Istruzioni dichiarazione IVA 2021: guida

Tra il 1° Febbraio e il 30 Aprile 2021 i professionisti e i lavoratori con partita IVA sono tenuti a presentare la dichiarazione IVA 2021. La documentazione relativa al credito di imposta si riferisce alle operazioni effettuate nel 2020 e ad eventuali sconti IRPEF o altre agevolazioni a cui il cittadino o l'impresa ha diritto. Ecco una guida con tutte le istruzioni per la Dichiarazione IVA 2021

Istruzioni dichiarazione IVA 2021: guida

Il 15 Gennaio l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le istruzioni Dichiarazione IVA 2021, si tratta di una vera e propria guida che indica modelli, scadenze e sanzioni relativi alla presentazione della comunicazione fiscale all’ente. Il documento da compilare (in modo autonomo o tramite intermediario) ha il duplice scopo di presentare le transazioni IVA ed eventuali sconti sul credito di imposta da segnalare allo Stato.

Nella guida alle Dichiarazioni IVA 2021 l’Agenzia ha introdotto alcune novità importanti. La notizia principale riguarda un’esenzione per il 2020 e un’aliquota ridotta al 5% per i beni necessari al contrasto all’epidemia Covid-19. Il lungo elenco di prodotti e apparecchiature che rientrano tra i beni considerati esenti è stato reso noto già con una circolare del 15 Ottobre 2020.

Rientrano in questa lista i ventilatori polmonari, prodotti per disinfettare gli ambienti, mascherine e caschi, camici e tutto l’abbigliamento protettivo, umidificatori e materiale necessario per i tamponi (come le provette). Sono soggetti all’esenzione anche i termometri, i tubi endotracheali, gli elettrocardiografi e molti altri prodotti sanitari. Per ottenere l’agevolazione è necessario che i prodotti siano stati destinati e necessari ad attività sanitaria.

Nel documento l’Agenzia ha anche specificato come anche i dispenser da muro e i supporti per i termo scanner siano da considerare tra i beni indispensabili e quindi per cui si ha diritto all’IVA 0%.

Chi deve presentare la dichiarazione IVA 2021

Sono obbligati a presentare la dichiarazione IVA 2021 coloro che hanno una partita IVA attiva o che l’hanno avuto nel 2020, chi ha o partecipa ad un’attività d’impresa ovvero attività artistiche o professionali (qualsiasi sia la forma giuridica) e i titolari di partita IVA. Tra i soggetti tenuti ad inviare il modello IVA anche eredi o curatori fallimentari, eventuali attività che sono state al centro di una fusione o che si siano scisse.

La lista degli esclusi dalla presentazione di Dichiarazione IVA 2021 invece include:

  • coloro che nel 2020 hanno effettuato solo operazioni esenti
  • contribuenti nel regime dei nuovi minimi (articolo 27, commi 1 e 2, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98), quindi chi ha avviato un progetto di imprenditoria giovanile o i lavoratori in mobilità
  • le categorie di produttori agricoli esonerati per legge
  • chi svolge attività di intrattenimento e organizzazione di giochi, o simili, che abbiano scelto l’applicazione di IVA ordinaria
  • chi ha dato in affitto o in gestione l’azienda e non svolge attività a fini IVA
  • i soggetti passivi d’imposta, residenti in altri stati membri della Comunità europea, sempre se svolgono attività esenti o non imponibili
  • aziende di telecomunicazione, teleradiodiffusione e di servizi elettronici che che siano domiciliate o residenti fuori dal territorio UE
  • i contribuenti che si avvalgono del regime forfetario per le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti e professioni
  • raccoglitori occasionali e gli stagionali con un volume di affari inferiore a 7 mila euro

Le sospensioni IVA per Covid-19

Il 2021 sarà un anno particolare infatti nelle istruzioni per compilare la dichiarazione IVA sono riportati diversi riferimenti su come indicare versamenti di imposta sospesi causa pandemia. Nella guida fornita dall’Agenzia delle Entrate si evidenzia come la compilazione del Rigo VA16 sia riservata “ai soggetti che, essendone legittimati, non hanno effettuato nel 2020, alle scadenze previste, i versamenti IVA (compreso il saldo relativo al 2019) avvalendosi delle disposizioni di sospensione emanate a seguito dell’emergenza sanitaria da COVID – 19”.

Ecco come devono procedere coloro che rientrano tra questi soggetti. Nel modulo della dichiarazione al Rigo VA 16 si dovrà inserire il codice corrispondente ai soggetti colpiti da eventi eccezionali e nella tabella sui versamenti sospesi COVID-19 i contribuenti potranno trovare ogni dettaglio relativo alla compilazione del proprio modello IVA o IVA semplificata.

Nella seconda casella del Rigo l’utente, il commercialista o l’addetto del CAF che vi aiuta nella compilazione dovrà indicare l’importo dei versamenti sospesi causa Covid. Nella tabella si trovano indicati i diversi provvedimenti di agevolazione per imprese e cittadini contenute nei provvedimenti deliberati negli scorsi mesi di pandemia.

Se siete tra coloro che hanno subito più volte gli obblighi di chiusura delle attività, avete subito degli importanti cali del fatturato nei diversi periodi di riferimento (ad esempio Marzo e Aprile) o se si è tra i soggetti che possono beneficiare della sospensione dei versamenti IVA, tutti questi cittadini dovranno compilare più campi ed indicare per ogni casella corrispondente ad un evento gli importi sospesi e la relativa normativa che li ha disposti.

Decreti per sostenere le partite IVA e le attività

In questa sezione sono previsti codice che interessano dal primo provvedimento di Marzo, quello che ha dichiarato con cui i primi 11 comuni zona rossa, fino ai più recenti Decreti Ristori ter e quater. In questi DPCM non sono stati infatti disposti solo i blocchi momentanei dei versamenti fiscali per le attività in difficoltà, il Governo ha anche istituito delle misure di sostegno al reddito con accrediti sui conti correnti aziendali e personali.

In particolare, nell’ultimo Decreto Ristori 5 dovrebbe essere stabilito anche un contributo per i professionisti e i lavoratori autonomi che non abbiano richiesto altre forme di sostegno. Per avere accesso al bonus è inoltre necessaria l’iscrizione alla Gestione separata dell’INPS con accredito di almeno un contributo mensile (sempre nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del Decreto Ristori). Per poter accedere al nuovo bonus si deve avere aperto la partita IVA da almeno 3 anni, sarà ovviamente necessario essere in regola con il versamento dei contributi INPS e si deve avere un reddito inferiore a 50 mila euro.

Secondo quanto riportato dall’INPS, potranno avere accesso al ristoro anche gli autonomi e i lavoratori occasionali sprovvisti senza partita IVA. Questi soggetti devono risultare titolari di contratti autonomi occasionali nel periodo compreso tra il 1 Gennaio 2019 e il 29 Ottobre 2020.
Scoprite i migliori conti correnti aziendali »

Chi può presentare le dichiarazioni IVA semplificate ed eccezioni

Sempre tra il 1° Febbraio e il 30 Aprile di quest’anno è prevista la scadenza per la presentazione (solo per via telematica) dei modelli IVA Base. Si tratta di una comunicazione semplificata e che interessa diversi soggetti. I requisiti che consentono di compilare questo modello sono i seguenti:

  • hanno determinato l’imposta dovuta o l’imposta ammessa in detrazione secondo le regole generali previste dalla disciplina Iva e,non hanno applicato regimi speciali Iva
  • hanno ceduto beni usati o hanno effettuato operazioni a regime per le attività agricole connesse
  • non hanno effettuato operazioni con l’estero
  • non hanno effettuato acquisti e importazioni senza applicazione dell’imposta avvalendosi dell’istituto del plafond
  • non hanno partecipato a operazioni straordinarie o trasformazioni sostanziali soggettive

Non rientrano invece tra coloro che possono utilizzare il modello semplificato i contribuenti che non sono residenti in Italia con attività stabili nel Paese che si avvalgono di rappresentanza fiscale o con identificazione diretta; chi gestisce fondi immobiliari chiusi; coloro che devono usare il modello F24 Elide. Anche i curatori fallimentari e i commissari che si occupano di liquidazioni devono presentare il modello di dichiarazione IVA 2021.

Tra le altre categorie indicate dall’Agenzia delle Entrate come non compatibili con l’IVA Base ci sono le società che hanno partecipato a una procedura di liquidazione dell’Iva di gruppo; ente o società commerciali controllanti che attiva nel 2021 la procedura di compensazione dell’IVA di gruppo; “soggetti che hanno presentato nel 2020 dichiarazioni integrative a favore ai sensi dell’art. 8, comma 6-bis, del d.P.R. n. 322 del 1998 “; e i soggetti non in regola con i versamenti periodici IVA (questi dovranno compilare il quadro VQ della dichiarazione IVA 2021).

Chi presenta le dichiarazioni IVA e le sanzioni per omessa trasmissione

Per il 2021 è previsto che la dichiarazione (sia annuale che semplificata) deve essere presentata per via telematica all’Agenzia delle Entrate. Possono effettuare l’invio dei modelli i contribuenti in prima persona tramite il proprio profilo Fisconline o Entratel, gli intermediari abilitati o i soggetti incaricati dalle PA e per le società può essere incaricata una controllata o la controllante.

Nei casi in cui si affida la presentazione del modello ad un intermediario o comunque ad un soggetto terzo questi devono rilasciare al cittadino un primo documento in cui si dichiara l’impegno a inviare la dichiarazione. Poi entro un mese lo stesso soggetto dovrà rilasciare la prova di avvenuta presentazione del documento. Il cittadino poi sarà tenuto a conservare il documento.

Secondo la normativa si ha tempo 90 giorni oltre la scadenza per presentare delle dichiarazioni valide. Ai soggetti che consegneranno il modulo entro 3 mesi dal termine del 30 Aprile saranno applicate solo delle more per il ritardo. Le sanzioni potranno andare da 250 euro a 2 mila euro, a meno che non venga presentata anche una richiesta di ravvedimento operoso.

Se non si provvede a regolarizzare la posizione dopo i 90 giorni lo Stato considererà l’omessa dichiarazione IVA per il contribuente. In questo caso l’imposta dovrà essere versata e sarà maggiorata del 30%. Per il possessore di partita IVA sarà comunque possibile ricorrere al Anche ravvedimento operoso.

Le sanzioni applicate alle dichiarazioni IVA omesse, per legge, sono:

  • a partire da un minimo di 250 euro, con una penale dal 120% al 240% dell’ammontare dell’imposta dovuta
  • da 250  euro e fino a 2 mila euro se il soggetto effettua esclusivamente operazioni non imponibili