Prezzo del gas in aumento a giugno 2023?

Il prezzo del gas al TTF di Amsterdam è crollato da inizio 2023 (-67%) e i livelli delle scorte nel Vecchio Continente sono i più alti di sempre. Eppure, nuovi rialzi in bolletta potrebbero essere all’orizzonte. Ecco perché succede a giugno 2023 su SOStariffe.it.

In 30 secondi

Il prezzo del gas all'ingrosso si contrae, ma c'è il rischio di nuovi rialzi a giugno 2023:
  1. Il prezzo del gas al TTF di Amsterdam è crollato del 67% dall’inizio del 2023
  2. I 3 motivi che hanno trainato verso il basso il prezzo del metano all'ingrosso
  3. Quali sono le ragioni che rischiano di far aumentare le bollette a giugno 2023
  4. Come alleggerire le spese in fattura con le migliori offerte gas del Mercato Libero
Prezzo del gas in aumento a giugno 2023?

Nonostante le quotazioni gas al TTF di Amsterdam siano in calo del 67% dall’inizio del 2023 e gli stoccaggi europei di metano non siano mai stati così pieni in primavera (al 66%), le bollette potrebbero subire nuovi rialzi a giugno 2023 e nei prossimi mesi. Perché? E quali sono le ragioni alla base di quella che appare a prima vista un paradosso che torna a preoccupare i consumatori, già reduci da un 2022 all’insegna di bollette alle stelle?

Le risposte a queste domande arrivano dagli esperti di SOStariffe.it nei paragrafi di seguito. Prima di passare sotto la lente d’ingrandimento le ragioni che rischiano di far balzare all’insù le spese, è bene ricordare che, prima di attivare una nuova soluzione metano, è utile affidarsi al confronto delle offerte gas utilizzando il comparatore di SOStariffe.it, accessibile cliccando al link di seguito:

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Giù il prezzo del gas, ma nuovi aumenti potrebbero essere all’orizzonte

LE DOMANDE LE RISPOSTE
Perché il prezzo del gas al TTF di Amsterdam è diminuito del 67% dall’inizio del 2023?
  • Temperature invernali miti
  • Minor consumo di metano
  • Stoccaggi europei mai così pieni dopo l’inverno
Perché nuovi rialzi in bolletta potrebbero essere all’orizzonte?
  • Graduale riduzione degli aiuti statali, introdotti in bolletta nel 2022 per aiutare famiglie e imprese a fronteggiare il caro energia
  • Risalita dei consumi di gas a partire da fine aprile 2023, che alimenta i timori per l’inverno 2023-2024

Le temperature invernali miti e il taglio dei consumi di metano da parte delle famiglie preoccupate dal caro bolletta hanno traghettato l’Europa verso la primavera con un alto livello di riempimento degli stoccaggi (le scorte Ue sono già risalite al 66%, al di sopra della media degli ultimi anni, con Italia e Germania al 72%). A sua volta, gli stock mai così pieni hanno rassicurato gli investitori, spingendo così verso il basso i listini gas al TTF di Amsterdam, la Borsa europea del metano.

Dal 1° gennaio 2023, quando il prezzo del gas all’ingrosso si attestava a 71,5 euro al megawattora, tale valore è oggi sceso (in apertura di seduta di mercoledì 31 maggio 2023) a 25,50 euro al megawattora, ai minimi dall’ottobre 2021 (precedente allo scoppio della guerra in Ucraina). Un tonfo del 67%, il cui effetto è stato sentito dai consumatori nelle bollette degli ultimi mesi.

Eppure, nuovi rialzi in bolletta potrebbero essere all’orizzonte a giugno 2023. Quali sono le ragioni di questa inversione di tendenza? Eccole sintetizzate di seguito:

  • la graduale riduzione dei sussidi statali in bolletta, applicati invece nel 2022 per aiutare famiglie e imprese a fronteggiare la crisi energetica. Un esempio? La bolletta del gas sui consumi di aprile 2023 per i contratti in Maggior Tutela ha visto un incremento del +22,4% per via della riduzione della componente di sconto UG2 degli oneri generali di sistema prevista dal Decreto Bollette;
  • l’aumento della “fame” di gas in Italia da fine aprile 2023 (cioè in concomitanza dell’abbassamento dei prezzi) che, in assenza di un’inversione di tendenza, potrebbe mettere a rischio le scorte in vista dell’inverno 2023-2024.

Ad accendere i riflettori sulla risalita dei consumi da fine aprile a oggi è un’analisi di Matteo Villa, ricercatore dell’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), secondo cui si è “rapidamente passati da un -25% (che ha coinciso con le varie festività di aprile, con una minore produzione industriale e dunque un minor consumo di gas per questi scopi) al -7% dell’ultima settimana. Si tratta di un trend che non si è ancora arrestato”.

Si legge ancora nell’analisi del ricercatore dell’ISPI, dal titolo “Gas: la transizione traballa?”: “L’andamento ci dice qualcosa di importante. Se è vero che con prezzi intorno ai 130 €/MWh in autunno e 70 €/MWh in inverno i consumatori italiani avevano forti incentivi a massimizzare i risparmi, oggi prezzi intorno ai 30 €/MWh non bastano a spingere verso il basso i consumi. Un ritorno verso la normalità pre-crisi dei consumi non è tuttavia sostenibile. Malgrado l’ottima situazione degli stoccaggi italiani ed europei, nostre stime indicano che sarà comunque necessario proseguire a risparmiare circa il 15-20% rispetto ai consumi pre-invasione per mettersi al riparo da eventuali ammanchi di gas il prossimo autunno-inverno. Per questo è probabile che i prezzi tornino a crescere nei prossimi mesi”.

Ricordiamo che il 30 marzo 2023, il Consiglio europeo ha approvato un regolamento che fissa l’obiettivo, per gli Stati membri, di una riduzione volontaria del loro consumo di gas naturale del 15% tra il 1° aprile 2023 e il 31 marzo 2024, rispetto al loro consumo medio nel periodo compreso tra il 1º aprile 2017 e il 31 marzo 2022. Gli Stati membri, come si legge sul sito stesso del Consiglio europeo, possono scegliere le misure con cui intendono raggiungere l’obiettivo. Tuttavia, nel caso in cui il l’organo europeo dichiarasse “lo stato di allarme dell’Unione” sui rischi di approvvigionamento, la riduzione della domanda di gas diventerebbe obbligatoria.