – un balzo del 40%.

Utilizzando i prezzi del Gnl russo stimati dal Centro di ricerca sull’energia e l’aria pulita sulla base dei valori commerciali spot e mensili, Global Witness prevede inoltre che gli acquisti dell’Ue nel 2023 abbiano un valore di 5,29 miliardi di euro.

La conseguenza? Secondo la Ong internazionale, i Paesi europei starebbero ora acquistando la maggior parte delle forniture russe, alimentando una delle più importanti fonti di reddito del Cremlino. Tra gennaio e luglio 2023, l’Ue ha acquistato il 52% delle esportazioni russe, rispetto al 49% del 2022 e al 39% del 2021.

“Anche se i volumi di importazione di Gnl nell’Ue sono aumentati, si tratta di un livello relativamente piccolo e di una quota molto piccola delle nostre importazioni complessive di energia”, è stata la risposta di Tim McPhie, intervistato dalla stampa proprio in merito alla denuncia di Global Witness.