Blocco conti correnti 2021: cosa succede ai conti in rosso

Da Gennaio sono cambiate le regole sullo sconfinamento per i conti in rosso e sulle norme per il blocco dei conti correnti. L'Italia si è adeguata alla normativa Eba e questo ha portato ad una modifica delle classificazioni di default e requisiti di capitale. Ecco quali sono stati i principali cambiamenti e perché si può essere segnalati se si va in rosso anche solo di 100 euro

Blocco conti correnti 2021: cosa succede ai conti in rosso

Con l’inizio del 2021 i correntisti si sono trovati a dover fare i conti con una nuova normativa che riguarda i conti in rosso. Finora i direttori delle filiali potevano avere una gestione più flessibile su linee di credito e default, ma con l’entrata in vigore della normativa dell’Autorità bancaria europea le cose cambiano.

Una ricerca del Centro studi di Unimpresa spiega come fino a fine 2020 un debitore fosse considerato in default se aveva pagamenti arretrati per più di 3 mesi e per importi pari al 5% di esposizione totale (quindi del debito).

Dal 1° Gennaio le cose sono cambiate, la flessibilità su sconfinamenti e conti in rosso è praticamente azzerata. La banca dovrà segnalarvi come cattivo pagatore anche per uno scoperto di soli 100 euro (questo il limite per le famiglie, per le imprese la soglia è di 500 euro) o se il debito è parti all’1% dell’esposizione sul conto. Resta invece invariato il periodo di 90 giorni di tolleranza per rientrare.

Altra differenza importante è che mentre in passato una volta saldato il debito il cliente veniva “reintegrato” immediatamente, con le nuove regole l’utente resta in stato di default per 90 giorni anche se ha regolarizzato i pagamenti.

Blocco conti correnti, le novità 2021

Uno dei peggiori risvolti per famiglie e imprese è il blocco dei conti correnti in caso di sconfinamento. Un utente che vada in rosso di 100 euro assisterà allo stop anche degli addebiti automatici, quindi chi ha domiciliato i pagamenti di luce e gas, di internet o le rate del mutuo potrà avere dei severi contraccolpi anche sulle forniture.

Se la mancanza di liquidità sul conto si protrarrà per più di 90 giorni e il cliente non riuscirà a regolarizzare la posizione sarà poi segnalato come cattivo pagatore. Per famiglie e imprese questo è un vero e proprio disastro. Chi viene iscritto negli elenchi degli inadempienti entra in un data base che contiene le informazioni creditizie degli utenti e ogni istituto di credito potrà verificare la sua affidabilità. Diventerà quindi molto difficile ottenere presti e finanziamenti fin quando si sarà presenti in questo archivio.

Se è facile essere identificati dalle banche come cattivi pagatori, è più complesso uscire dal sistema. I clienti che risultano morosi non potranno fare domanda di cancellazione dal data base, dovranno attendere i normali tempi previsti per legge.

Si viene eliminati dalla lista dei cattivi pagatori dopo 1 anno se si è stati iscritti per aver pagato in ritardo 2 rate di un finanziamento o del mutuo, a patto che nell’arco dei 12 mesi successivi si sia stati regolari nei versamenti. Se il ritardo sale a 3 o più rate si passa a 2 anni di iscrizione come inadempienti. Il periodo più lungo per ottenere la cancellazione è di 5 anni, pena che viene stabilita per chi non rimborsa un finanziamento.

Covid e regole più severe sui conti in rosso, cosa accade

Cittadini e imprese non sono entusiasti di questo inasprimento delle condizioni del credito proprio in un momento di crisi così pesante nel nostro Paese. Il Covid infatti non ha generato solo un’emergenza sanitaria, la pandemia sta colpendo duramente anche l’economia nazionale e le finanze delle famiglie. In questo periodo la flessibilità per imprese e lavoratori sarebbe fondamentale, invece l’entrata in vigore delle norme più severe ha coinciso con questa situazione di instabilità totale.

Le banche hanno iniziato delle campagne informative sui cambiamenti in atto con la nuova normativa Eba da Marzo 2020. Dato il forte allarme che si è creato con l’avvio di questa nuova fase, gli istituti di credito hanno puntualizzato come le richieste di sospensione delle rate di mutui e finanziamenti per cause legate al Covid non saranno considerati ai fini della nuova classificazione di default.

I più importanti gruppi creditizi (come Intesa San Paolo e UniCredit) hanno rassicurato i correntisti su alcuni punti che riguardano questo passaggio a regole più ferree. Innanzitutto chi ha un fido potrà tranquillamente continuare ad utilizzarlo, gli sconfinamenti nei termini già concordati con le banche infatti non risentono delle modifiche Eba.

In secondo luogo chi si dovesse andare in rosso per la prima volta, anche data l’eccezionalità del momento, potrà contare su applicazione soft delle regolamentazioni. Non esiste infatti un automatismi di blocco conti correnti e dei pagamenti automatici, i casi potranno essere esaminati singolarmente.

Discorso diverso se il cliente è un habitué degli scoperti di fine mese. L’invito in ogni caso è a controllare con attenzione il saldo e i movimenti e nel caso si superi la soglia di liquidità disponibile a rientrare quanto prima regolarizzando la posizione.

Controllo saldo per evitare scoperti

Con i conti correnti online e con le funzioni di home banking e mobile banking fornite dalle banche è molto semplice controllare i propri pagamenti e la solvibilità. Gli utenti hanno la possibilità di monitorare in qualunque momento la liquidità a disposizione. Ogni volta che si effettua un versamento o che si paga qualcosa, la spesa sarà visibile, anche se ancora non contabilizzata, controllando il saldo disponibile.

Chi può rischiare di trovarsi in rosso dovrà verificare per tempo la propria posizione e avere bene a mente eventuali scadenze di pagamento da rispettare. Secondo gli esperti se ci si rende conto di essere esposti ad uno scoperto sarà meglio contattare il gestore del credito o il direttore di banca per sottoporgli il problema e stabilire un piano per il rientro del debito prima che sia l’istituto a chiamare voi.

Occhio alle spese folli con le carte di credito

L’elemento da controllare con molta attenzione è però la carta di credito, chi è abituato a pagare con questo strumento elettronico può perdere di vista per un attimo qual sia la liquidità realmente disponibile. Quando la carta scaricherà i pagamenti e quindi addebiterà i costi sul conto potrebbe capitare di aver esagerato con le spese a credito, sono questi i casi in cui l’operatore di banca vi chiamerà per chiedervi di rientrare del debito.

Con le soluzioni più tecnologiche è possibile impostare da soli dei limiti per le proprie carte. In questo modo se un mese avrete un minor margine di spesa potrete bloccare i pagamenti in modo da non rischiare di sforare.

Un’altra soluzione offerta dalle app ai correntisti che hanno necessità di controllare meglio come spendono i proprio guadagni sono le statistiche di consumo. Il cliente accede al proprio conto online e può verificare con dei grafici interattivi in quali categorie di servizi o prodotti ha fatto più acquisti. Queste informazioni potranno aiutarlo a migliorare le proprie abitudini di spesa e di risparmio.

I migliori conti correnti di Febbraio

Per trovare un’offerta di conto corrente che vi permetta di avere un maggiore fido o delle funzioni più avanzate di controllo della spesa potete utilizzare il comparatore di SOStariffe.it. Questo strumento analizza le promozioni di nuova apertura di conti correnti proposte dalla principali banche e vi restituisce una sintesi delle condizioni economiche proposte.

Per Febbraio 2021, per esempio, i migliori conti a zero spese indicati per voi sono:

  • Conto Arancio di ING
  • Conto Corrente Widiba di Banca Widiba
  • My Genius di UniCredit
  • Conto online di Crédit Agricole
  • Conto N26

Ciascuno di questi prodotti offre ai nuovi clienti dei bonus di benvenuto e grazie alle app e ai servizi online renderà semplice il controllo del saldo e dei movimenti sul conto. I conti online inoltre permettono di abbattere i costi di tenuta dei conti correnti, in generale i canoni e le spese di gestione risultano dimezzate rispetto ai conti tradizionali.

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Cosa succede ai conti in rosso, guida breve

Ricapitolando, dal 1° Gennaio sono stati modificati i termini di sconfinamenti e la classificazione di default sui conti correnti. Chi era abituato ad utilizzare sistemi di compensazione dovrà modificare le proprie abitudini, non saranno infatti più ammessi questi escamotage. L’introduzione delle nuove norme che adeguano il sistema italiano al regolamento Eba hanno imposto una maggiore severità nel controllo del credito.

Si rischia il blocco dei conti correnti e degli addebiti automatici per due ragioni:

  • si hanno debiti che superano l’1% dell’esposizione creditizia
  • si va in rosso di 100 euro per le famiglie e di 500 euro per le imprese

Se non rispetta una di queste due condizioni il vostro conto verrà segnalato come in default per 3 mesi, questo significa una stretta sul credito e la necessità di rientro del debito. Chi non riuscirà a regolarizzare la posizione si troverà nella scomoda posizione di essere identificato come cattivo pagatore. L’iscrizione in questo elenco di morosi comporterà ulteriori problemi finanziari, non si potrà ottenere un mutuo o un finanziamento per esempio.

Il consiglio è di tenere sotto controllo le proprie entrate e le uscite e di concordare con la propria banca per tempo dei piani di rientro se ci si accorge di non avere sufficiente liquidità per fare i pagamenti necessari.