Multe per pirateria delle partite: le nuove sanzioni di Marzo 2024

Continua la lotta al "pezzotto". Dopo il lancio del sistema Piracy Shield, infatti, stanno per arrivare le sanzioni che dovrebbero colpire gli utenti finali. Le sanzioni partiranno da 150 euro e arriveranno, per i recidivi, fino a 5.000 euro. Vediamo i dettagli completi in merito.

In 30 secondi

Multe per chi ha utilizzato il pezzotto?
  • Dopo il lancio del sistema Piracy Shield, stanno per arrivare le multe per gli utenti finali
  • Le sanzioni partiranno da 150 euro e potranno arrivare fino a 5.000 euro
  • Un accordo tra GdF e Procura semplifica l'identificazione degli utenti
Multe per pirateria delle partite: le nuove sanzioni di Marzo 2024

Uno degli elementi centrali della strategia di contrasto al pezzotto e alla trasmissione illegale delle partite è rappresentato dalla minaccia di sanzioni per gli utenti finali. Chi è ricorso a sistemi illegali per vedere le partite, evitando di utilizzare i servizi Pay TV autorizzati a trasmettere gli eventi, dovrebbe ricevere una sanzione, fino a un massimo di 1.500 euro. Il provvedimento è stato anticipato in queste ore anche dal Commissario AGCOM, Massimiliano Capitanio, secondo cui “una tappa necessaria sarà quella di multare gli utenti di pezzotto, gli utenti delle applicazioni facilmente scaricabili dagli store Android e Apple ma anche dai portali Amazon”

Multe per pirateria delle partite: cosa si rischia con il pezzotto

3 COSE DA SAPERE SULLE MULTE PER IL PEZZOTTO
1. Le multe per gli utenti finali partono da 150 euro e possono arrivare fino a 1.500 euro
2. Un accordo tra la Guardia di Finanza e la Procura punta a semplificare l’identificazione degli utenti
3. Le multe dovrebbero arrivare soprattutto agli utenti che hanno attivato servizi illegali a pagamento

Un accordo tra la Guardia di Finanza e la Procura di Roma permetterà l’incrocio di tutti i dati disponibili con l’obiettivo di rendere possibile l’identificazione degli utenti che hanno utilizzato il pezzotto e, quindi, sistemi illegali per la visione delle partite. Per questi utenti finali sono previste sanzioni che partiranno da 150 euro e potranno arrivare, per i recidivi, fino a ben 5.000 euro. Lo stesso Capitanio ha sottolineato che “non si tratta di terrorismo psicologico” ma di un’informazione utile che anticipa quelle che sono le conseguenze del ricorso a sistemi illegali per vedere le partite in streaming.

Al momento, i meccanismi che regoleranno l’erogazione delle sanzioni non sono ancora noti. L’obiettivo, in ogni caso, sembra essere quello di passare al livello successivo. Dopo l’introduzione del sistema Piracy Shield, che consente l’oscuramento rapido dei servizi che trasmettono contenuti illegali, dovrebbero arrivare le sanzioni, non solo per chi ha messo in piedi il sistema di distribuzione di questi contenuti ma anche per gli utenti finali, sia per chi ha acquistato servizi a pagamento per vedere illegalmente le partite che per chi ha usufruito di sistemi gratuiti.

Ci sono ancora diversi aspetti da chiarire: come sottolinea il magazine specializzato DDAY.it, ad esempio, difficilmente queste sanzioni colpiranno gli “utenti occasionali” che hanno usufruito di contenuti free, ad esempio scaricando app gratuite dallo store del proprio smartphone. Per identificare e sanzionare questi utenti dovrebbero essere necessarie una serie di autorizzazioni per gestire un meccanismo complesso di identificazione.

Il target principale delle sanzioni saranno gli utenti che hanno attivato servizi a pagamento che rappresentano il “cuore” della pirateria e uno dei principali canali per la distribuzione illegale di contenuti, come le partite di calcio. Per un quadro più preciso in merito sarà necessario, in ogni caso, attendere le prossime settimane. È chiaro, però, che il prossimo step della lotta alla pirateria sarà rappresentato dalle sanzioni, sia ai distributori che a chi ha usufruito dei contenuti. Ne sapremo di più a breve.