Furto di energia: come accorgersene e risolvere

Come si fa a vedere se qualcuno sta rubando la corrente, tramite un allaccio abusivo? Come denunciare il furto di energia elettrica, che può avvenire con la manomissione del contatore? A chi si invia la segnalazione? Ecco quali sono le informazioni più importanti per riuscire a tutelarsi e quali le offerte luce con le quali risparmiare di più. 

Furto di energia: come accorgersene e risolvere

Il furto di energia elettrica è un reato: quali sono le conseguenze alle quali si può incorrere se lo si commette? Quali sono i rischi e cosa dice la giurisprudenza in merito? Cerchiamo di chiarire come stiano effettivamente le cose in modo tale da comprendere quali siano le possibili tutele legali. 

In primo luogo, si segnala che nel nostro Codice penale non esiste un articolo titolato “Furto di energia”, che punisce questa tipologia di reato. Perché? Molto semplicemente perché il furto di energia elettrica viene assimilato al furto comune, o al furto aggravato. Si tratta, dunque, di un reato procedibile d’ufficio. 

Cosa significa? Che potrà essere denunciato da chiunque e non soltanto dalla persona fisica o giuridica che ha subito il furto, come per esempio la società elettrica che fornisce energia. Vediamo allora qual è la pena prevista per il reato di furto. 

Il reato di furto nel Codice penale

Il furto è un crimine che viene disciplinato dall’articolo 624 del Codice penale, nel quale si legge che: 

Chiunque s’impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 154 a euro 516. Agli effetti della legge penale, si considera cosa mobile anche l’energia elettrica e ogni altra energia che abbia un valore economico. 

Viene dunque punito:

  1. con la reclusione da 6 mesi e 3 anni;
  2. con la multa da 154 e 516 euro

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L’energia elettrica, ma anche il gas, rientrano nel concetto di cosa mobile con un valore economico. Sono inoltre previste delle circostanze aggravanti, disciplinate dall’articolo 625 c.p.

Quest’ultimo prevede che:

La pena per il fatto previsto dall’art. 624 è della reclusione da due a sei anni e della multa da euro 927 a euro 1.500:

  1. 1) se il colpevole, per commettere il fatto, si introduce o si trattiene in un edificio o in un altro luogo destinato ad abitazione;
  2. 2) se il colpevole usa violenza sulle cose o si vale di un qualsiasi mezzo fraudolento;;
  3. 3) se il colpevole porta indosso armi o narcotici, senza farne uso;
  4. 4) se il fatto è commesso con destrezza [ovvero strappando la cosa di mano, o di dosso alla persona];
  5. 5) se il fatto è commesso da tre o più persone, ovvero anche da una sola, che sia travisata o simuli la qualità di pubblico ufficiale o d’incaricato di un pubblico servizio [358];
  6. 6) se il fatto è commesso sul bagaglio dei viaggiatori in ogni specie di veicoli, nelle stazioni, negli scali o banchine, negli alberghi o in altri esercizi ove si somministrano cibi o bevande [c. nav. 1148];
  7. 7) se il fatto è commesso su cose esistenti in uffici o stabilimenti pubblici, o sottoposte a sequestro o a pignoramento, o esposte per necessità o per consuetudine o per destinazione alla pubblica fede, o destinate a pubblico servizio o a pubblica utilità, difesa o reverenza [635 n. 3];
  8. 7-bis) se il fatto è commesso su componenti metalliche o altro materiale sottratto ad infrastrutture destinate all’erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici e gestite da soggetti pubblici o da privati in regime di concessione pubblica;
  9. 8) se il fatto è commesso su tre o più capi di bestiame raccolti in gregge o in mandria, ovvero su animali bovini o equini, anche non raccolti in mandria;
  10. 8-bis) se il fatto è commesso all’interno di mezzi di pubblico trasporto;
  11. 8-ter) se il fatto è commesso nei confronti di persona che si trovi nell’atto di fruire ovvero che abbia appena fruito dei servizi di istituti di credito, uffici postali o sportelli automatici adibiti al prelievo di denaro.

Se concorrono due o più delle circostanze prevedute dai numeri precedenti, ovvero se una di tali circostanze concorre con altra fra quelle indicate nell’articolo 61, la pena è della reclusione da tre a dieci anni e della multa da euro 206 a euro 1.549.

Furto di energia: come si riconosce?

Una volta comprese quali siano le conseguenze penali derivanti dal furto di energia, la domanda alla quale rispondere è: Come ci si rende conto che si sta subendo un furto di energia?

Tra i metodi che possono aiutare a capire se qualcuno stia sottraendo corrente in modo illecito, ci sono:

  • il controllare la bolletta e l’andamento dei propri consumi, in particolare nei casi in cui ci si rende conto che si stanno pagando delle cifre esagerate rispetto alla norma e si rilevano delle anomalie nei consumi;
  • focalizzarsi sulla potenza dell’energia del contatore, che per le utenze domestiche è solitamente pari a 3 kW. Il contatore si stacca in automatico (“salta”), nei casi in cui si verifichino degli overload di energia. Nell’ipotesi in cui ciò dovesse accadere senza che via sia un sovraccarico di potenza, per esempio quando non si stanno utilizzando più elettrodomestici contemporaneamente, allora è lecito preoccuparsi e chiedere una verifica all’ente erogatore, inviando una segnalazione. 

Si avrà anche la possibilità di rivolgersi direttamente al proprio fornitore di energia elettrica o, in alternativa, contattare un elettricista per avere la certezza che non vi siano dispersioni di energia nel proprio impianto elettrico. 

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Furto di energia elettrica: come avviene?

Come può avvenire, nella pratica, la sottrazione di energia? Quali sono, dunque, le operazioni di manomissione che possono essere effettuate dai malintenzionati, da conoscere al fine di potersi tutelare?

Si ricordano, in particolare:

  • un allaccio abusivo ai cavi della rete elettrica o all’utenza distaccata;
  • il collegamento al cavo di alimentazione di un’altra persona;
  • la rottura del sigillo del distributore: così facendo sarà possibile bypassare il proprio contatore e non pagare la corrente che si sta effettivamente consumando. 

Si può procedere con il furto di energia anche manomettendo il contatore con l’utilizzo di una calamita, che permette di rallentarlo e di misurare un consumo inferiore rispetto a quello reale. I truffatori più esperti saranno poi in grado di manomettere il contatore anche con l’utilizzo di software e di sistemi più all’avanguardia. 

I contatori di ultima generazione sono in grado di segnalare se sono stati oggetto di una manomissione o se sono stati aperti al fine di inserire una resistenza o un magnete. 

La prima cosa da fare se ci si rende conto di essere vittime di un furto di energia consiste nel segnalare l’accaduto rivolgendosi all’ente erogatore: dopo le opportune verifiche si potrà avere la certezza che qualcuno stia commettendo il reato e, di conseguenza, li si potrà denunciare alle Autorità competenti, in modo tale che la macchina della giustizia possa mettersi in moto. 

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Offerte luce del mercato libero: a cosa prestare attenzione

Supponiamo che siano state fatte delle verifiche in seguito a bollette della luce troppo alte e ci si sia resi conto che il motivo non è il furto di energia: cosa si può fare in una simile evenienza?

Nella pratica, il modo migliore per pagare meno sulla bolletta della luce consiste nel cambiare fornitore, scegliendone uno di quelli che operano sul mercato libero dell’energia e del gas naturale. 

Nel valutare le offerte disponibili si consiglia di:

  1. effettuare un’analisi di tipo comparativo, con l’utilizzo del comparatore di SOStariffe.it;
  2. scegliere una promozione con prezzo bloccato, che potrebbe aiutare a combattere gli aumenti dei prezzi che caratterizzano il mercato attuale;
  3. puntare su una tariffa di tipo Dual Fuel, ovvero attivare luce e gas con lo stesso fornitore in modo da ottimizzare tempi e costi. 

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