Open banking in crescita in Italia, utilizzato dal 49,2% dei consumatori digitali eapprezzato non solo dai giovani. Aumentano infatti gli utenti della Generazione X (+4,8 punti percentuali) e i Baby Boomers (+6,5 punti percentuali). Ma prima di scoprire quale quadro riveli più nel dettaglio lo studio realizzato da CRIF, in concomitanza del Tomorrow Speaks, l’evento annuale della multinazionale bolognese dedicato all’evoluzione del settore finanziario, è opportuno chiarire che i servizi di open banking permettono, con il consenso dei clienti, la condivisione delle informazioni e dei dati relativi al proprio conto corrente con i provider di servizi finanziari. Il vantaggio? I consumatori possono beneficiare di:
- prodotti in linea con le loro esigenze;
- servizi a valore aggiunto;
- offerte a condizioni economiche migliori.
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Open banking e conti correnti: aumenta la diffusione in Italia nel 2024
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OPEN BANKING E CONTI CORRENTI |
LE CIFRE |
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Crescita in Italia nel primo semestre 2024 |
1,7 punti percentuali, dal 47,5% del primo semestre 2023 al 49,2% dei primi sei mesi 2024 |
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Aumento dei consumatori digitali appartenenti alla Generazione X |
+4,8 punti percentuali nel primo semestre 2024 |
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Aumento dei consumatori digitali appartenenti alla categoria dei Baby Boomers |
+6,5 punti percentuali nel primo semestre 2024 |
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Profilo classificato come a “Rischio alto“ |
-9 punti percentuali nei primi sei mesi del 2024 |
Cresce la diffusione dell’open banking in Italia. Nella sua indagine, il CRIF fa notare che il tasso di successo nell’accesso ai propri dati di conto corrente (il cosiddetto “access to account”) da parte dei consumatori sale di 1,7 punti percentuali, passando dal 47,5% del primo semestre 2023 al 49,2% dei primi sei mesi 2024.
Sempre dall’analisi svolta dal CRIF risulta che c’è da parte degli italiani una maggior fiducia nell’open banking e ciò è provato anche dal fatto che, nel periodo preso in esame, c’è stato uno spostamento verso generazioni meno giovani, con un incremento della quota di utenti appartenenti alla:
- Generazione X, con +4,8 punti percentuali;
- Baby Boomers, con +6,5 punti percentuali.
“Il fenomeno dell’open banking è in evoluzione anche in Italia, seppur a ritmi inferiori rispetto ai mercati dove è più maturo come il Regno Unito – dice Simone Capecchi, executive director di CRIF, presentando la ricerca -. Anche nel primo semestre di quest’annocresce la fiducia e il tasso di accesso ai conti, che ormai si completa per un utente su due. Dall’analisi del nostro outlook sulle caratteristiche e peculiarità dei consumatori digitali italiani che utilizzano l’open banking emerge che non appartengono solo alle generazioni più giovani, native digitali, anzi crescono quest’anno maggiormente Generazione X e Baby Boomers. Coerentemente, rileviamo uno spostamento verso utenti con classi di reddito più alte e una crescita tra coloro che sono già attivi nel mercato del credito”.
La ricerca del CRIF evidenzia poi una maggiore sicurezza nell’open banking, con uno spostamento verso profili meno rischiosi. Infatti, nel primo semestre 2024, i consumatori che hanno concluso la procedura PSD2 sono molto meno concentrati nell’area a “Rischio Alto”, con una diminuzione di 9 punti percentuali. Con la PSD2, disciplinata dalla direttiva europea 2015/2366 sull’evoluzione dei pagamenti digitali, le banche devono dar facoltà di accesso ai dati dei clienti solo a terze parti autorizzate, utilizzando API (Application programming interface, cioè interfaccia di programmazione dell’applicazione) che permettono a diverse applicazioni di comunicare tra loro.
Open banking si evolverà nel 2025 con le nuove regole europee
C’è inoltre da segnalare che, dal 2025, con l’entrata in vigore del Regolamento europeo FIDA (Financial Data Access), che prevede l’accesso regolamentato per tutti i servizi finanziari, entreremo nell’era dell’open finance, ovvero l’evoluzione dell’open banking.
Infatti l’open finance amplierà l’accesso regolamentato ai dati finanziari, includendo investimenti, assicurazioni e criptovalute, superando i confini dell’open banking e abbracciando una più ampia gamma di servizi finanziari tra cui:
- prestiti personali;
- mutui;
- risparmi;
- pensioni;
- tasse e imposte;
- assicurazioni;
- investimenti.
Attraverso la condivisione sicura di questi dati, l’open finance mira a creare un ecosistema finanziario più integrato e collaborativo, dove clienti, banche, istituzioni finanziarie e nuovi attori (come i FISP, ovvero i Fornitori di servizi di informazioni finanziarie) possono interagire per offrire soluzioni innovative e personalizzate.