Superbonus 2023: efficienza energetica e cessione del credito, le novità

Il Superbonus 110% per aumentare l’efficienza energetica degli edifici diventa al 90% dal 2023. Come funziona, cosa cambia e tutte le novità, anche su cessione del credito e sconto in fattura, su SOStariffe.it, con le migliori offerte del Mercato Libero per risparmiare sulla bolletta di luce e gas.

In 30 secondi

Che cosa cambia per il Superbonus 2023 destinato agli interventi di ristrutturazione degli edifici per migliorarne l'efficienza energetica: 
  1. Dal 1° gennaio 2023 la detrazione scende dal 110% al 90%
  2. La cessione del credito sale da 4 a 5 passaggi
  3. Quali sono le novità per il Superbonus villette nel 2023
  4. Come avere la detrazione "piena" anche quest'anno
  5. Un bilancio dell'agevolazione a fine 2022
  6. Le migliori offerte del Mercato Libero a febbraio 2023 per risparmiare sulla bolletta di luce e gas
Superbonus 2023: efficienza energetica e cessione del credito, le novità

Detrazione più bassa nel 2023, come cambia la cessione del credito e le annesse polemiche di questi giorni, le novità per le villette, cosa fare per avere ancora la detrazione “piena” quest’anno e un bilancio dell’agevolazione a fine 2022. Ecco una panoramica delle principali novità del Superbonus, la misura introdotta nel 2020 e modificata nei successivi due anni, che incentiva l’ammodernamento e la ristrutturazione degli edifici per migliorare l’efficienza energetica (diventata cruciale in tempi di bollette luce e gas alle stelle), il consolidamento statico di un immobile o la riduzione del rischio sismico. 

Superbonus: che cosa cambia nel 2023

INTERVENTI AGEVOLABILI SPIEGAZIONE
Interventi principali agevolabili
  • interventi di isolamento termico sugli involucri
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti
  • interventi antisismici
Interventi aggiuntivi agevolabili
  • interventi di efficientamento energetico
  • installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo
  • infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici
  • interventi di eliminazione delle barriere architettoniche

Il Superbonus è una detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute per tali interventi. Una detrazione che dal 1° gennaio 2023 è scesa però al 90%. E, anche in caso di cessione del credito o di sconto in fattura, il 10% della spesa rimane a carico di chi intraprende il lavoro di ristrutturazione. Va inoltre ricordato che l’aliquota scenderà ulteriormente nel 2024 e nel 2025, come deciso dal governo.

L’altra importante novità del 2023 riguarda l’aumento da 4 a 5 del numero totale delle possibili cessioni del credito. Nello specifico: 

  • prima cessione libera tra tutti i soggetti; 
  • massimo 3 passaggi di credito ulteriori tra soggetti qualificati (non più due come avveniva fino a dicembre 2022), banche e intermediari finanziari; 
  • le banche possono di cedere ulteriormente il credito a tutti i loro correntisti non “persone fisiche”, ossia società, professionisti e partite IVA, senza facoltà di successiva cessione.

Com’è possibile beneficiare della detrazione? Ci sono tre modi: 

  • direttamente dalla propria dichiarazione dei redditi;
  • con lo sconto in fattura praticato dai fornitori o da chi esegue i lavori;
  • con la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante ad altri soggetti, comprese le banche.

Mentre coloro che possono usufruire del Superbonus sono: le persone fisiche, i condomini, gli Iacp (Istituti autonomi case popolari), le associazioni sportive, le Onlus e le cooperative.

Inoltre, c’è da osservare che il Decreto Aiuti Quater permette di accedere al Superbonus al 90% dal 1° gennaio 2023 per le villette o unità unifamiliari solo se:

  • si tratta di prima casa;
  • il contribuente possiede un reddito sotto i 15.000 euro variabile in base al “quoziente familiare” in base a un nuovo meccanismo di calcolo.

Come avere il Superbonus 110% anche nel 2023

È possibile usufruire del Superbonus 110% anche nel 2023, ma rispettando alcune condizioni. Vediamo le due principali:

  • interventi effettuati su immobili unifamiliari (le villette) e solo fino al 31 marzo 2023, con la condizione che al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento finale come previsto dal progetto;
  • interventi effettuati su condomìni ma con la condizione che la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata), propedeutica alla fruizione del Superbonus sia stata presentata entro il 31 dicembre 2022.

Crediti fiscali bloccati e la direttiva UE sulle case green

Sul Superbonus e sui circa 15 miliardi di crediti fiscali bloccati, da giorni è polemica. Infatti l’Ance (l’associazione nazionale dei costruttori edili) ha lanciato un allarme sul possibile rischio che questo si traduca nel fallimento di 25 mila aziende, con la perdita di 130 mila posti di lavoro e il blocco di 90 mila cantieri.

Ma non solo: sempre l’Ance ritiene che l’abbandono progressivo del superbonus da parte del governo Meloni sia un ostacolo per l’Italia per il raggiungimento dei nuovi obiettivi ipotizzati dalla direttiva europea sulle case green (classe energetica E al 2030 per gli immobili residenziali, e poi classe D). Secondo la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, sarebbe impossibile tagliare questo traguardo, rispettando quella scadenza e senza una politica di agevolazioni adeguate e di lungo periodo. Perché? 

La risposta è contenuta nella fotografia degli attestati di prestazione energetica del nostro Paese, con una situazione del parco immobiliare italiano che, nel 2021, vedeva: 

  • il 34% degli immobili in classe G; 
  • il 23,8% in classe F;  
  • il 15,9% in classe E. 

Le classi più efficienti (dalla D alla A) erano circa il 26% del totale. Risultato: più di metà del patrimonio immobiliare (classi G ed F) andrebbe ristrutturato entro il 2030. Da qui il campanello d’allarme dell’Ance. 

Superbonus 110%, detrazioni e investimenti a fine 2022

Al 31 dicembre 2022 gli investimenti totali ammessi a detrazione per il Superbonus al 110% sono arrivati a 62,49 miliardi di euro, per un totale di detrazioni previste a fine lavori, a carico dello Stato, di 68,74 miliardi. Lo rende noto l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Le asseverazioni (cioè  le certificazioni della conformità  degli interventi alla normativa) sono arrivate a 359.440. I lavori conclusi ammontano a 46,63 miliardi, con detrazioni maturate per 51,29 miliardi. 

Più in dettaglio: al 31 dicembre 2022, per i condomini sono state depositate 48.087 asseverazioni, per un totale di investimenti ammessi a detrazione di 28,79 miliardi. Per gli edifici unifamiliari le asseverazioni sono state 208.622 e gli investimenti 23,73 miliardi, per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti le asseverazioni sono state 102.725 e gli investimenti 9,96 miliardi.    

L’investimento medio per i condomini è stato di 598 mila euro, per gli edifici unifamiliari di 113 mila euro e per le unità funzionalmente indipendenti di 97 mila euro.     

La regione con il maggior valore di investimenti ammessi a detrazione sono:  

  • Lombardia (10,84 miliardi); 
  • Veneto (6,08  miliardi);
  • Lazio (5,67 miliardi); 
  • Emilia Romagna (5,36 miliardi); 
  • Campania (4,60 miliardi); 
  • Piemonte (4,44 miliardi); 
  • Sicilia (4,12 miliardi).

Cifre che, nei giorni scorsi, il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Angelo Domenico Perrini, ha ripetuto nel corso di un’audizione alla Commissione Finanze del Senato, con quest’ultima che è impegnata in un’indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale con particolare riferimento ai crediti di imposta. Il presidente Perrini ha aggiunto che “il risparmio energetico conseguito con questo tipo di intervento si avvicina, al momento, a 900 milioni di metri cubi standard di gas“. 

Luce e gas: le migliori offerte del Mercato Libero a febbraio 2023

Il Superbonus è una misura importante per migliorare l’efficienza energetica anche della propria casa per provare a ridurre il caro bolletta di luce e gas che continua a pesare sui bilanci delle famiglie italiane.

Un’altra strada per diminuire le fatture di energia elettrica e metano è quella di scegliere le offerte del Mercato Libero. Ad aiutare i clienti domestici a confrontare le soluzioni messe a punto dai fornitori energetici del Mercato Libero per illuminare o riscaldare casa c’è il comparatore di SOStariffe.it per offerte luce e gas.

Utilizzare questo strumento (gratuito) è semplice e intuitivo: basta indicare una stima del proprio consumo annuo di luce e gas, oppure calcolarla impostando i filtri integrati nel comparatore di SOStariffe.it stesso, per trovare subito l’offerta più conveniente tra le tante opzioni attivabili a febbraio 2023.

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