Bonus 2400 euro per lo spettacolo: come ricevere il contributo del decreto Sostegni

Il Decreto Sostegni è una manovra da 32 miliardi di euro di aiuti per le categorie di lavoratori più colpiti dalle chiusure e limitazioni Covid, in particolare i lavoratori dello spettacolo, del turismo e gli occupati occasionali potranno avere un bonus 2400 euro. Ecco come funziona il nuovo contributo coronavirus e chi può richiederlo

Bonus 2400 euro per lo spettacolo: come ricevere il contributo del decreto Sostegni

Il Governo Draghi con il nuovo Decreto Sostegni stanzierà 32 miliardi di euro per supportare le imprese colpite in modo molto duro dal Covid, una delle novità principali della misura è l’introduzione di un bonus 2400 euro per vari lavoratori, come vedremo tra poco.

È già disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate il modello da compilare per fare domanda del contributo, sulla pagina dell’ente si trovano anche le istruzioni tecniche per accedere al bonus. Si tratta di un’agevolazione a fondo perduto. La finestra per inoltrare le richieste va da mercoledì 30 Marzo al 28 Maggio. In questa guida vedremo anche come mandare le domande.

Tra le categorie che potranno accedere a questi 2400 euro di contributo ci sono: i lavoratori dello spettacolo, quelli della filiera del turismo, gli operatori del mondo dello sport e quelli della ristorazione. Nella lista poi ci sono i lavoratori stagionali, quelli intermittenti e gli autonomi, oltre che i venditori a domicilio.

Tutti gli addetti dei settori che hanno subito dei grossi contraccolpi con le chiusure Covid. Il nuovo contributo da 2400 euro arriva dopo un precedente aiuti pari a 1000 euro che era arrivato con il Decreto Ristori ad Ottobre 2020.

Gli aiuti del Decreto Sostegni

Il provvedimento nel suo complesso si impegna per sostenere le attività economiche italiane, con una particolare attenzione verso le start-up nate nei due anni precedenti all’inizio della pandemia.

Alle attività sono destinati circa 11 miliardi di euro. Stando ai primi studi pubblicati da diversi quotidiani, questa cifra dovrà essere distribuita tra 3 milioni di aziende che hanno perso almeno il 30% del fatturato nel 2020 – in rapporto al 2019.

Nel pacchetto sono presenti anche 3 miliardi di euro per gli enti locali, di questi quasi 300 milioni di euro dovranno essere destinati alla scuola e oltre 400 milioni al mondo della cultura. Ci sono poi 1,7 miliardi di euro per il turismo e le attività correlate a questo settore, saranno destinati anche 450 milioni di euro per sostenere le imprese agricole e della pesca.

Una parte dei nuovi sostegni andranno anche a supporto delle aziende che si occupano di organizzare eventi e fiere. Con il nuovo Decreto sono anche state decise le proroghe per la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti, la nuova scadenza per queste misure a tutela dei lavoratori è il 30 Giugno.

Al contrario di quanto annunciato in un primo momento sono stati riconfermati i tanto discussi Reddito di Cittadinanza e il Reddito d’emergenza. Si tratta di due strumenti di sostegno al reddito delle famiglie in forte disagio economico. Per quei cittadini che hanno subito pesanti perdite di reddito in questo anno sono stati disposti dei tagli delle bollette luce, il Governo ha optato anche per uno stralcio delle cartelle esattoriali.

Contributi a fondo perduto, come funzionano

L’importo dei contributi per le aziende che hanno perso parte del fatturato non è fisso. Nel Decreto è previsto che l’ammontare del bonus per le imprese e per i lavoratori venga definito in base ad una precisa tabella percentuale che si basa sulla differenza di fatturato tra il 2020 e il 2019.

Ecco quali sono la fasce e gli indici del contributo:

  • 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 5 milioni di euro fino a 10 milioni;
  • 30% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 1milione di euro fino a 5 milioni;
  • 40% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 400mila euro fino a 1 milione;
  • 50% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 100mila euro fino a 400mila;
  • 60% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 100mila euro.

È stata stabilita una soglia minima per il bonus, gli aventi diritto riceveranno un contributo minimo non inferiore a 1000 euro per le persone fisiche e a 2000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. Le attività non potranno in nessun caso avere un aiuto dallo Stato che superi i 150 mila euro.

Bonus 2400 euro, chi può richiederlo

Ecco in dettaglio quali sono categorie che potranno accedere al nuovo contributo di Stato e quali sono i requisiti per ogni tipologia di lavoratore:

  • autonomi privi di partita Iva e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. Nel periodo tra il primo gennaio 2019 e l’entrata in vigore del Decreto devono essere stati titolari di contratti autonomi occasionali e non devono avere un contratto in essere il giorno successivo alla data di entrata in vigore del Decreto;
  • lavoratori intermittenti che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giorni nel periodo tra il primo gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del presente decreto;
  • lavoratori stagionali ed in somministrazione in settori diversi dal turismo che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del presente Decreto. Devono però aver svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giorni nel medesimo periodo;
  • incaricati alle vendite a domicilio con reddito nell’anno 2019 derivante da queste attività attività superiore a 5000 Euro. Devono essere titolari di partita Iva attiva ed iscritti alla Gestione separata e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo con almeno trenta contributi giornalieri versati tra il primo gennaio 2019 e l’entrata in vigore del Decreto. Devono avere un reddito non superiore a 75.000 Euro, non essere titolari di pensione e di contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato diversi dal contratto intermittente;
  • lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo con almeno sette contributi giornalieri versati tra il primo gennaio 2019 e l’entrata in vigore del Decreto. Devono avere un reddito non superiore a 35.000 Euro.

Nel Decreto viene esplicitamente dichiarato che non potranno beneficiare del bonus  “quei lavoratori dello spettacolo che sono titolari di un contratto di lavoro intermittente con indennità di disponibilità (ossia coloro che percepiscono mensilmente una somma dal proprio datore di lavoro anche durante i periodi nei quali non sono attivamente occupati ma rimangono in attesa di una chiamata)”.

Come si fa domanda

Vediamo poi come dovrai compilare il modulo se fai parte di una della categorie appena descritte. Innanzitutto vai sul sito dell’Agenzia delle Entrate e scarica il documento, i dati utili per completare la procedura di domanda sono il codice fiscale del richiedente, o il codice della persona se è il rappresentante legale della società. Nella sezione “Rappresentante firmatario dell’istanza” si deve indicare il codice 1 nella casella, altrimenti se si tratta di una richiesta per una persona fisica va indicato il codice 2.

Si può inoltrare la richiesta tramite il proprio Cassetto fiscale, per accedere a questa Area personale sul sito dell’Agenzia delle Entrate si possono utilizzare diversi canali: SPID, CIE o CNS, oppure l’Entratel di Agenzia delle Entrate. Per ogni domanda il sistema dell’Agenzia effettuerà delle verifiche e rilascerà delle ricevute al soggetto che ha trasmesso l’istanza.

Chi vuole ricevere i 2400 euro sul proprio conto o sulla carta dovrà riportare anche il proprio codice fiscale (se si è richiedente diretto) e il codice IBAN del proprio conto. Se la trasmissione della documentazione avviene tramite un consulente o un intermediario si dovrà anche indicare il codice fiscale della persona che ha diritto a ricevere il sostegno.

I migliori conti correnti a zero spese

Ogni richiedente deve anche indicare se vuole che il bonus venga accreditato sul conto corrente o su una carta con IBAN. In alternativa potranno anche optare per farsi riconoscere questa agevolazione sotto forma di credito d’imposta, in questo caso ti verrà riconosciuto uno sconto sulle dichiarazioni dei redditi. Sarà sufficiente barrare la casella corrispondente alla propria preferenza.

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I controlli e la verifica dell’esito della domanda

L’ente specifica: “Per ogni domanda, il sistema dell’Agenzia effettuerà delle verifiche e rilascerà delle ricevute al soggetto che ha trasmesso l’istanza”. L’avvenuto mandato di pagamento del contributo ti sarà comunicato dall’Agenzia sia se hai richiesto l’accredito, sia se hai preferito il credito d’imposta.

Potrai controllare l’esito della domanda collegandoti alla tua Area riservata del portale, quindi clicca su “Fatture e Corrispettivi” e poi seleziona la voce “Contributo a fondo perduto – Consultazione esito”. Puoi accedere a questa pagina solo se sei il soggetto richiedente o un intermediario delegato.