Decreto Scuola 2020: testo del DPCM tutti promossi 1 aprile

Si lavora su diversi scenari in attesa di capire come si evolverà l'emergenza sanitaria legata al coronavirus. La priorità anche per il settore scolastico è innanzitutto garantire la massima sicurezza di studenti e docenti, proprio per questo si sta ragionando su come sia possibile terminare l'anno in corso e far sostenere gli esami di maturità e terza media agli alunni. Sono circolate diverse informazioni sulle bozze del Decreto scuola 2020, ecco quali sono le notizie confermate dal ministro Azzolina e non c'è una soluzione tutti promossi

Decreto Scuola 2020: testo del DPCM tutti promossi 1 aprile

L’incertezza continua ad essere una caratteristica della gestione di questa emergenza. A livello sanitario non si sa quando e come si potrà iniziare ad allentare le misure per il contenimento del contagio, per quanto riguarda il settore economico si stanno prospettando diverse ipotesi su come le chiusure impatteranno su industrie e risparmio familiare. E sull’istruzione? Ecco cosa si sa e come la scuola sta reagendo alle condizioni poste dal coronavirus e come si prospetta la fine dell’anno scolastico 2019-2020.

Sono girate molte bozze e, come sempre, anche fake  news o imprecisioni sul Decreto Scuola 2020. Una notizia che va smentita subito è quella della promozione per tutti gli studenti se non si riuscirà a riportare gli studenti in aula entro il 18 Maggio. Il ministro dell’Istruzione Maria Lucia Azzolina ospite di “Che tempo che fa” ha chiarito questo punto. Non ci sarà la promozione automatica, agli esami di Stato saranno tutti ammessi ma questo non implica la promozione.

La Azzolina ha precisato che si tratta di una decisione presa per riuscire a garantire a tutti gli studenti una possibilità di sostenere l’esame di maturità. “Non possiamo essere certi di avere raggiunto tutti gli studenti con la didattica a distanza, pensiamo sia quindi giusto dare un’opportunità a tutti”, questa è stata la spiegazione di questa decisione. Secondo le dichiarazioni della stessa ministra e riprese dai sindacati FIL CIGL un monitoraggio della didattica a distanza ha mostrato che attualmente mancano all’appello un milione e mezzo di studenti. Si tratta di circa il 6% del totale degli alunni.

Gli scenari del Decreto Scuola 2020

Il ministero lavora per scenari per prepararsi alle diverse strade che questa emergenza sanitaria potrà prendere. Ecco quali sono le ipotesi a cui si sta lavorando, anche se per gli scienziati la possibilità più realistica al momento è una ripresa della didattica in aula solo dal prossimo anno scolastico. Iniziamo da quella che è la realtà che ha fatto più discutere, il rientro in classe entro il 18 Maggio.

In una delle bozze del Decreto scuola sembra che questo sia il termine ultimo accettabile per poter pensare di far sostenere l’esame di maturità in modo più tradizionale. Se si potranno riaprire le scuole entro questa data l’intenzione sarebbe quindi di far sostenere le 3 prove dell’Esame di Stato, anche se anche in questo scenario sarà necessario rivedere alcuni punti. Se il 18 Maggio i cancelli degli istituti superiori dovessero riaprire si faranno 2 settimane di lezioni frontali, poi si parla di una prima prova scritta programmabile per il 17 Giugno, a seguire la seconda prova scritta e poi il regolare esame orale da fine Giugno fino ad esaurimento delle liste dei diplomandi.

Data la discontinuità di questi mesi e le difficoltà dovute all’avvio della didattica a distanza ci saranno delle modifiche rispetto al programma d’esame e anche nelle modalità di realizzazione delle prove. Per il primo esame sembra che si voglia escludere dalle tracce della prova nazionale le questioni legate all’attualità e a ciò che segue il Dopoguerra, sia per le tracce di storia che per quelle di letteratura. La seconda prova invece di essere strutturata e realizzata dal comitato del Ministero sarà gestita direttamente dalla Commissione interna di ciascun istituto. Questa è un’altra decisione rispetto a questo scenario, la commissione esaminatrice sarà interna e costituita da 6 docenti, l’unico membro esterno sarà il presidente di Commissione.

Se non si tornerà in aula tutti promossi? Cosa prevedono i Dpcm

Lo scenario del rientro entro metà Maggio però è veramente il più ottimistico, ma sempre meno probabile. Anzi secondo alcuni esperti è anche imprudente e inutilmente pericoloso valutare una riapertura delle aule per 2 settimane. Se non arrivasse l’autorizzazione dal Comitato tecnico scientifico per l’emergenza ad un rientro in aula cosa accadrà?

L’ipotesi in questo caso è di proseguire con la didattica a distanza e per gli esami che si pone la questione più spinosa. Secondo i sindacati e diversi professori non si potrebbe infatti pensare di far sostenere gli esami scritti in modalità telematica agli studenti, un controllo serio del rispetto delle regole da parte degli alunni infatti sarebbe impossibile. Il ministro ha assicurato però che si sta lavorando per poter garantire un’esame di maturità finale adeguato.

Se lo scenario dovesse essere quello di scuola chiusa e impossibilità di sostenere le 2 prove scritte la valutazione dovrebbe avvenire con un unico esame orale. Sullo svolgimento di questa verifica orale le notizie non sono ancora ufficiali, ma dalle informazioni raccolte dovrebbe essere un’interrogazione con esercitazioni sulle materie caratterizzanti dei diversi indirizzi di studio. La durata minima sarà di un’ora per ciascun studente. Non si sa però quanto questa unica prova possa incidere sul punteggio finale di ciascun maturando. Questa ipotesi presuppone che si possa sostenere almeno la prova individuale in aula.

Esame online, quali le possibilità

L’ultima ipotesi presa in considerazione è quella di un’esame da sostenere online. La Maturità virtuale è quella che pone i maggiori dubbi, ma che la situazione sanitaria straordinaria potrebbe imporre. In questo caso la bozza prevede che “non si possano svolgere esami in presenza”. Questo scenario comporterebbe una valutazione basata sugli scrutini dei docenti che hanno seguito i ragazzi durante tutto il loro percorso scolastico, ma si stanno anche studiando delle modalità telematiche di esame. Non è chiaro con questa formula si vada incontro ad uno scenario da tutti promossi.

Per le altre classi per cui non sono previsti esami di passaggio l’ipotesi più attendibile sembra quella di un recupero delle insufficienza dal primo Settembre. Nessun bocciato insomma, ma corsi post estate per tentare una promozione in extremis. Se questa sarà la realtà andrà ad incidere sulle date di avvio del successivo anno scolastico.

Gli esami di Terza media come si svolgeranno

Tra coloro che dovranno sostenere l’esame per la chiusura del ciclo scolastico 2019-2020 non ci solo gli studenti del 5° anni di superiori. Anche la prova di terza media dovrà subire delle modifiche in base ai diversi scenari ipotizzati. In questo caso però la soluzione sembra essere più immediata e meno condizionante. Invece di sostenere più prove l’alunno sarà valutato sulla base della tesina realizzata in questi mesi con la collaborazione dei docenti. A valutare l’elaborato sarà poi la Commissione interna.

Restano tutti scenari possibili ad oggi. La ministra nell’intervista alla domanda del conduttore di “Che Temo che fa” ha sottolineato più volte che il suo ministero sta lavorando su ciascuna ipotesi e che l’ultima parola sul rientro in aula sarà condizionata dal via libera della Commissione scientifica per l’emergenza, in nessun caso si correrà il rischio di mettere in pericolo la sicurezza della salute di studenti e docenti.