Contributo a fondo perduto ristorazione: come usare il portale della ristorazione Poste Italiane

La misura di aiuto è stata varata nel Decreto Agosto e prevede un contributo fino a 10 mila euro per gli acquisti di prodotti agricoli e vinicoli. Il contributo a fondo perduto va richiesto a Poste italiane tramite il portale appositamente istituito. Ecco quali sono i requisiti necessari per accedere a questo aiuto per i ristoranti

Contributo a fondo perduto ristorazione: come usare il portale della ristorazione Poste Italiane

Pronto il decreto attuativo che regola l’accesso al Fondo ristorazione, il provvedimento per aiutare le imprese del settore ad affrontare il calo di fatturato dovuto alle restrizioni Covid. Il contributo a fondo perduto per ristoranti, agriturismi, mense, alberghi, catering è stato deciso già con il Decreto Agosto, ma è stato necessario che la Conferenza Stato Regioni approvasse i dettagli su come richiedere l’aiuto.

L’approvazione del decreto attuativo è stato così commentato dal ministro Teresa Bellanova, responsabile delle Politiche Agricole: “Finalmente possiamo dire che il Fondo ristorazione entra nel vivo e in tempi strettissimi sarà a disposizione di tutti coloro che ne faranno richiesta”.

Mini lockdown e conseguenze per i ristoratori

Lo sblocco di questo aiuto potrà dare un po’ di respiro ad una delle categorie di attività pesantemente colpite dal primo lockdown. Per una buona notizia però ne arriva un’altra che ha portato a mobilitazioni della categoria.

Il nuovo DPCM di Ottobre ha colpito nuovamente le imprese del settore della ristorazione, la chiusura di bar e ristoranti dalle 18 è una misura molto contesta e le imprese sono sul piede di guerra. Il Fondo ristorazione potrà servire a pagare i conti dei prodotti già acquistati, ma la situazione di questo settore preoccupa.

I dati dei danni stimati per il settore ristorazione e per tutta la filiera agroalimentare e vitivinicola riportati dal Sole 24 Ore parlano di 70 mila industrie agroalimentari a rischio e di quasi 400 mila posti di lavoro in bilico considerando gli addetti della produzione e i lavoratori della ristorazione.

E non finisce qui. L’ISMEA, Istituto dei Servizi per il mercato agricolo alimentare, ha stilato un report che stima in 41 miliardi di euro le perdite del settore dei consumi alimentari in ristoranti e attività di somministrazione alimentare.

I beneficiari del contributo a fondo perduto

L’intervento del contributo per la ristorazione è solo un tampone temporaneo. Le copertura per il momento garantiscono 600 milioni di euro per le imprese del settore e avranno un ritorno diretto anche sulla filiera produttiva. Questo contributo può essere richiesto e speso solo per gli acquisti dai canali di vendita diretta dei prodotti DOP e IGP o di “prodotti ottenuti da filiera nazionale integrale dalla materia prima al prodotto finito”.

Rispetto a quanto inizialmente previsto dal Decreto di Agosto (Dl. n. 104 del 14 Agosto 2020) è stato deciso di ampliare la lista degli aventi diritto a fare domanda per questo sostegno. La prima versione destinava la misura come aiuto per i ristoranti, con le modifiche invece il contributo potrà essere richiesto anche da agriturismi, mense, servizi di catering e dagli alberghi.

I codici Ateco che definisco le attività che possono richiedere il contributo sono:

  • 56.10.11 – ristorazione con somministrazione
  • 56.29.10 – mense
  • 56.29.20 – catering continuativo su base contrattuale
  • 56.10.12 – attività di ristorazione connesse alle aziende agricole
  • 56.21.00 – catering per eventi, banchetti
  • 55.10.00 – alberghi, ma solo se autorizzati alla somministrazione di cibo

Come funziona il Fondo ristorazione

L’aiuto potrà essere utilizzato solo per pagare l’acquisto di prodotti dalla filiera agricola e vitivinicola nazionale e locale e dai canali di vendita diretta oppure comunque che  provengano dalla filiera italiana. Il contributo ricevuto quindi dovrà servire per acquistare materie prime agricole o prodotti finiti, ma in ogni caso beni coltivati e lavorati in Italia.

Il valore del sostegno per le diverse imprese potrà essere compreso tra 1.000 euro e 10.000 euro. L’aiuto potrà essere approvato solo per quelle attivate che abbiano perso almeno 1/4 del proprio fatturato tra Marzo e Giugno 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.

Le attività di ristorazione aperte nel 2019 vengono considerate come aventi diritto del bonus anche se non hanno subito una perdita di fatturato. L’aiuto in questo caso viene concesso come se si trattasse di una startup.

Le domande, come presentarle

Si potrà ottenere il sostegno per gli acquisti effettuati dopo il 15 Agosto 2020 e dovranno essere forniti tutti i documenti fiscali delle forniture dei prodotti. Il Governo ha posto alcune clausole e il decreto attuativo ha stilato un elenco delle merci che danno diritto al contributo.  Si dovranno comprare almeno 3 diverse tipologie di prodotti alimentari o di prodotti vitivinicoli e nessuno dei prodotti potrà superare il 50% della spesa complessiva sostenuta.

Si darà priorità ai prodotti certificati DOP e IPG, ma sono anche considerati quelle merci ritenute ad alto rischio di spreco alimentare. La lista delle merci rientra nel paniere di prodotti stilato dal Programma di distribuzione delle derrate alimentari finanziato dal FEAD, il Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti 2014-2020, e dal Tavolo per la lotta agli sprechi e per l’assistenza alimentare.

Erogazione del contributo, come avverrà

Se si rientra tra i beneficiari di questa misura si riceverà il 90% del sostegno dopo le opportune verifiche della documentazione presentata.

Per ogni acquisto dovranno essere fornite le ricevute e anche le certificazioni di provenienza, sarà anche richiesta un’autocertificazione dei requisiti relativi alla perdita di fatturato. Il saldo completo dell’aiuto sarà effettuato quando l’impresa presenterà la quietanza di pagamento dei prodotti. Ogni operazione dovrà essere fatta con metodi tracciabili.

La documentazione potrà essere presentata per via telematica, è stata istituita una piattaforma digitale della ristorazione. Il contribuente dovrà registrarsi sul sito o potrà recarsi agli sportelli delle Poste. Dovrà inserire la domanda per il contributo a fondo perduto e dovrà compilare il form inserendo i dati relativi ai pagamenti per gli acquisti dei prodotti. Vanno forniti anche i dati del conto corrente aziendale su cui accreditare la somma spettante.

Fare domanda del bonus ristoranti alle Poste

Gli imprenditori che vogliono ottenere questo aiuto per le proprie attività dovranno rivolgersi alle Poste italiane o potranno completare in totale autonomia la richiesta iscrivendosi al Portale della ristorazione.

La domanda, come visto, potrà essere inoltrata dalle attività con i codici Ateco già riportati. Il requisito per ottenere l’aiuto è che si sia perso almeno 1/4 del proprio fatturato nel periodo tra Marzo e Giugno del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Fanno eccezione però le attività di ristorazione aperte nel 2019.

Poste registrerà la domanda e provvederà a verificare il rispetto delle condizioni poste dal Decreto. Sarà poi il Ministero delle Politiche agricole ad autorizzare il pagamento del contributo. L’anticipo del 90% arriverà non appena la domanda sarà approvata, il successivo 10% arriverà quando si presenteranno le quietanze di pagamento (che dovrà essere presentata entro 15 giorni).

Il contributo spettante a ciascuna impresa sarà poi inviato con bonifico bancario o postale da Poste Italiane.

Sanzioni e verifiche

Il Decreto di Agosto ha specificato che sarà il Ministero delle Politiche Agricole a doversi fare carico dei controlli relativi alle domande presentate per il contributo a fondo perduto per la ristorazione. L’ufficio preposto alle verifiche è individuato nell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF).

Se i contribuenti dovessero dichiarare il falso la sanzione prevista sarà pari al doppio del contributo ricevuto. In caso si sia percepito indebitamente il sostegno si dovrà restituirlo effettuando un versamento con F24.

La documentazione relativa al contributo a fondo perduto dovrà essere conservata ed esibita a richiesta degli ispettori del Ministero, anche in caso di cessazione dell’attività nei mesi successivi la ricezione dei fondi.

Le informazioni utili per richiedere il bonus, in breve

Riassumendo quindi le attività che possono richiedere un contributo a fondo perduto sono quelle iscritte con i seguenti codici Ateco: 56.10.11 – ristorazione con somministrazione, 56.29.10 – mense, 56.29.20 – catering continuativo su base contrattuale, 56.10.12 – attività di ristorazione connesse alle aziende agricole, 56.21.00 – catering per eventi, banchetti, 55.10.00 – alberghi, ma solo se autorizzati alla somministrazione di cibo.

Il sostegno sarà riconosciuto a chi tra Marzo e Giugno 2020 ha subito un calo del fatturato, almeno di 1/4. La cifra del contributo a fondo perduto potrà essere compresa tra 1000 euro e 10 mila euro. Il sostegno sarà destinato ad aiutare i ristoratori e le imprese del settore per pagare gli acquisti di prodotti tramite i canali di vendita diretta o di prodotti della filiera nazionale

Dovranno essere presentate le fatture d’acquisto e le quietanze di pagamento per ottenere il saldo dell’aiuto che spetta. Il contributo può essere richiesto per gli acquisti di prodotti alimentari e vitivinicoli effettuati dal 15 Agosto 2020.

Le domande potranno essere inoltrate tramite il portale della ristorazione o recandosi agli sportelli di Poste Italiane. Una volta verificati i requisiti l’ente provvederà ad un primo versamento pari al 90% del contributo, il restante 10% sarà poi sbloccato con la presentazione delle ricevute di pagamento delle forniture. Ogni pagamento dovrà essere operato con metodi tracciabili.

Per ricevere il contributo sarà necessario fornire i riferimenti del conto corrente dell’impresa o di una carta con codice IBAN, le Poste Italiane infatti provvederanno ad inoltrare il contributo con un bonifico bancario o postale all’impresa.