Reddito di cittadinanza sospeso: cosa fare a Ottobre 2023

Reddito di cittadinanza sospeso a decine di migliaia di aventi diritto. Scopriamo perché, che cosa fare quando si riceve la comunicazione della fine dei pagamenti da parte dell’INPS e che cosa cambia per la misura di sostegno alla povertà a ottobre 2023. Su SOStariffe.it anche come trovare le migliori offerte per un conto corrente che abbatta i costi del canone annuo e delle commissioni.

In 30 sec

Reddito di cittadinanza sospeso dall’INPS. Quando e perché c’è il blocco dei pagamenti a ottobre 2023:
  1. Superamento dei termini massimi e occupabilità sono tra le cause della sospensione
  2. Discordanza dei dati e mancata dichiarazione di nuova attività lavorativa gli altri motivi dello stop
  3. Cosa fare e a chi rivolgersi per informazioni e spiegazioni
  4. Quali sono le misure di sostegno al reddito che sostituiranno il RDC dal 2024
  5. Con SOStariffe.it, le migliori offerte per conti correnti a ottobre 2023
Reddito di cittadinanza sospeso: cosa fare a Ottobre 2023

Reddito di cittadinanza sospeso: anche a ottobre 2023, l’INPS sta procedendo a bloccare l’erogazione della misura di contrasto alla povertà ai nuclei familiari che non hanno i requisiti per continuare a fruirne nell’anno 2023 oltre la settima mensilità. 

Sulla base delle nuove regole, l’Istituto nazionale della previdenza sociale spiega che per continuare a ricevere il Reddito di cittadinanza (RDC), i nuclei familiari devono avere al loro interno uno dei seguenti componenti:

  • persone con disabilità;
  • minori;
  • persone con almeno 60 di età;
  • percettori che risultino presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro, come comunicati all’INPS tramite la piattaforma GePI entro il 31 ottobre 2023.

Ricordiamo che la carica mensile è versata sulla Carta Reddito di cittadinanza, che è l’apposita carta di pagamento elettronica emessa da Poste Italiane. Ma i percettori del Reddito di cittadinanza che desiderino cambiare conto corrente per risparmiare sulle spese bancarie possono conoscere le offerte più economiche presenti sul mercato grazie al comparatore di conti correnti di SOStariffe.it. Per avere una panoramica delle varie alternative di ottobre 2023, clicca sul bottone verde qui sotto:

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Reddito di cittadinanza sospeso: quando scatta lo stop ai pagamenti a Ottobre 2023

REDDITO DI CITTADINANZA SOSPESO: PERCHÈ COSA FARE
Il percettore del Reddito di cittadinanza è “occupabile” Si può presentare domanda all’INPS per Supporto per la formazione e lavoro
Il titolare del RDC ha superato il termine massimo di 7 mesi Non ci sono soluzioni: per legge l’RDC è prima sospeso e poi revocato
Il beneficiario del RDC ha oltrepassato le 18 mensilità consecutive Dopo il mese di sospensione obbligatorio, può ripresentare domanda per l’RDC
C’è una discordanza tra i dati della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e quelli presenti nei registri anagrafici È necessario presentare un aggiornamento dell’ISEE

Da luglio 2023, il Reddito di cittadinanza viene sospeso ai percettori che non abbiano più i requisiti per beneficiarne. In particolare:

  • il destinatario della misura è “occupabile”, ovvero è in età compresa fra i 18 ei  59 anni in condizioni economiche e sociali difficili e senza impiego. Può, però, richiedere il Supporto per la formazione e lavoro, presentando l’apposita domanda all’INPS;
  • il titolare del RDC non ha più diritto avendo oltrepassato i termini massimi (7 mesi previsti dalla Legge di Bilancio 2023 per il periodo 1° gennaio 2023-31 dicembre 2023). Termine esteso a 12 mesi solo per le famiglie aventi a carico minori, over 60 o disabili e che potranno richiedere l’Assegno di inclusione dal 2024;
  • il percettore ha superato le 18 mensilità consecutive. In questo caso, è obbligatorio un mese di sospensione e poi è possibile richiedere il rinnovo della misura di sostegno al reddito, se ne ha i requisiti.

Il Reddito di cittadinanza può essere sospeso anche in altri casi. Per esempio:

  • quando l’INPS chiede al Comune di eseguire dei controlli sulla condizione ISEE del beneficiario;
  • quando c’è un’eventuale discordanza tra i dati comunicati con la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e quelli presenti nei registri anagrafici. In questo caso, è sufficiente un aggiornamento dell’ISEE;
  • quando sono in corso dei controlli periodici da parte dell’INPS;
  • quando un percettore ha intrapreso un’attività lavorativa, ma non lo ha comunicato all’INPS. 

Qualora l’Istituto di previdenza comunichi la sospensione del reddito di cittadinanza, è opportuno verificare se si possiedano ancora i requisiti o meno. In caso positivo: 

  • si può procedere con un ulteriore controllo nel portale dell’INPS accedendovi per mezzo dello SPID o CIE; 
  • si può contattare online il “servizio INPS risponde”; 
  • si può chiamare il Contact Center al numero 803164, gratuito da telefono fisso, e il numero 06164164 da telefono cellulare.

Reddito di cittadinanza sospeso: le novità di Ottobre 2023

L’INPS ha comunicato che i nuclei familiari che non percepiscono più il Reddito di cittadinanza, dopo il termine dei 7 mesi nel 2023, ma continuano ad avere i requisiti, devono presentare una nuova domanda.

Tuttavia, sempre l’INPS ha puntualizzato che per proseguire la fruizione della misura senza incorrere nella sospensione,  i nuclei familiari devono avere al loro interno uno dei seguenti componenti: persone con disabilità; minorenni; persone con almeno sessant’anni di età; percettori che risultino presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro, come comunicati all’INPS tramite la piattaforma GePI entro il 31 ottobre 2023. Nel caso in cui il requisito anagrafico utile alla prosecuzione della fruizione della misura maturi prima della settima mensilità o nel mese successivo (per esempio, per compimento dei 60 anni di un componente del nucleo) l’erogazione della prestazione prosegue senza soluzione di continuità”.   

Sempre l’INPS ha precisato altre quattro fattispecie:

  • nel caso di nascita di un figlio, se la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è presentata entro il settimo mese di fruizione del Reddito di cittadinanza oppure in quello successivo, l’erogazione prosegue automaticamente;
  • nel caso di nuova disabilità accertata, se la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è presentata entro il settimo mese di fruizione del Reddito di cittadinanza, l’erogazione continua automaticamente;
  • nel caso il requisito maturi successivamente al primo mese di sospensione (per esempio, prestazione sospesa a luglio 2023 e requisito maturato a settembre 2023), occorre presentare una nuova domanda di RDC
  • nel caso in cui la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) sia presentata successivamente alla sospensione, è necessario presentare una nuova richiesta di RDC.

È invece confermata, fino alla mensilità di novembre 2023, l’ipotesi di ripresa dell’erogazione della prestazione del Reddito di cittadinanza nel caso in cui sia comunicata all’INPS, entro il 31 ottobre 2023, la presa in carico del nucleo da parte dei servizi sociali. In questo caso, non è necessario presentare la nuova domanda di RDC.

Reddito di cittadinanza addio: che cosa cambia nel 2024

LE DUE NUOVE MISURE DEL 2024
1 Dal 2024 arriva l’Assegno di inclusione per i nuclei familiari che, oltre ai requisiti economici, devono avere come componente:

  • una persona over-60
  • una persona diversamente abile di cui prendersi cura
  • figli minorenni a carico
2 Dal 2024 sarà in vigore il Supporto per la formazione e lavoro per chi:

  • ha un reddito ISEE inferiore a 6mila euro
  • ha un’età tra i 18 e i 59 anni
  • non ha in famiglia disabili, minori o ultrasessantenni

Da 1° gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza cesserà di esistere. Con il nuovo anno esordirà l’Assegno di inclusione che è è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:

  • con disabilità;
  • minorenne;
  • con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

Inoltre il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso congiuntamente di:

  • un ISEE in corso di validità di valore non superiore a euro 9.360; 
  • un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di euro 6.000 annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

Dal 1° gennaio 2024 debutterà anche il Supporto per la formazione e lavoro, che è un rimborso spese e non un sussidio come l’RDC. I requisiti per beneficiarne sono i seguenti:

  • avere un reddito ISEE inferiore a 6mila euro; 
  • avere un’età tra i 18 e i 59 anni; 
  • non avere in famiglia disabili, minori o ultrasessantenni.

Questa misura prevede di partecipare ad attività di formazione obbligatorie. Gli aventi diritto avranno un rimborso massimo di 350 euro al mese per 12 mesi, non rinnovabili. Finora le domande per il Supporto per la formazione e lavoro già acquisite dal nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativo (SIISL), a cui si può accedere tramite il portale dell’INPS, sono oltre 29.000.

Conti correnti: come trovare le migliori offerte ad Ottobre 2023

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