Sospensione pagamenti Cura Italia: cosa dice il decreto liquidità del Governo

Per contrastare l'emergenza sanitaria e le sue enormi ricadute sul tessuto economico del Paese, il Governo ha già varato alcuni importanti decreti che mirano a sostenere le famiglie e le imprese italiane in questo periodo estremamente difficile. Tra le tante novità in arrivo c'è anche la sospensione dei pagamenti di tasse e tributi introdotta già lo scorso marzo con il decreto Cura Italia e rafforzata con una serie di provvedimenti successivi. Ecco cosa prevede il Governo sul tema della sospensione dei pagamenti a causa dell'emergenza Coronavirus. 

Sospensione pagamenti Cura Italia: cosa dice il decreto liquidità del Governo

L’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Coronavirus si tra rapidamente trasformando in un’emergenza economica con famiglie e imprese che devono fare i conti con tutte le conseguenze legate allo stop delle attività produttive e commerciali, attivo in tutta Italia (con poche deroghe per le attività essenziali), oramai da quasi un mese e mezzo e che continuerà probabilmente sino al prossimo 3 maggio quando il Governo avvierà la cosiddetta “fase 2”, allentando le restrizioni previste per il contenimento dell’epidemia anche grazie all’adozione di nuovi provvedimenti come il sistema di tracciamento dei contatti tramite app. 

Tra le novità normative previste dal Governo troviamo anche la sospensione dei pagamenti di tasse e tributi, una misura che permetterà di allentare la pressione su famiglie e imprese in queste settimane complicate. Tale intervento va a sommarsi a diversi strumenti aggiuntivi come la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione in deroga per le aziende, l’indennità prevista per i lavoratori autonomi, l’accesso agevolato ai finanziamenti introdotto dal Decreto Liquidità.

La sospensione dei versamenti riguarda:

  • diverse tipologie di versamento in scadenza tra aprile e maggio 2020
  • solo i contribuenti che rispettano precise condizioni (legate principalmente ai ricavi registrati tra marzo e aprile 2020 in rapporto all’anno precedente)

Da notare, inoltre, che per i parametri da rispettare per poter accedere alla sospensione dei versamenti in scadenza tra aprile e maggio 2020 cambiano in base al soggetto che deve effettuare il versamento stesso. In particolare, vengono fissati requisiti diversi in base ai ricavi registrati nell’anno di imposta precedente.

Ecco tutti i dettagli relativi alla sospensione dei versamenti in scadenza nel corso dei mesi di aprile  maggio 2020.

Sospensione versamenti: scadenze posticipate a giugno 2020

Il “Decreto Liquidità” (Dl 23/2020) prevede la proroga dei versamenti tributari e contributivi in scadenza nel mese di aprile e nel mese di maggio con l’obiettivo di allentare la pressione fiscale su imprese e cittadini italiani in questo complicato periodo di emergenza. La sospensione dei pagamenti, come visto in precedenza, è solo una delle tante misure adottate dal Governo per sostenere, in questo periodo di emergenza, il tessuto economico nazionale.

E’ importante specificare, in ogni caso, che la proroga di versamenti tributari e contributivi che scadono nel corso dei mesi di aprile e maggio è vincolata ad alcuni elementi ben precisi e non si tratta, quindi, di un provvedimento generalizzato che coinvolge tutte le imprese e le attività economiche del Paese.

Per sfruttare la sospensione dei versamenti in scadenza ad aprile e maggio, infatti, è necessario rispettare precisi parametri legati, in particolare, ai ricavi del 2019 ed al fatturato registrato nel bimestre marzo-aprile 2020 in rapporto al fatturato registrato nel bimestre marzo-aprile 2019. Il provvedimento, infatti, mira ad introdurre agevolazioni significative a tutti i soggetti colpiti in modo particolare dall’emergenza sanitaria.

Da notare, inoltre, che la sospensione dei pagamenti relativi ai mesi di aprile e maggio 2020 prevede, per tutti i soggetti coinvolti, la possibilità di scegliere tra due opzioni per effettuare, in futuro, il pagamento di quanto dovuto. Per la ripresa dei pagamenti sarà possibile effettuare i versamenti dovuti per i mesi di aprile e maggio 2020:

  • entro il prossimo 30 giugno 2020 in un’unica soluzione
  • tramite un pagamento rateale con 5 rate mensili a decorrere da giugno 2020

Sulla base delle proprie esigenze, il contribuente potrà scegliere le modalità di pagamento, in modo da riallinearsi alle tempistiche normali dei versamenti, già in queste settimane. Complessivamente, non sono previste variazioni per gli importi complessivi dovuti.

Quali sono i soggetti interessati

Il provvedimento di sospensione di versamenti e tributi si estende a soggetti “Esercenti attività d’impresa, arti o professioni” andando a suddividere tutti i contribuenti coinvolti in due macro-gruppi distinti per i ricavi registrati nel periodo di imposta precedente.

  • soggetti con ricavi o compensi inferiori a 50 milioni di Euro nel periodo di imposta precedente
  • soggetti con ricavi o compensi superiori a 50 milioni di Euro nel periodo di imposta precedente

Per questi due gruppi vengono definite condizioni diverse per poter accedere all’agevolazione che prevede la sospensione dei versamenti in scadenza nei mesi di aprile e maggio 2020. Per ogni gruppi, quindi, è necessario rispettare una precisa condizione per l’accesso alla sospensione dei pagamenti. Il mancato rispetto di tale condizione comporterà l’impossibilità di posticipare i versamenti dovuti e l’obbligo di rispettare le scadenze previste.

Per i soggetti che, nel periodo di imposta precedente, hanno registrato ricavi non superiori a 50 milioni di Euro sarà necessario:

  • aver registrato una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi pari ad almeno il 33% nel corso dei mesi di marzo e  aprile 2020 rispetto a quanto fatto registrare nel corso dello stesso periodo del 2019

Per quanto riguarda i soggetti  che hanno registrato ricavi superiori a 50 milioni di Euro, nel periodo precedente di imposta, per l’accesso alla sospensione dei pagamenti sarà necessario:

  • aver registrato una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi pari ad almeno il 50% nel confronto tra i mesi di marzo e aprile 2020 e gli stessi mesi dell’anno precedente

I soggetti che rispetteranno le condizioni fissate dal decreto, potranno quindi accedere all’agevolazione che consentirà di rimandare i versamenti in scadenza ad aprile e maggio 2020 al mese di giugno successivo, nel caso in cui si opti per il versamento in un’unica soluzione, oppure ai mesi successivi scegliendo il pagamento rateale in 5 rate a decorrere da giugno.

E’ importante sottolineare che vengono fissati condizioni particolari per i contribuenti che hanno “il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza” e che, quindi, hanno registrato un impatto maggiore dall’emergenza sanitaria con l’epidemia di Coronavirus che ha colpito in misura considerevole alcune province lombarde ed emiliane già ad inizio dello scorso mese di marzo e prima che le restrizioni alle attività venissero estese a tutta Italia.

Per quanto riguarda questi soggetti,  sono fissate una serie di agevolazioni, mirate all’accesso facilitato al provvedimento di sospensione dei versamenti. In questo caso, infatti, per accedere alla sospensione dei versamenti di aprile e maggio 2020 è necessario che:

  • si sia registrato un calo del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% nel corso dei mesi di marzo e aprile 2020 in rapporto a quanto registrato nel corso degli stessi mesi del 2019; in questo, non vengono poste distinzioni relativi a ricavi e compensi dell’anno d’imposta precedente

Da notare, inoltre che non vengono fissate condizioni per l’accesso all’agevolazione legata alla sospensione dei versamenti per:

  • Enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che svolgono attività non in regime d’impresa
  • Soggetti che hanno intrapreso l’esercizio dell’impresa, dell’arte o della professione dopo il 31 marzo 2019

Quali versamenti vengono sospesi

Il nuovo provvedimento governativo permette di accedere alla sospensione di diverse tipologie di versamenti in scadenza nel corso dei mesi di aprile e maggio 2020 (fermo restando il rispetto delle condizioni citate in precedenza). In particolare, i contribuenti che rientrano nei parametri fissati dal provvedimento, potranno rinviare i versamenti in scadenza tra aprile e maggio relativi a:

  • ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilato
  • contributi e premi previdenziali e assistenziali
  • imposta sul valore aggiunto

Tali versamenti, come indicato precedentemente, dovranno essere effettuati entro le nuove scadenze fissate dal provvedimento ovvero entro la fine di giugno 2020, per chi opterà per il pagamento in un’unica soluzione oppure a partire da giugno 2020 e con un pagamento rateale in 5 rate mensili per chi opterà per la dilazione.

Finanziamenti agevolati con il Decreto Liquidità

Per le imprese, sia piccole che grandi, il Decreto Liquidità fissa la possibilità di accedere a finanziamenti fortemente agevolati con l’obiettivo di risolvere, nel minor tempo possibile, i problemi legati di liquidità legati alla chiusura forzata delle attività commerciali e produttive che, per la maggior parte delle imprese italiane, durerà quasi due mesi (per alcune realtà ed in particolari per diversi esercizi commerciali lo stop potrebbe durare di più).

Con il Decreto Liquidità, le piccole imprese potranno accedere a finanziamenti con un importo massimo di 25 mila Euro con la garanzia offerta dal Fondo di Garanzia per le PMI. Questa soluzione non prevede l’istruttoria da parte dell’istituto di credito e garantirà alle imprese la possibilità di poter ottenere l’accesso alla liquidità nel minor tempo possibile. I prestiti, con tasso d’interesse ridottissimo, andranno restituiti in sei anni, con un periodo di preammortamento che può raggiungere un massimo di due anni. L’importo richiedibile potrà raggiungere un massimo del 25% del fatturato dell’anno d’imposta precedente.

Le soluzioni di liquidità agevolata sono disponibili anche per le realtà più  grandi con la possibilità di accedere a finanziamenti sino a 800 mila Euro, sfruttando un percorso agevolato, oppure anche ad importi superiori con garanzia statale fornita da Sace che potrà arrivare sino al 90%.