Nel corso del prossimo futuro, le Comunità Energetiche (CE) diventeranno sempre più importanti per il settore dell’energia in Italia, garantendo nuove occasioni a gruppi locali di individui, organizzazioni e imprese per promuovere l’autonomia energetica andando a sfruttare la possibilità di produrre energia elettrica tramite fonti rinnovabili, riducendo fino ad eliminare il prelievo di elettricità dalla rete di distribuzione nazionale. A promuovere la diffusione delle Comunità Energetiche in Italia saranno gli oltre 2,2 miliardi di euro a fondo perduto stanziati dal PNRR e pronti ad entrare in circolo per sostenere lo sviluppo del settore.
Comunità Energetiche: decreto attuativo in arrivo per sbloccare i fondi del PNRR per le agevolazioni del 2023
Il PNRR prevede fondi per 2,2 miliardi di euro per le Comunità Energetiche. Individui, organizzazione e imprese potranno unirsi in gruppi per produrre energia e consumarla in modo condiviso, sfruttando le risorse previste dal PNRR. Il progetto è stato oggetto di una consultazione pubblica da parte di ARERA, terminata lo scorso dicembre. Ora, invece, è in fase di definizione la stesura del decreto attuativo da parte del Ministero dell’Ambiente.
Questo decreto avrà il compito di definire le modalità d’accesso e i requisiti per le agevolazioni 2023 per le Comunità Energetiche. I fondi dovrebbero essere disponibilità già dal prossimo mese di marzo 2023. Come evidenziato in precedenza, si tratta di risorse disponibili a fondo perduto. Di conseguenza, i progetti per lo sviluppo delle CE potranno beneficiare di importanti risorse che non dovranno essere restituite, agevolando ulteriormente lo sviluppo del settore.
Cosa sono, come funzionano e che vantaggi offrono le Comunità Energetiche
Le Comunità Energetiche sono formate da gruppi di individui privati, organizzazioni e/o imprese (senza sostanziali limitazioni e con la possibilità di riunire soggetti anche molto diversi tra loro come cittadini privati e imprese grandi e strutturate in un unico gruppo) che scelgono di unirsi per sostenere la produzione, il consumo e la condivisione di energia a livello locale. Gruppi di questo tipo, quindi, si occupano di formare, gestire e sfruttare un sistema di produzione di energia che sfrutta fonti rinnovabili, incentivando al massimo la produzione e il consumo locale di energia pulita.
Una Comunità Energica può essere composta da un singolo edificio (ad esempio tutti i condomini di un palazzo) oppure da un gruppo di edifici o ancora da un intero quartiere o comune con tutti i soggetti coinvolti che partecipano alla produzione e al consumo in loco di energia “green”. La gestione di una CE può avvenire in modo autonomo oppure con il supporto di uno dei gestori energetici attivi sul mercato italiano. Da notare che, in base alla loro capacità produttività, le Comunità Energetiche hanno la possibilità di scambiare energia tra di loro o con il sistema di distribuzione nazionale.
Questo tipo di progetti punta a:
- incentivare il più possibile la produzione di energia da fonti rinnovabili
- sfruttare al massimo l’energia pulita prodotta andando a massimizzare l’auto-consumo
- contenere i costi per l’accesso all’energia
- ridurre l’impatto sull’ambiente, eliminando il ricorso ad elettricità prodotta da fonti non rinnovabili e sostenibili