Prestiti INPS per pensionati 2021: tutti i requisiti

I prestiti INPS per pensionati permettono ai titolari di pensione di poter fare richiesta di un prestito a banche ed enti accreditati. In queste righe saranno analizzate le diverse tipologie di prestiti che si potranno richiedere nel 2021 e quali sono i requisiti da possedere. 

Prestiti INPS per pensionati 2021: tutti i requisiti

I prestiti INPS per pensionati sono stati introdotti dalla circolare n. 91 del 31 maggio 2007, la quale prevede la possibilità da parte dei pensionati INPS di poter richiedere dei prestiti a una serie di enti accreditati e convenzionati con l’INPS, i quali potranno essere estinti tramite la cessione del quinto della pensione

Il dettaglio di tutte le tutele previste dall’INPS per i pensionati è contenuto nello “Schema di convenzione finalizzata alla concessione di prodotti di finanziamento a pensionati INPS”, che è stato pubblicato il allegato al messaggio n. 8414 del 23/05/2013.

Per quanto riguarda i tassi applicati ai prestiti è il Ministero dell’economia e delle finanze  – Dipartimento del Tesoro che si occupa di rivederli, mentre è compito della Banca d’Italia quello di rilevarli. 

Prestiti INPS per pensionati: come funzionano

I prestiti offerti dall’INPS ai pensionati potranno essere erogati direttamente dall’istituto tramite il proprio fondo, oppure dagli istituti di credito che hanno aderito alla Convenzione proposta dall’INPS per tutelare i pensionati. 

Tale Convenzione:

  • regola il tasso di interesse per il prestito;
  • pubblica l’elenco di tutti gli enti che la sottoscrivono;

In aggiunta, l’INPS ha messo a punto un servizio online di simulazione dei prestiti: per i pensionati è disponibile il servizio mobile “quota credibile” che permette di calcolare la quota cedibile della pensione al netto di trattenute fiscali e previdenziali e nel rispetto del trattamento minimo. 

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Cos’è la cessione del quinto

I prestiti INPS per pensionati vengono erogati tramite la cosiddetta cessione del quinto della pensione, che consiste in una trattenuta della propria pensione al fine di restituire i soldi ottenuti tramite il prestito. 

La cessione del quinto, in pratica, è un prestito garantito a tasso fisso e a rate costanti, nel quale le rate non possono essere superiori a 1/5 della pensione. Tra le caratteristiche di questo prestito per pensionati INPS, ci sono:

  • l’assenza di commissioni di intermediazione e di gestione;
  • l’assenza di commissioni d’istruttoria;
  • l’assenza dell’imposta di bollo o dell’imposta sostitutiva. 

Per quanto riguarda i requisiti che si devono possedere, si tratta:

  • dell’essere titolari di pensione;
  • dell’avere una copertura assicurativa, che è obbligatoria per legge. 

Il prestito avrà una rata fissa, che sarà versata direttamente dall’ente pensionistico del quale si fa parte e non richiede alcuna garanzia aggiuntiva, quale può essere, per esempio, la firma del coniuge. 

In genere, nel momento in cui si procede con la cessione del quinto della pensione vengono richiesti:

  • il codice fiscale;
  • un documento di identità in corso di validità;
  • il cedolino della pensione o modello O-Bis M, oppure il modello CUD. 

Nella pratica, il pensionato che intende richiedere questa tipologia di prestito, si rivolgerà alla banca o alla società finanziaria. Sarà poi l’INPS a versare la quota mensile, trattenendola direttamente dalla pensione. Il prestito non potrà avere una durata superiore ai 10 anni

Chi non può richiedere il quinto della pensione

Vengono esclusi dalla possibilità di richiedere il prestito pensionati tramite cessione del quinto della pensione:

  • chi è titolare di pensione e assegno sociale;
  • gli invalidi civili;
  • chi riceve un assegno mensile per l’assistenza ai pensionati per inabilità;
  • chi riceve assegni di sostegno al reddito;
  • chi riceve gli assegni al nucleo familiare;
  • i titolari di pensioni con contitolarità per la quota parte non di pertinenza del soggetto richiedente la cessione;
  • chi rientra nelle prestazioni di esodo ex art. 4, commi da 1 a 7 – ter, della legge n. 92/2012. 

I passaggi da seguire per richiedere il prestito per pensionati

Il pensionato che intende ottenere un prestito con la cessione del quinto dovrà, per prima cosa, comunicare la cedibilità della pensione, ovvero il documento nel quale viene indicato l’importo massimo della rata del prestito. 

La richiesta della quota cedibile spetta personalmente al pensionato, che dovrà recarsi presso una qualunque sede INPS e, in seguito, consegnarla in banca o presso la società finanziaria scelta per la stipula del contratto di finanziamento. 

Nell’ipotesi in cui il pensionato dovesse rivolgersi direttamente all’ente finanziario convenzionato con l’INPS, sarà lo stesso ente a elaborare la comunicazione di cedibilità attraverso un collegamento telematico con l’istituto: in questo caso, i tassi di interesse che saranno applicati al contratto di prestito saranno più vantaggiosi. 

La rata da pagare sarà legata all’importo della pensione del singolo richiedente in quanto corrisponde proprio a un quinto di quanto il pensionato riceve ogni mese. Tale rata:

  • viene calcolata al netto delle trattenute fiscali e previdenziali, per fare in modo di non intaccare l’importo della pensione minima fissato per legge;
  • sulla base di quanto appena detto, non è possibile la cessione sui trattamenti pensionistici integrati al minimo;
  • qualora si ricevessero più pensioni, il calcolo sarà effettuato sul totale percepito. 

Prestiti INPS per pensionati: le tutele previste

Prima di procedere con l’accettazione della richiesta di prestito da parte del pensionato, l’INPS si occupa di verificare le seguenti condizioni:

  • che la Banca o la finanziaria siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge per procedere con questa tipologia di prestito;
  • che il tasso applicato sia inferiore al tasso soglia anti-usura prevista per gli Enti finanziari accreditati o al tasso convenzionale stabilito per la propria fascia di età per il prestito erogato da Ente finanziario convenzionato;
  • che la rata mensile non sia superiore a un quinto dell’importo della pensione;
  • che nel contratto vengano indicate tutte le spese previste, quali istruttoria, estinzione anticipata, premio assicurativo per premorienza, commissioni, interessi. 

I prestiti per pensionati INPS sono degli strumenti molto importanti in quanto si collocano in un settore (quello dei prestiti) nel quale spesso si ha, di solito, una certa difficoltà a ottenere dei finanziamenti. Il motivo è generalmente legato al fatto che non ci siano garanzie materiali che possano intervenire nel caso in cui il richiedente non riesca effettivamente a restituire quanto ottenuto da una banca o da una finanziaria. 

Quanto durano di solito i prestiti e quali documenti servono

In genere, la durata di un prestito va da 1 a 5 anni, ma possono esserci delle situazioni particolari per le quali la durata può estendersi fino a 10 anni. In linea generale, è più semplice ottenere un prestito dalla banca in cui sia ha un conto corrente attivo, la quale ha maggiori possibilità di indagare l’affidabilità creditizia del richiedente. 

In generale, oltre a un documento d’identità e al codice fiscale, vengono sempre richieste le ultime buste paga, l’ultima dichiarazione dei redditi e la Certificazione Unica. Ai lavoratori dipendenti viene richiesto, invece, un documento nel quale si attesti la tipologia di contratto che si ha (che potrà essere a tempo indeterminato, oppure no). 

Bisognerà, inoltre, segnalare il proprio nominativo all’interno della Centrale dei Rischi, ovvero il sistema informativo all’interno del quale è registrato l’eventuale indebitamente del soggetto che sta richiedendo il prestito. 

Al giorno d’oggi, riuscire a trovare il prestito che si adatta meglio alle proprie necessità è un po’ più semplice rispetto al passato. Esistono, infatti, dei servizi di comparazione online con i quali è possibile ottenere dei preventivi in pochi semplici clic. 

Per esempio, su SOStariffe.it è presente una sezione dedicata proposta alla richiesta di un prestito tramite la cessione del quinto del proprio stipendio, che è una modalità di prestito analoga a quella proposta ai pensionati, con la differenza che la rata mensile da sostenere viene calcolata sul quinto del proprio stipendio. 

Nello specifico, è presente uno strumento con il quale si potrà:

  • inserire l’importo del prestito desiderato;
  • indicare la durata del finanziamento, che va da un minimo di 12 mesi fino a un massimo di 120 mesi (quindi 10 anni);
  • specificare la finalità del finanziamento, quindi il motivo per il quale si ha la necessità di ottenere un prestito;
  • digitare qual è il proprio impiego. 

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Per i pensionati, invece, com’è stato illustrato nelle righe precedente, c’è la possibilità di rivolgersi direttamente all’INPS e alle società finanziarie che hanno scelto di firmare la convenzione proposta dall’istituto. Si tratta di una richiesta che difficilmente non sarà accolta dall’INPS, fatta eccezione per tutti i casi di esclusione che sono stati citati nelle righe precedenti.