Donne e indipendenza finanziaria: meno del 60% ha un conto personale

Indipendenza finanziaria delle donne con ancora tanti gender gap da colmare. Un’indagine mostra che meno di 6 donne su 10 hanno un conto corrente intestato personalmente. Sebbene 7 su 10 dichiarino di essere economicamente autonome. Eppure aprire un conto corrente zero spese non è mai stato così facile e veloce. Con SOStariffe.it, ecco come fare e come trovare le migliori offerte per risparmiare a novembre 2023.

In 30 sec

Indipendenza finanziaria delle donne: una ricerca svela cifre preoccupanti:
  1. Solo il 58% delle donne ha un conto corrente intestato personalmente
  2. Cresce però l’autonomia economica (68.8%) delle quote rosa
  3. Come fare e i consigli utili per aprire un conto corrente zero spese
  4. Con SOStariffe.it, le migliori offerte per un conto corrente a novembre 2023
Donne e indipendenza finanziaria: meno del 60% ha un conto personale

L’indipendenza finanziaria delle donne è una strada ancora lunga e in salita: solo il 58% possiede un suo personale conto corrente. Il 12,9% delle donne, invece, ne ha solo uno intestato con il partner o un altro familiare, mentre il 4,8% non ne ha nemmeno uno, neppure cointestato. Lo conferma una ricerca appena resa nota.

Eppure mai come oggi avere un conto corrente personale è stato così semplice. Con la crescente diffusione dei conti correnti online bastano pochi minuti per avere un conto bancario con cui gestire i propri soldi. Con il comparatore per conti correnti di SOStariffe.it, è possibile trovare le offerte più convenienti di novembre 2023. Questo tool digitale e gratuito mette infatti a confronto le migliori soluzioni attualmente presenti sul mercato. Per una panoramica delle varie alternative a disposizione, clicca sul bottone verde qui di seguito:

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Indipendenza finanziaria delle donne: la ricerca di Novembre 2023

INDIPENDENZA FINANZIARIA DELLE DONNE IN CIFRE
1 Il 58% delle donne ha un conto corrente personale
2 Il 12,9% delle donne ha un conto cointestato con un partner o un familiare
3 Il 4,8% delle donne non ha un conto corrente, neanche cointestato
4 Il 68,8% delle donne dichiara un’autonomia economica

È vero che sette donne su dieci, per la precisione il 68,8%, dichiara di essere economicamente autonoma a fronte di un 31,2% che ammette di essere dipendente dal partner o da un altro familiare. È questa cifra è una nota positiva. Perché fotografa quanto e come sia migliorata la partecipazione e l’indipendenza finanziaria delle donne rispetto all’ultima rilevazione eseguita nel 2017. Allora, sei anni fa, soltanto il 37% delle donne era autonoma.

Ma è altrettanto vero che il quadro rimane ancora a tinte fosche e risulta preoccupante. La prova? È sufficiente sottolineare che:

  • solo il 58% ha un conto corrente intestato personalmente; 
  • appena il 12,9% ne ha solo uno intestato con il partner o un altro familiare; 
  • addirittura il 4,8% non ne nemmeno ha uno, neppure cointestato. 

Sono questi i dati dell’indagine realizzata da Global Thinking Foundation e dalla testata giornalistica “Roba da Donne” e presentata all’ottavo evento annuale della fondazione presieduta da Claudia Segre nel convegno dal titolo “Women for society – Diritti Umani e Sostenibilità  economica per l’inclusione sociale”, che si è svolto a Milano. Un’iniziativa realizzata con il patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Milano, Parlamento europeo, Commissione europea, Rai per la Sostenibilità, ministero della Cultura, Asvis, Fondazione Pubblicità Progresso, Forum Finanza Sostenibile e Inclusione Donna, in collaborazione con la Rassegna 4Weeks4Inclusion di TIM.

Iniziative come queste sono davvero importanti – ha detto Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità – per accrescere la consapevolezza di tutti sul tema della violenza e della parità di genere”.

Indipendenza finanziaria: una sfida culturale per le donne

Da una recente ricerca eseguita dalla società Ipsos emerge che le donne sono meno propense al rischio finanziario, al punto che, se avessero 10 mila euro di risparmi, una su quattro li terrebbe parcheggiati sul conto corrente. Una tendenza che tradotta in cifre, secondo questa indagine di Ipsos, dice che il 43% delle donne (contro il 35% degli uomini) si dichiara contraria a correre rischi finanziari. Tuttavia, la maggior parte delle donne è a conoscenza dei prodotti finanziari tramite i quali fare degli investimenti in azioni o titoli di Stato per diversificare il proprio portafoglio e avere un rendimento. 

Un comportamento quello femminile verso il mondo degli investimenti finanziari che, secondo l’economista Azzurra Rinaldi, direttrice della School of Gender Economics dell’Università Sapienza di Roma, affonda le sue radici in una questione culturale. Più esattamente, nel fatto che tante donne siano cresciute con l’idea che il denaro non fosse un tema di cui occuparsi direttamente, meglio delegarne la gestione al padre, oppure al parter. Ecco perché si è creato un solco tra le quote rosa e le questioni economiche. Di conseguenza, la sfida del futuro è riuscire a superare questo gender gap che penalizza troppe donne nella società italiana.

Conto corrente zero spese: come aprirne uno a novembre 2023

APRIRE UN CONTO CORRENTE: LE VOCI DA CONSIDERARE CONTO CORRENTE ONLINE: SPIEGAZIONI E CARATTERISTICHE
Zero Spese
  • canone annuo gratuito o con costi molto bassi
  • zero commissioni per le principali operazioni
Servizi inclusi gratuiti
  • bonifico ordinario
  • carta di debito
  • pagamenti MAV/RAV/F24
  • accredito di stipendio/pensione
  • domiciliazione bollette
Investimenti sicuri e garantiti
  • conto deposito abbinato al conto corrente
  • tasso di interesse anche del 5% lordo annuo per vincoli anche solo di 12 mesi
Omaggi e promozioni
  • rimborsi tramite cashback
  • sconti sugli acquisti
  • regali invitando nuovi clienti

Per avere un’indipendenza finanziaria, il primo passo che le donne dovrebbe compiere è quello di aprire un conto corrente. Si tratta di un’operazione che, grazie alla tecnologia digitale, è diventata sempre più semplice, facile e veloce. E, per individuare le soluzioni più economiche, c’è il comparatore per conti correnti di SOStariffe.it che, confrontando tra loro le offerte degli istituti di credito, aiuta a trovare le migliori proposte, a cominciare dai conti correnti online a zero spese.

Infatti i conti correnti online sono i più convenienti e vantaggiosi. Sono conti bancari zero spese in quanto hanno un canone gratuito, o molto basso, anche se permettono l’operatività quotidiana di un conto tradizionale. Inoltre, di solito, la carta di debito è a canone gratuito e non applicano le commissioni sulle principali operazioni. Per esempio:

  • bonifico in area SEPA; 
  • accredito dello stipendio o pensione;
  • domiciliazione delle utenze. 

Gli esperti di SOStariffe.it consigliano ai clienti di consultare sempre i fogli informativi e sulla trasparenza che solitamente riportano quali siano i costi fissi di gestione di un conto corrente e i costi delle commissioni applicate sull’operatività quotidiana del conto. Così come consigliano un’attenta lettura del contratto di sottoscrizione del conto stesso per avere una chiara fotografia di tutte le eventuali spese.

Essendo 100% paperless e non avendo bisogno di andare in una filiale per eseguire le operazioni, i conti correnti online si aprono e gestiscono tramite home banking con Internet e mobile banking tramite App, servizi che ormai offrono tutte le banche. Ricordiamo che per aprire un conto digitale tramite Internet servono:

  • carta d’identità, o patente di guida o passaporto o, in alcuni casi, lo SPID;
  • web o fotocamera;
  • cellulare con numero italiano;
  • indirizzo email.

È vero che con un conto online non si ha un rapporto diretto con la filiale, ma è altrettanto vero che i conti online garantiscono sia la massima sicurezza nelle transazioni, sia un servizio clienti sempre pronto a fornire supporto a distanza e a risolvere i principali problemi.

Da ultimo, ma non meno importante, anche conti correnti online hanno abbinato un conto deposito per far fruttare i propri risparmi. Un conto deposito è un investimento sicuro e con un rendimento garantito nel tempo: infatti con vincoli, anche di breve durata (12 mesi), attualmente si può beneficiare di un tassi di interesse del 5% lordo annuo.