Niente luce e gas a utenti morosi: la denuncia di Federconsumatori

Una situazione davvero emblematica che ha portato alla denuncia da parte dell’associazione Federconsumatori: se un cliente ha dei debiti da pagare, le società che si occupano della fornitura di luce e gas possono opporsi alla sottoscrizione di un contratto. Ecco qual è la situazione attuale in merito a questo tema e in quali casi si tratta di una pratica illegittima.

Niente luce e gas a utenti morosi: la denuncia di Federconsumatori

Avete dei debiti con la Regione, legati per esempio al mancato pagamento del bollo auto o di qualche multa ricevuta nel corso dell’anno? Diverse società che si occupano della fornitura di luce e gas sul territorio nazionale, non solo quelle del mercato libero ma anche quelle operanti in Maggior Tutela, possono ostacolare la suddetta fornitura.

A denunciarlo è proprio Federconsumatori, che ha analizzato una situazione abbastanza diffusa nel nostro Paese, nella quale le aziende che dominano il mercato dell’energia elettrica e del gas si rivolgono al Sistema di informazioni creditizie per verificare eventuali morosità che gravano su un possibile nuovo cliente. E, nel caso in cui il suo nome fosse presente in lista nera, non danno seguito all’eventuale sottoscrizione di un contratto.

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A confermare questa tendenza sono state anche altre associazioni: quali sono i casi nei quali questo comportamento può essere considerato illegittimo? Quali sono i diritti che i consumatori possono esercitare in tali circostanze? Analizziamo il meccanismo che porta i fornitori a mettere in atto questa pratica e cosa dice la legge in merito.

Come funziona il Sic, ovvero il sistema di informazioni creditizie

Una delle prime domande da porsi nel contesto attuale è la seguente: se non esiste, in questo momento, una banca dati degli utenti che hanno debiti legati a vecchie forniture di luce o gas, come fanno le società del settore a essere informate sulle loro condizioni creditizie? Attraverso la consultazione del Sic, il sistema di informazioni creditizie, nel quale sono contenute le specifiche di tutti i pagatori che hanno contratto debiti con:

  • banche;
  • società finanziarie;
  • enti pubblici e così via.

È vero comunque che tali morosità non hanno nulla a che vedere con il mercato dell’energia, ma vengono utilizzate dalle società che vi operano come cartina di tornasole per valutare l’affidabilità economica di un nuovo cliente. Nella nota rilasciata da Federconsumatori è possibile leggere che “Non spetta all’azienda che eroga l’energia sindacare chi abbia diritto o meno all’attivazione dei servizi, a maggior ragione dal momento che l’azienda non può né è tenuta a conoscere la situazione in cui versano gli utenti discriminati attraverso tale politica”.

Per legge (la 124 del 2017, conosciuta come “legge concorrenza”), però, le aziende che forniscono energia hanno il diritto e la possibilità di accedere al Sic. Il punto è un altro, ovvero se per i gestori che operano nel mercato libero è legittimo rifiutare l’attivazione di un contratto a un cliente che potrebbe rivelarsi insolvente dal punto di vista dei pagamenti, non possono farlo gli operatori in Maggior Tutela.

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Illegittimità della mancata attivazione di una fornitura in Maggior Tutela: la conferma da parte di Arera

A confermare quanto detto è la stessa Arera, l’Autorità del settore energetico e dei rifiuti. L’unico caso considerato legittimo nel quale una società che opera nel mercato tutelato può rifiutarsi di attivare una nuova fornitura di luce e/o gas è quello in cui un cliente che era uscito dalla Maggior Tutela ci rientra, ma aveva accumulato dei debiti nei confronti della vecchia società.

Ad ogni modo, è abbastanza chiaro che a partire dal 1° luglio 2020, ovvero la data nella quale il mercato tutelato non esisterà più, tutte le società che operano nel mercato libero potranno agire in tal senso, a meno che il Parlamento non decida di introdurre una qualche garanzia per tutelare maggiormente i consumatori.

I clienti che non riescono a pagare le bollette di luce e gas non sono, comunque, tutti uguali:

  • da un lato ci sono i furbi della situazione, ovvero quelli che continuano a cambiare fornitore, lasciando parecchi debiti durante il percorso;
  • dall’altro ci sono i morosi che si ritrovano in difficoltà economica a causa di situazioni inaspettate, quali un licenziamento o la cassa integrazione, che li portano in situazione di debito.

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Le dichiarazioni di Federconsumatori per contrastare i comportamenti illeciti

Nel frattempo, il responsabile energia di Federconsumatori Alessandro Petruzzi ha dichiarato che “diverse segnalazioni dalle nostre sedi territoriali riguardano anche società del mercato tutelato. Noi pensiamo che non sia lecito rifiutare un cliente se, nella proposta contrattuale, non è indicato in modo chiaro che il gestore si riserva la possibilità di farlo. I clienti che si rivolgono a noi, questa chiarezza non la riscontrano”.

Analizzando le diverse casistiche che potrebbero portare un consumatore a una situazione di morosità, Federconsumatori evidenzia che ci sono casi molto complessi, quali quelli in cui ci si ritrova in serie difficoltà di reinserimento sociale in seguito a una condizione particolarmente problematica. In queste evenienze “lo Stato ha il dovere di tutelare le persone che si trovano in condizioni di disagio sociale vero e comprovato, proteggendole anche dalle politiche discriminatorie delle aziende erogatrici di energia”.

A sostegno delle fasce reddituali più basse esiste, per esempio, il cosiddetto bonus energia destinato:

  • a chi ha un reddito ISEE inferiore ai 20.000 euro annui;
  • ai titolati del Reddito di Cittadinanza.

Tale bonus permette di ottenere sconti sulla bolletta della luce fino a 194 euro all’anno e di 314 euro sulla bolletta del gas. Purtroppo, però, attualmente soltanto il 65-70% degli aventi diritto sfrutta i benefici dello sconto, al punto che Arera ha più volte proposto la soluzione di trasformarlo in una riduzione dei costi che si applica in modo automatico sulla bolletta.

Marco Vignola, responsabile energia di Unione nazionale consumatori, ha dichiarato a tal proposito che “Basterebbe unificare due banche dati: quella del sistema informativo integrato di Acquirente unico, che contiene i codici POD di tutti gli italiani, e quella di INPS, che contiene codice fiscali e dati reddituali. È incredibile che un’operazione così semplice non sia ancora stata fatta. Da tempo chiediamo sia l’automazione del meccanismo sia di allargare la platea dei beneficiari, oltre all’aumento degli importi che, secondo noi, dovrebbero coprire almeno il 50% della spesa annua. È un onere che pagano tutti i clienti in bolletta e non ha alcun costo per lo Stato: dev’essere sfruttato fino in fondo”.

Mercato libero vs mercato tutelato: cosa sapere

A prescindere da quella che è la situazione legislativa attuale su una possibile mancata attivazione di una fornitura di luce e gas per i clienti con morosità di vario tipo, il mercato libero rappresenta una scelta vantaggiosa sotto molteplici punti di vista:

  • la libera concorrenza tra i vari operatori permette di avere a disposizione prezzi molto competitivi, nei quali sono di solito inclusi diversi benefici addizionali;
  • il risparmio rispetto alla Maggior Tutela è quasi sempre garantito. In vista dell’obbligatorietà del passaggio al mercato libero dell’energia e del gas previsto per il prossimo anno, si consiglia di iniziare a valutare una delle tante offerte proposte dagli operatori, facendo un primo indispensabile confronto con il comparatore online di SosTariffe.it.

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