- il 37% delle banche propone una carta di credito gratuita
- nel 55% dei casi si tratta di una carta con canone azzerabile
- il plafond medio è in calo rispetto al 2024 e ora si attesta a 1.008 euro
Scegliere una carta di credito gratuita è possibile ma bisogna valutare con attenzione le opzioni disponibili. La nuova indagine dell'Osservatorio SOStariffe.it ha analizzato lo stato attuale del mercato, evidenziando le differenze con le rilevazioni del 2024 per offrire ai risparmiatori gli strumenti giusti per capire come scegliere la carta di credito giusta.
Una carta di credito gratuita è un’alternativa molto interessante alle carte con canone mensile o annuale. Per accedere a carte di questo tipo, in molti casi, è necessario scendere a compromessi accettando, ad esempio, un plafond mensile più basso (con possibilità di richiedere un incremento dopo l’emissione) e/o l’apertura di un nuovo conto corrente.
In alcuni casi, per azzerare i costi potrebbe essere necessario rispettare alcune condizioni, come raggiungere una soglia predeterminata di spese mensili. A far luce sull’attuale stato del mercato è la nuova indagine dell’Osservatorio SOStariffe.it che ha evidenziato, rispetto allo scorso anno, una riduzione del plafond medio e, nello stesso tempo, un incremento della diffusione delle carte con canone azzerabile.
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Sulla base delle rilevazioni effettuate, scegliere oggi una Carta di Credito “Classic” (nome con cui si indicano, in genere, le carte entry level proposte dagli istituti) comporta un canone di 27,26 euro all’anno.
Escludendo dall’indagine le carte a canone zero, invece, il costo medio sale a 40,89 euro all’anno. Le carte proposte dagli istituti prevedono caratteristiche molto diverse, con un canone annuale compreso in un range tra 20 e 60 euro.
Secondo i dati emersi dall’indagine, che considera un campione di 24 istituti bancari attivi in Italia, in questo momento circa il 37% degli istituti propone almeno una carta di credito a canone zero. Da segnalare, però, che nel 55% dei casi analizzati le carte sono a canone azzerabile e non a canone zero, con i clienti che devono rispettare determinate condizioni per eliminare il costo di mantenimento.
In ogni caso, bisogna considerare che le carte a canone zero prevedono alcuni costi come l’imposta di bollo di 2 euro al mese (se l’estratto conto supera 77,47 euro) e commissioni percentuali sul prelievo oltre a maggiorazioni sul tasso di cambio per le spese in valuta diversa dall’euro.
È interessante sottolineare, inoltre, che il 77% delle carte gratuite consente la rateizzazione delle spese, un’opportunità che comporta degli interessi da versare al proprio istituto. La rateizzazione con carta di credito revolving è, in genere, più costosa di un prestito personale o di un finanziamento, soluzioni che si rivelano più vantaggiose per dilazionare un pagamento.
Il mercato, attualmente, prevede un plafond medio di 1.410 euro al mese per le carte Classic. Considerando le carte gratuite, invece, il plafond è di 1.008 euro.
Da segnalare, però, che nel 44% dei casi il titolare di una carta gratuita deve fare i conti con un plafond inferiore a 1.000 euro, fino a un minimo registrato di 300 euro al mese.
In genere, inoltre, per ottenere una carta di credito gratuita è necessario aprire un nuovo conto corrente. Il 67% delle carte di questo tipo, infatti, obbliga all’apertura di un nuovo conto per poter ottenere la carta.
| CARATTERISTICHE | I DATI DELL’INDAGINE |
| Diffusione | il 37% delle banche propone una carta di credito gratuita |
| Canone zero / azzerabile | il 55% delle carte di credito gratuite hanno un canone azzerabile |
| Plafond | il plafond medio è di 1.008 euro (incrementabile) |
| Rateizzazione | il 77% delle carte di credito gratuite permette di rateizzare le spese |
Dati SOStariffe.it aggiornati al 2/10/2025 su un campione di 24 istituti bancari attivi in Italia che propongono almeno una carta di credito. Non sono considerate le carte revolving che non consentono il pagamento a saldo
I risultati dell’indagine dell’Osservatorio sono stati messi a confronto con i dati del 2024. Ecco le principali evidenze emerse: