Inflazione, la BCE conferma i danni per le famiglie italiane. Come difendersi?

L’inflazione alle stelle nel 2021-2022 si è mangiata fino all’8% del reddito e della ricchezza delle famiglie italiane. Una percentuale fra le più alte tra i grandi Paesi dell’UE. A lanciare l’allarme è la BCE. Ma i tassi elevati dei conti deposito sono stati un’arma contro l’erosione della liquidità da parte dell’inflazione. E sono ancora un investimento sicuro vantaggioso a febbraio 2024. Scopri le migliori offerte su SOStariffe.it.

In 30 secondi

Inflazione elevata nel biennio 2021-22 ha bruciato risparmi e ricchezza delle famiglie italiane:
  1. La BCE lancia l’allarme: le famiglie italiane hanno perso l’8% del loro reddito
  2. Italia è fra i Paesi più penalizzati in Europa dall’aumento dei prezzi
  3. I conti deposito con tassi alti difendono la liquidità dall’erosione dell’inflazione
  4. Con il comparatore per conti deposito di SOStariffe.it, le migliori offerte di febbraio 2024
Inflazione, la BCE conferma i danni per le famiglie italiane. Come difendersi?

La fiammata dell’inflazione nel periodo 2021-2022 ha avuto ricadute pesanti sui bilanci domestici delle famiglie italiane: circa il 70% ha subito una perdita. Il resto ha goduto di modesti guadagni. Lo scrive la Banca centrale europea (BCE) nello studio dal titolo “The unequal impact of the 2021-22 inflation surge on euro area household”, una ricerca sul diseguale impatto che l’impennata dell’inflazione ha avuto sulle famiglie nell’area euro. 

Con un’inflazione media nel 2022 dell’8,1% (fonte ISTAT), la più alta dopo il 9,1% registrato nel 1985, l’Italia è stato uno dei Paesi dell’Eurozona più penalizzati e danneggiati dall’aumento dei prezzi e dal carovita. Per la BCE, i nuclei familiari dal nord a sud della Penisola hanno per l’8,1% della loro ricchezza, bruciato i loro risparmi, perso il loro benessere. 

Per provare a difendersi, un salvagente sono stati i conti deposito che hanno visto i loro tassi di interesse crescere fino a picchi del 5% e oltre. Prima di analizzare la fotografia scattata dall’Istituto di Francoforte, è bene ricordare che con il comparatore per conti deposito di SOStariffe.it è possibile avere una panoramica delle soluzioni più redditizie di marzo 2024. Per saperne di più, clicca sul bottone verde qui sotto:

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Inflazione alta e impatto sulle famiglie in Italia e in Europa

La BCE spiega che, dopo tre decenni di inflazione bassa e stabile nelle economie avanzate, i prezzi sono aumentati bruscamente dopo la pandemia. Tanto che nell’Eurozona, l’inflazione ha raggiunto un picco del 10,6% nell’ottobre 2022. L’aumento è stato marcato e inaspettato e i prezzi dell’energia e dei generi alimentari ne sono stati i principali motori.

Nel suo studio, la BCE rileva che questa esplosione dell’inflazione nel 2021-22 “ha avuto un impatto notevole sulle famiglie dell’area dell’euro. Ha ridotto i redditi reali e la ricchezza netta della maggior parte delle famiglie, poiché non c’è stato un aumento immediato dei salari nominali e delle pensioni, dei prezzi nominali delle case e del valore nominale di obbligazioni, depositi, contanti e debiti a seguito dell’aumento del livello dei prezzi. Ciò ha influenzato i consumi presenti e futuri delle famiglie e quindi il loro benessere“.

Gli analisti della Banca centrale europea, inoltre, osservano che “sebbene le famiglie più povere abbiano sofferto maggiormente per la riduzione del potere d’acquisto del loro reddito, le perdite complessive di benessere sono state particolarmente consistenti per i pensionati, a causa del calo del valore reale delle loro attività nominali relativamente consistenti. Al contrario, le famiglie più giovani e fortemente indebitate hanno beneficiato della riduzione del valore reale delle loro passività“.

Restringendo il focus sull’Italia, la BCE sottolinea che “le perdite di benessere per la famiglia mediana variano dal 3% del reddito disponibile in Francia e Spagna all’8% in Italia. Le differenze tra i Paesi sono state causate soprattutto dalle differenze nei tassi di inflazione nazionali e dalla diversa distribuzione della ricchezza nominale netta, oltre che dalle diverse politiche fiscali”.

Conti deposito “arma” contro l’inflazione alta: le migliori offerte di marzo 2024

CONTO DEPOSITO: QUANTO SI GUADAGNA
1
  • vincolo di 12 mesi
  • 4,25% tasso lordo
  • 442,96 € di guadagno netto su 15.000 € investiti
2
  • vincolo di 24 mesi
  • 4,75% tasso lordo
  • 995,86 € di guadagno netto su 15.000 € investiti
3
  • vincolo di 60 mesi
  • 4,75% tasso lordo
  • 2.488,97 € di guadagno netto su 15.000 € investiti

Lo spettro dell’inflazione alta che si è aggirato per mesi nell’Eurozona (Italia compresa) ha messo in grave pericolo i nostri risparmi. Infatti ha eroso il potere d’acquisto della liquidità giacente sui conti correnti. Una scialuppa di salvataggio sono stati i conti deposito. Complice anche il rialzo del costo del denaro, le banche hanno aumentato i rendimenti su questi investimenti sicuri sia a breve che a medio e lungo termine.

Nei mesi scorsi si è arrivati a picchi del 5% lordo annuo e, in alcuni casi, anche del 6%, mentre l’inflazione media del 2023 è stata del 5,7% in Italia. Attualmente i tassi di interesse sono leggermente scesi, ma continuano a offrire una remunerazione che è quasi il doppio rispetto all’inflazione (2,8%) registrata a inizio 2024 nell’Eurozona. Analizzando, con il comparatore per conti deposito di SOStariffe.it, le migliori offerte di febbraio 2024 emerge che:

  • con un vincolo di 12 mesi, il tasso di interesse arriva fino al 4,25% lordo annuo;
  • con un vincolo di 24 mesi, il tasso di rendimento arriva fino al 4,75% lordo annuo;
  • con un vincolo di 60 mesi, il tasso raggiunge anche il 4,75% lordo annuo.

Per individuare le opzioni più vantaggiose, in base alle proprie necessità, è possibile consultare il comparatore di SOStariffe.it che consente di “simulare” il deposito per verificare le offerte più convenienti.

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