Il nuovo Decreto Legge n.11 del 16 febbraio 2023 porta una rivoluzione nel settore dei bonus fiscali, con una serie di novità che si traducono in un vero e proprio stop al super bonus al 110%, almeno nella forma più utilizzata di recente. Anche altri bonus fiscali sono coinvolti dalla scelta del Governo di bloccare tutte le cessioni del credito e gli sconti in fattura come soluzione alternativa alla detrazione fiscale a cui il richiedente al bonus può accedere per eseguire l’intervento con condizioni agevolate (ottenendo uno sconto sulle tasse da pagare negli anni successivi).
Cosa cambia da febbraio 2023 per i bonus fiscali con lo stop alla cessione del credito di imposta
Si tratta di una netta inversione di tendenza sui bonus fiscali. Con il nuovo Decreto, infatti, non sarà più possibile utilizzare l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito di imposta. I contribuenti che richiederanno l’accesso ad un’agevolazione, come il bonus al 110%, potranno optare esclusivamente sulla detrazione fiscale che diventerà l’unica opzione per l’accesso alle agevolazioni.
- Come già previsto in precedenza da quest’opzione, l’importo della detrazione sarà suddiviso in un certo numero di rate di pari importo (5 o 10) che rappresenteranno uno sconto sul totale di tasse da pagare. Sono coinvolti nel provvedimento i vari bonus “edilizi” che coinvolgono ristrutturazioni, interventi di mirati all’incremento dell’efficienza energetica ma anche lavori per le facciate degli edifici o per l’installazione delle colonnine di ricarica.
La normativa definita dal nuovo Decreto del Governo prevede un’eccezione: gli interventi per cui è già stata presentata la Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata) in data precedente all’entrata in vigore della normativa potranno beneficiare del bonus ma solo per interventi diversi da quelli effettuati dai condomini. Per gli interventi dei condomini, invece, oltre alla Cila, sarà necessario aver già adottato la delibera assemblare che ha dato l’ok all’avvio dei lavori.
Il Governo ha specificato, in un apposito comunicato, che il focus del nuovo Decreto Legge è la cessione del credito di imposta e non certo i bonus edilizi e le altre agevolazioni fiscali che restano confermate. Secondo quanto riferito dal Governo, infatti, la cessione del credito ha effetti negativi, almeno potenzialmente, sull’incremento del debito pubblico. Si tratta, quindi, di un intervento che necessita di una regolamentazione.
La nuova norma voluta dal Governo, inoltre, blocca i progetti di acquisto di crediti da parte di Regioni ed enti locali. Il testo specifica, infatti, il divieto per tutti gli enti della PA di poter eseguire operazioni di questo tipo, anche nel caso in cui le iniziative siano già state presentate.
A chiarire l’intervento è stato il Ministro dell’Economia, Giorgetti, che ha sottolineato: “Vorrei puntualizzare che non tocchiamo il Superbonus, interveniamo sulla cessione dei crediti d’imposta che ammontano direi a 110 miliardi, questo è l’ordine di grandezza che deve essere gestito, l’obiettivo è dare la possibilità di gestirlo”.
Ricordiamo che i bonus edilizi, come il superbonus, consentono di migliorare l’efficienza energetica della casa, riducendo i consumi. Tali bonus, però. non sono sufficienti per massimizzare il risparmio. Per ridurre al minimo la spesa per le bollette di luce e gas, infatti, è necessario ridurre il costo dell’energia affidandosi alle migliori offerte del Mercato Libero, facilmente individuabili tramite il comparatore di SOStariffe.it, disponibile al link qui di sotto.
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Cosa succede ora? Bonus edilizi confermati ma solo con detrazione fiscale
La questione dello stop a sconti in fattura e credito di imposta è stata accolta con diverse critiche, anche per via dell’importanza dei bonus edilizi sul sostentamento dell’economia nazionale, in particolare in vari comparti che hanno beneficiato in modo significativo dal Superbonus al 110% negli ultimi anni.
Per il momento, il Governo non ha intenzione di tornare indietro sulla questione. Lo stop al credito di imposta è definitivo ma tutti i bonus edilizi sono confermati e continueranno a rappresentare un’importante risorsa per contribuenti e aziende nel corso dei prossimi anni. Bisogna puntare esclusivamente sulla detrazione fiscale.
Sul tavolo, come riporta l’AGI, ci sarebbe la possibilità di un ripristino della normativa precedente e, in particolare, di un ritorno dello sconto in fattura ma solo per i soggetti con redditi bassi che potrebbero beneficiare da un ripristino delle condizioni previste prima del decreto della scorsa settimana del Governo.
Si tratta, in ogni caso, di un’ipotesi ancora da sviluppare. In attesa di ulteriori aggiornamenti sulla questione, infatti, resta lo stop al credito di imposta oltre che la conferma di tutti i bonus edilizi anche per il prossimo futuro. Le agevolazioni continueranno ad essere accessibili ma in una forma differente rispetto al passato per via della necessità di dover fare ricorso alla detrazione fiscale come unico sistema per poter beneficiare dell’agevolazione.
Come sarà il Bonus 110 nel 2023?
Il cosiddetto Superbonus, così come tutti gli altri bonus edilizi, è confermato per tutto il 2023 come previsto dall’ultima Legge di Bilancio. Resta, quindi, la distinzione tra interventi trainanti e interventi trainati che consentono l’accesso all’agevolazione.
La normativa prevede un bonus nelle misure del:
- 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023
- 70% per le spese sostenute nel 2024
- 65% per le spese sostenute nel 2025
Tale bonus è accessibile “per i condomini e le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte e professione, per gli interventi su edifici composti da due a 4 unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche“. La detrazione viene ripartita in quattro quote annuali. Come chiarito in precedenza, non sarà più possibile accedere allo sconto in fattura e alla cessione del credito di imposta come soluzione alternativa alla detrazione.