Bonus benzina 2022: ancora disponibile a giugno? Ecco come ottenerlo

Il bonus benzina 2022 è stato introdotto dal Governo per cercare di offrire un valido supporto contro il caro prezzo collegato alla guerra in Ucraina (è stato infatti introdotto dal cosiddetto decreto Ucraina bis). Vediamo di seguito come funziona, chi lo paga, a chi spetta e se è necessario richiederlo online oppure no. 

Bonus benzina 2022: ancora disponibile a giugno? Ecco come ottenerlo

Il bonus benzina 2022, detto anche bonus carburante, è stato introdotto dal Decreto 21 2022 – il cosiddetto decreto Ucraina bis – al fine di offrire un sostegno contro l’aumento dei prezzi del carburante. Se ne parla in particolare all’art. 2 del decreto, nel quale viene offerta la possibilità “per le aziende private di erogare buoni carburante a titolo gratuito fino ad un massimo di 200 euro per ogni dipendente, solo per l’anno 2022”

Bonus benzina 2022: come funziona e chi lo paga

BONUS BENZINA 2022 COME FUNZIONA
Importo 200 euro
A chi spetta? Le aziende private possono erogarlo ai propri dipendenti
Concorre alla formazione del reddito? No, si aggiunge ai fringe benefits

Il bonus benzina 2022 spetta ai dipendenti privati, ma non ai dipendenti pubblici. Chi lo riceve non dovrà presentare una domanda online in quanto sarà il datore di lavoro a distribuirlo ai propri dipendenti, fino a un massimo di 200 euro a persona. 

Il bonus carburante 2022 non concorre alla formazione del reddito e neanche al tetto massimo previsto per i fringe benefits, che dal 1° gennaio 2022 ammonta a 258,23 euro. Per le aziende il contributo dovrebbe rientrare a far parte degli oneri deducibili, ai sensi dell’articolo 95 del TUIR. 

È bene precisare che il testo del bonus benzina è stato modificato, in particolare in riferimento dall’utilizzo del termine aziende private che aveva lasciato diversi dubbi interpretativi. Nella versione originale del testo non era chiaro se nell’accezione di aziende private potessero rientrare anche i datori di lavoro del settore pubblico non economico, i lavoratori autonomi, gli studi associati, le cooperative e i consorzi. 

Nel testo aggiornato si parla quindi di datori di lavoro privati in modo tale da comprendere tutti i soggetti che operano nel settore privato in qualità di datori di lavoro. 

Buono benzina 2022: a chi spetta

CHI PUÒ RICEVERE IL BONUS BENZINA 2022
lavoratori dipendenti di aziende private (lavoratori subordinati, apprendisti, con contratto di somministrazione)
lavoratori dipendenti di studi professionali e enti del terzo settore

Nel testo del bonus carburante 2022 si parla di lavoratori dipendenti. Vi rientrano, in pratica, tutti i lavoratori subordinati, gli apprendisti e i lavoratori con contratto di somministrazione. 

Restano alcuni dubbi in merito a quelle categorie di lavoratori che dal punto di vista formale non sono dipendenti, ma che potrebbero comunque essere assimilati a tale categoria. Si tratta dei:

  • collaboratori coordinati e continuativi;
  • amministratori non iscritti ad albi professionali;
  • soci di cooperative.

A questo proposito, la modifica effettuata sul termine aziende private, che è stato sostituito da datori di lavoro privati ha portato anche all’ampliamento della platea dei possibili beneficiari. Sono stati infatti così inclusi anche i lavoratori dipendenti di quelle che non sono aziende, come per esempio gli studi professionali e gli Enti del terzo settore (che si occupano di attività non commerciali). 

Bonus benzina 2022: chi non può riceverlo

Restano comunque alcune categorie di lavoratori del settore privato che rimangono esclusi dal bonus benzina, ovvero:

  • i collaboratori co.co.co., gli amministratori e i lavoratori autonomi occasionali;
  • altri soggetti che percepiscono redditi di lavoro assimilato, quali per esempio i tirocinanti. 

Il bonus carburante è obbligatorio?

Rispondere a questa domanda è molto importante: le aziende private potranno concedere i buoni benzina su base volontaria; quindi, si tratta di una erogazione liberale, la quale:

  • permette al datore di lavoro di decidere se erogare i buoni benzina oppure no;
  • dà la possibilità di scegliere l’ammontare del singolo buono, che potrebbe anche essere inferiore rispetto alla cifra massima di 200 euro. 

La concessione del beneficio ai lavoratori potrebbe anche essere preceduta da:

  • un accordo di tipo sindacale;
  • un regolamento aziendale unilaterale, nel quale vengano definiti i criteri e le modalità di erogazione del contributo. 

Su quest’ultimo, non vengono applicate tasse e contributi in quanto si tratta di un costo aziendale. 

È bene inoltre specificare che non sono state fissate delle differenze di importo e modalità a seconda che il lavoratore abbia un contratto a tempo indeterminato o a termine, né in relazione all’orario di lavoro (quindi che si tratti di un contratto full time o part-time). 

Quindi anche chi ha un lavoro a tempo determinato e part-time potrebbe ricevere un buono carburante da parte del proprio datore di lavoro, alla stregua del lavoratore con contratto a tempo indeterminato, che ha invece un contratto full time. 

In aggiunta, ne potranno usufruire anche i lavoratori in smart working, senza alcuna penalizzazione – fermo restando che si tratta di un contributo su base volontaria e che tutto dipende dunque dalla volontà del singolo datore di lavoro. 

Lo stesso discorso può essere applicato anche in relazione all’ammontare del proprio stipendio: i buoni potranno essere ricevuti anche dalle figure di spicco, con una RAL elevata.

Si ricorda inoltre che:

  • il buono carburante dovrà essere concesso al lavoratore entro il 31 dicembre 2022;
  • quest’ultimo avrà comunque modo di utilizzarlo anche in un momento successivo al 2022. 

Considerato che l’importo massimo che potrà essere ricevuto da ogni singolo lavoratore è pari a 200 euro, se non lavoratore di un’azienda privata cambia lavoro, non potrà ricevere nuovamente il bonus carburante da un altro datore di lavoro. Nella pratica, la nuova azienda dovrebbe richiedere ai neoassunti un’autodichiarazione nella quale si certifichi l’erogazione di buoni carburanti nel 2022 da parte del precedente datore di lavoro. 

Buoni benzina 2022 e deducibilità

Come riportato su Il Sole 24 Ore, i bonus benzina potrebbero anche essere dati in omaggio dalle aziende ai propri clienti, che potrebbero a loro volta cederli ai propri dipendenti, nel rispetto del DL 21 2022. 

In tale ipotesi, l’azienda che cede in omaggio il voucher benzina potrebbe farlo rientrare tra le spese deducibili come spese di rappresentanza, in base a quanto specificato nella risposta dell’Agenzia interpello n. 519/2019. 

A questo proposito, è bene ricordare la distinzione che esiste tra:

  1. buoni carburante monouso, con IVA esigibile al momento dell’emissione o della ricarica in caso di titolo digitale;
  2. buoni carburante multiuso, che sono validi per l’acquisti di diversi beni e servizi, e che sono esenti da IVA. 

Bonus 2022 energia e gas

I BONUS PER LE BOLLETTE TUTTI I DETTAGLI
Bonus luce e gas per disagio economico
  • sconto per la bolletta della luce e per la bolletta del gas
  • riconosciuto alle famiglie che rientrano in determinati limiti ISEE
  • viene riconosciuto in automatico
Bonus luce per disagio fisico
  • sconto per la bolletta della luce
  • ricosciuto alle famiglie che devono utilizzare un’apparecchiatura elettromedicale
  • è necessario presentare una domanda per ottenerlo

Restando in tema di contributi che sono stati erogati dallo Stato per sostenere le famiglie contro il caro prezzi, ci sono anche i bonus luce e gas per disagio economico, che si rivolgono specificamente a chi si trova in una condizione di disagio economico. 

In particolare, si dovrà possedere almeno uno dei seguenti requisiti:

  • far parte di un nucleo familiare con ISEE inferiore ai 12.000 euro annui;
  • far parte di una famiglia numerosa, con almeno 4 figli, e un ISEE non superiore ai 20.000 euro annui;
  • essere titolare del reddito o della pensione di cittadinanza. 

Oltre al bonus energia elettrica per disagio economico, esiste anche un bonus energia per disagio fisico, il quale può essere richiesto da tutte quelle persone che, per motivi di salute, sono costretti a utilizzare ogni giorno apparecchiature elettromedicali che sono alimentate a energia. In questo caso, non è previsto un tetto ISEE. 

Per quanto riguarda il bonus elettricità, al bonus ordinario è stata aggiunta anche una compensazione integrativa temporanea, in base alla quale gli importi che si potranno ricevere saranno i seguenti:

  • 165,60 euro per le famiglie da 1-2 persone;
  • 200,70 euro per le famiglie da 3-4 persone;
  • 235,80 euro per le famiglie numerose, quindi con più di 4 persone. 

L’importo si riceverà direttamente in bolletta sotto forma di sconto (ci sarà un’apposita voce indicante che si tratta dell’importo relativo al bonus sociale spettante). 

Lo sconto sul gas è invece più complesso da calcolare in quanto dipende da fattori quali la categoria d’uso, la zona climatica e il numero di componenti del proprio nucleo familiare: sul sito ufficiale di ARERA sono comunque disponibili informazioni aggiornate relative agli importi. 

Anche in questo caso non sarà necessario fare alcuna domanda online: il contributo si riceverà in automatico grazie alla connessione tra INPS e SII, il Sistema Informativo Integrato. L’unica operazione che si dovrà fare consiste nella compilazione della DSU, dalla quale sarà possibile calcolare il proprio ISEE. 

Diverso è invece il caso del bonus per disagio fisico, il quale prevede la presentazione di un’apposita domanda. Ricordiamo che un ulteriore metodo per pagare di meno in bolletta consiste nell’analisi comparativa tra le migliori offerte luce e gas del mercato libero