Reddito di Emergenza INPS: a chi spetta e come richiederlo

Tra le molte misure attivate durante questo periodo di emergenza sanitaria per sostenere i lavoratori si sta discutendo di introdurre anche un reddito di emergenza. Di cosa si tratta, chi beneficerà di questo contributo e a quanto ammonterà? Le domande sono tante e le risposte non sono ancora precise dato che il Rem dovrebbe essere introdotto con il prossimo Decreto di Aprile. Ecco per il momento cosa si sa del reddito di emergenza da 600 euro

Reddito di Emergenza INPS: a chi spetta e come richiederlo

In queste settimane l’emergenza sanitaria sembra stia rallentando, i numeri segnano dei risultati incoraggianti giorno dopo giorno anche se restano molte situazioni critiche. La conferenza stampa del 19 Aprile ha mostrato un incremento delle vittime di 433 unità, il numero complessivo di morti per Covid-19 in Italia ha quindi raggiunto le 23.660 unità. Un numero che impallidisce di fronte a quello dei decessi negli Stati Uniti, sono stati raggiunti quasi i 40 mila morti dall’inizio della pandemia. Solo tra il 18 e il 19 Aprile le vittime sono cresciute di 1.891 unità.

Il dato italiano è però in miglioramento e a dimostrarlo sono i conteggi dei pazienti dimessi o dichiarati non più contagiosi, il 19 Aprile alle 18 la Protezione civile nella sua conferenza stampa ha reso noto che si è raggiunto il numero di 47055 persone guarite. Le persone ancora positive al Covid-19 sono più di 108 mila, l’incremento di nuovi positivi è stato di  quasi 3.050 casi. I ricoverati con sintomi sono 25 mila circa, mentre oltre 80 mila sono le persone risultate contagiate ma in isolamento domiciliare. La concentrazione maggiore di malati resta nelle regioni del Nord: Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte.

Adesso che la situazione sanitaria inizia ad alleggerirsi, con le terapie intensive che possono rifiatare e con i posti letto che si liberano dopo le dimissioni di pazienti, si deve però mantenere alta la guardia rispetto all’altra crisi che toccherà affrontare, quella economica. Sin dai primi giorni di chiusure progressive e di attuazione delle misure restrittive migliaia di lavoratori sono rimasti a casa senza uno stipendio. Il Governo è intervenuto con una prima serie di provvedimenti per cercare di arginare le situazioni di disagio.

Il reddito di emergenza, cos’è?

Si attende con ansia che il Governo renda pubblico il nuovo Decreto legge di Aprile che contiene le nuove disposizioni su ammortizzatori sociali e rinnovo delle misure per il sostegno alle famiglie e ai lavoratori. In particolare si sta discutendo molto di un provvedimento che andrà ad aiutare le categorie di cittadini sinora rimasti fuori dai bonus e altri strumenti di sostegno al reddito.

Il Reddito di emergenza dovrebbe diventare realtà con questo nuovo documento. Le caratteristiche specifiche e i criteri di assegnazione non sono ancora definitivi, ma ecco quello che si sa ad oggi di questa misura e chi ne potrà usufruire. Anche sull’importo dell’accredito sui conti correnti non c’è ancora una cifra precisa, ma si parla di un bonus che potrà variare tra i 500 euro e i 600 euro.

Rispetto ai beneficiari del Rem, questa l’abbreviazione con cui si identifica il reddito di emergenza, il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha dichiarato a Class Cnbc: “C’è una parte di cittadini che in questo momento non ha alcun sostegno, dovrebbero essere circa 3 milioni. Stiamo valutando la platea e l’impatto”. Per rendere possibile il supporto promesso a questa platea sarebbero necessari almeno 3 miliardi di euro.

Chi sono i beneficiari del Rem?

Ma a chi si riferisce il ministro con questa dichiarazione? A coloro che non sono ancora stati intercettati dalle misure già messe in atto. Dal reddito di cittadinanza ai bonus per autonomi (lavoratori dello spettacolo, operatori del turismo e agricoli, liberi professionisti, co.co.co., ecc), dalla cassa integrazione ordinaria e in deroga ai congedi parentali, i provvedimenti di sostegno hanno già supportato importanti fasce di lavoratori.

Ad essere interessati dal Rem dovrebbero quindi essere i precari, coloro che hanno un lavoro nero, quelli con lavori intermittenti e che lavorano a giornata o con contratti mensili o settimanali e le baby sitter (spesso senza contratti regolari), coloro che hanno già usufruito della Naspi e non potrebbero rinnovare la domanda. E ancora tutta una serie di lavoratori stagionali che al 17 Marzo non avevano ancora firmato alcun contratto e che quindi non possono ottenere il bonus da 600 euro. In questo elenco rientrano i bagnini, i lavoratori che fanno i camerieri e gli addetti alle pulizie, gli animatori turistici. Si deve ancora capire se saranno incluse in questo provvedimento anche colf e badanti o se si farà in modo di farle rientrare nel bonus per gli autonomi.

A chi si dovrà presentare domanda

Il Rem ha fatto molto discutere ma il ministro Catalfo ha liquidato le polemiche affermando: “Sono sicura che metteremo in campo una misura che avrà l’appoggio dell’intero governo. In una situazione di emergenza come questa è necessario aiutare tutte le famiglie in difficoltà”. Uno dei punti caldi su cui si dovrà trovare una soluzione prima della pubblicazione del Decreto, atteso per la fine della settimana, riguarda l’ente che dovrà elaborare le richieste.

È ancora vivido nella mente di tutti il crash del sito dell’Inps preso d’assalto dai richiedenti del bonus per gli autonomi. Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, ha affrontato questo nodo in conferenza stampa affermando: “Ci sono diverse opinioni su chi lo dovrà erogare. La mia è netta ed è che devono essere i comuni ma ci sono opinioni diverse nel governo, ci sono competenze diverse col ministero del Lavoro e con l’Inps”.

Il Reddito di emergenza, le anticipazioni in attesa del Decreto

Quello che si sa ad oggi del Rem è frutto di anticipazioni e di dichiarazioni estrapolate da interviste e dichiarazioni. Il Rem dovrebbe dunque delinearsi come un bonus di circa 500/600 euro al mese, si potrà avere il contributo per 2 mesi (si deve ancora capire se poi sarà prorogata la misura). Platea e modalità di richiesta restano i punti interrogativi maggiori. Rispetto alle modalità in cui sarò possibile presentare domanda e secondo quanto dichiarato dal sottosegretario Baretta, l’INPS potrebbe essere uno degli enti preposti a smistare le domande e attraverso cui il Governo potrebbe erogare questo strumento.

Ci sono però questioni ancora aperte che il Governo si sta impegnando per risolvere: controllo delle richieste ed erogazione delle somme ai beneficiari. Il primo tema vista l’emergenza potrebbe essere risolto con la presentazione di autocertificazione in fase di domanda del sostegno. Nel documento si dovrà affermare di aver perso o di non avere altri mezzi di sussistenza. Le verifiche dovrebbero quindi essere poi svolte in una fase successiva per non ingolfare la misura con una burocrazia lenta  e permettere ai tanti bisognosi di avere i 600 euro.

Il secondo punto vede due ipotesi di lavoro, il pagamento del Rem potrebbe avvenire con accredito dell’importo direttamente sui conti correnti oppure con un sistema già sperimentato con il reddito di cittadinanza con le Card Rem. In quest’ultimo modo sarebbe immediato il controllo e la limitazione degli acquisti per cui potrà essere utilizzato il bonus inviato dallo Stato. L’accredito sul conto sembra la soluzione meno realistica, dato che molti di questi utenti non possiedono probabilmente un conto corrente.

Ecco quali sono i migliori conti correnti online a zero spese. Il comparatore di SosTariffe.it permette di conoscere le condizioni migliori proposte dai diversi istituti e di sapere in pochi secondi quale sia la soluzione più adatta alle vostre esigenze.

Confronta i conti correnti più convenienti »

Gli altri provvedimenti a sostegno dei lavoratori

Il Decreto Aprile prevede anche la conferma di altre misure e il potenziamento di strumenti già adottati. Nello specifico si dà per certo che il bonus per le P.IVA sarà rinnovato e la cifra destinata ai lavoratori inclusi come beneficiari passerà da 600 euro di Marzo agli 800 euro di Aprile. Si pensa che i requisiti per ottenere il massimo della cifra saranno leggermente rivisti.

È certa anche la proroga della cassa integrazione nelle sue diverse versioni. Nel primo decreto era stato posto infatti come termine un massimo di 9 settimane di utilizzo per questo ammortizzatore. L’avvicinarsi di 2 mesi di chiusura e l’incertezza su modi e tempi di riapertura e soprattutto sulle condizioni di salute delle imprese italiane spinge alla prudenza e all’ipotesi di un prolungamento della misura.

Anche il congedo parentale e i bonus baby sitter dovranno essere riattivati. In questo caso i dubbi su un rinnovo sono pari a zero, la fase 2 infatti coinciderà con la chiusura delle scuole almeno fino a Settembre. Per i genitori lavoratori sarà quindi una necessità poter o restare a prendersi cura dei minori o avere un supporto per pagare una persona che si occupi di loro mentre si è fuori casa per lavoro.

Con queste premesse il Governo ha dovuto lavorare per reperire risorse ancora più imponenti per il pacchetto che riguarda gli ammortizzatori sociali. La cifra secondo il ministro Catalfo dovrebbe avvicinarsi ai 25 miliardi di euro per poter sostenere le misure per supportare i lavoratori. Cifre che sono però tutt’altro che certe. Non resta che attendere le notizie ufficiali quando sarà pubblicato il Decreto.