Coprifuoco in Lombardia: nuova ordinanza che vieta la circolazione dopo le 23 

Se ne parlava già da qualche giorno e la misura è infine arrivata: la nuova ordinanza in vigore in Lombardia porta con sé il coprifuoco a partire dalle ore 23:00 e l’obbligo di autocertificazione. Vediamo quali sono tutte le novità in arrivo e qual è stato l’iter che ha portato all’introduzione delle nuove misure. 

Coprifuoco in Lombardia: nuova ordinanza che vieta la circolazione dopo le 23 

Coprifuoco in Lombardia a partire dalle ore 23:00: è quello che succederà da giovedì 22 ottobre 2020 e che resterà in vigore fino alle ore 5:00 del mattino successivo. L’ordinanza è stata firmata dal governatore Attilio Fontana, in seguito all’approvazione da parte del ministro della Salute Roberto Speranza. 

Ci si potrà spostare in auto soltanto per “comprovate esigenze lavorative situazioni di necessità e urgenza e motivi di salute” e in caso di violazione sono previste delle multe che vanno da un minimo di 400 euro fino a un massimo di 3.000 euro

La decisione, che è in linea con le misure già introdotte in altri Paesi europei e che è stata richiesta anche in Campania, Piemonte e Liguria, è stata presa in seguito all’analisi dell’andamento dei contagi, che ha subito un incremento repentino ed esponenziale nel corso degli ultimi giorni. La Lombardia continua ad essere la Regione italiana con il maggior numero di pazienti positivi totali. 

Il testo dell’ordinanza 

L’articolo 1 dell’ordinanza della Regione Lombardia stabilisce quali sono le limitazioni agli spostamenti in orario notturno. Il testo recita che: “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, su tutto il territorio della Regione Lombardia, dalle ore 23.00 alle ore 5.00 del giorno successivo sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza. La sussistenza delle situazioni che consentono la possibilità di spostamento incombe sull’interessato. Tale onere potrà essere assolto, producendo un’autodichiarazione ai sensi degli articoli 46 4 47 del D.P.PR. 28 dicembre 2000, n. 445”.

Nell’articolo 2 sono presentate le disposizioni finali, ovvero che “Le disposizioni della presente ordinanza producono i loro effetti dalla data del 22 ottobre 2020 e sono efficaci fino all’adozione di un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e, comunque, fino al 13 novembre 2020

Il mancato rispetto delle misure di cui alla presente ordinanza è sanzionato, secondo quanto previsto dall’art. 4 del decreto-legge n.19/2020. 

La presente ordinanza è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (BURL) e nel portale Internet della Regione Lombardia, pagine dedicate all’emergenza sanitaria coronavirus – COVID19”. 

Il teatrino di Salvini

Nonostante la misura sia stata votata all’unanimità dai sindaci di tutti i Comuni capoluogo di privincia della Regione Lombardia, oltre che dai capigruppo di maggioranza e opposizione al Consiglio regionale, Matteo Salvini è intervenuto nella notte del 20 ottobre a bloccare l’ordinanza, che è stata comunque approvata il mattino del 21 ottobre. 

Le sue perplessità e domande sono arrivate in seguito alle prima proteste mosse da quelle categorie di lavoratori che saranno maggiormente penalizzati dal coprifuoco, in primis i bar e i ristoranti che saranno obbligati a chiudere alle 23:00. 

Nonostante le esitazioni iniziali e lo scontro finale con il leader della Lega, la misura è stata infine introdotta e avrà validità dal 22 ottobre 2020 fino al 13 novembre 2020, salvo l’introduzione di eventuali nuove disposizioni.

Come scaricare l’autocertificazione per gli spostamenti

La nuova ordinanza prevede che ci si potrà spostare negli orari in cui vige il coprifuoco soltanto per comprovate esigenze lavorative, per necessità, urgenza o per motivi di salute.

Un altro motivo in base al quale gli spostamenti non saranno sanzionati è l’eventuale ritorno presso la propria residenza, dimora o domicilio. L’autocertificazione è simile a quella che si utilizzava durante il lockdown.

Sarà sufficiente compilarla inserendo i propri dati anagrafici, il proprio indirizzo e numero di telefono e indicare qual è il motivo dello spostamento. Nel caso in cui si venisse fermati dalle Forze dell’Ordine la sia dovrà firmare, indicando data, ora e luogo del controllo.

Scarica il modulo ufficiale in PDF

La situazione dei contagi in Lombardia

Il ministro Speranza ha accolto positivamente la proposta mossa dalla Regione Lombardia con queste parole: “Sono d’accordo sull’ipotesi di misure più restrittive in Lombardia. Ho sentito il presidente Fontana e il sindaco Beppe Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore”.

Il governatore Attilio Fontana, preoccupato come tutti dall’avanzamento dei contagi in Lombardia, con picchi che negli ultimi giorni hanno superato le 2.000 persone, ha affermato: “Credo sia opportuno prendere un’iniziativa come questa che è simbolicamente molto importante ma non dovrebbe avere delle conseguenze di carattere economico particolarmente gravi che non lasciare che la situazione peggiori”. Se l’evoluzione della curva epidemiologica dovesse continuare a salire, è già stata prevista la riattivazione dell’ospedale alla Fiera di Milano.

Il governatore della Regione Lombardia ha poi aggiunto “Ho sempre sostenuto che l’Italia non si può permettere un lockdown, dal punto di vista economico ma anche psicologico, dobbiamo evitarlo, dobbiamo trovare la strada migliore per evitarlo”. 

“Una delle cause del contagio risiede negli assembramenti, nelle movide, nelle feste, negli incontri in pubblico, nelle piazze, cose che purtroppo non si riescono a controllare”. Il coprifuoco in Lombardia può essere la “soluzione migliore, tanto è vero che è stata presa in altri Paesi”.

La decisione si lega alle proiezioni degli esperti che – spiega Fontana – “ci inducono a essere molto cauti, ad avere timore che entro 15 giorni si possa verificare una situazione che non sarebbe ancora da collasso ma che sarebbe sicuramente impegnativa”. 

Lo stesso direttore sanitario dell’ATS di Milano, Vittorio Damicheli, ha sottolineato come la situazione sia molto critica in quanto non si riesce più a tracciare i contagi e a mettere attivamente in isolamento le persone. “Chi sospetta di aver avuto un contatto a rischio o sintomi stia a casa. Autorità prendano decisioni più incisive”

In Lombardia erano già state introdotte delle misure più restrittive il 16 ottobre, quando Fontana aveva firmato un’ordinanza anti-movida la quale aveva portato alla chiusura dei locali a mezzanotte, al divieto di consumo in piedi dopo le 18:00 in modo tale da evitare gli assembramenti davanti ai locali, alla sospensione degli sport di contatto, alla chiusura delle sale giochi, delle sale scommesse e delle sale bingo e alla didattica mista per le scuole superiori. 

L’intervento del sindaco Sala

Il sindaco di Milano Beppe Sala si è dimostrato favorevole alla misura del coprifuoco in Lombardia avente l’obiettivo di abbassare in contagi: nella giornata del 22 ottobre sono stati registrati 4.126 casi positivi in tutta la Regione, dei quali 1.800 fanno riferimento alla sola città di Milano. 

Ecco quali sono state le parole di Sala trasmesse con un videomessaggio su Facebook: “È chiaro che nessuno ha bene in testa come funziona la relazione causa-effetto. Cioè: faccio questa azione, ottengo questo risultato. Anzi, sabato pomeriggio sono stato veramente a lungo al telefono con virologi e medici per farmi rappresentare la situazione. Il quadro che ne viene fuori è un quadro molto differenziato. 

C’è chi dice che dobbiamo convivere con questa pandemia e gestirla passo-passo e chi vede il dramma subito. Spesso deriva dalle caratteristiche umane. Quello che capisco è che chi sta di più al fronte negli ospedali, e sente la pressione dei propri medici e infermieri, è molto più preoccupato perché rivedono i fantasmi di marzo. Ma noi politici, davanti a questo quadro, dobbiamo prendere decisioni. E questa è la decisione che abbiamo preso. 

Credo che diventi operativa da giovedì, ma Regione Lombardia sta mettendo a punto l’ordinanza e poi osserveremo la situazione e se ciò permetterà di far rientrare questa curva che si sta impennando, con differenza tar alcune città e provincie. A Milano la situazione appare più critica“.

“È il momento di affrontare le questioni con grande pragmatismo. In Comune porteremo rapidamente lo smartworking per i dipendenti al 50 per cento e se servirà anche di più. Qui non c’è nessuna ideologia: quando prima delle vacanze ho fatto quel richiamo al ‘ritorniamo in ufficio’, l’ho fatto perché vedevo una finestra aperta dal punto di vista sanitario, tant’è vero che ci siamo fatte le vacanze e ci siamo goduti quei momenti. Ora è diverso e quindi bisogna agire di conseguenza”.

Possibili scenari

Nel frattempo, aumenta la probabilità che Palazzo Chigi introduca un nuovo DPCM, con regole più rigide, per uniformare le misure che sono state introdotte in diverse Regioni italiane: non solo la Lombardia, ma anche il Piemonte, la Liguria e la Campania stanno spingendo verso maggiori chusure. 

Il coprifuoco rappresenterebbe una misura alternativa, una via di mezzo per scongiurare l’ipotesi di un nuovo lockdown, che il Governo sta cercando di evitare in tutti i modi, chiedendo al popolo italiano di evitare le uscite futili e di comportarsi nel rispetto delle regole igienico- sanitarie di base, che ognuno deve compiere ogni giorno per cercare di limitare i contagi:

  • indossare la mascherina;
  • lavarsi spesso le mani;
  • mantenere la distanza di sicurezza;
  • scaricare l’app Immuni.