Bonus bollette busta paga 3000 euro a Gennaio 2023

Addio ai “fringe benefit” esentasse fino a 3mila euro per aiutare i lavoratori a pagare le bollette. La misura contro il caro energia introdotta dal governo Meloni con il decreto Aiuti quater è scaduta. A gennaio 2023 torna il tetto ordinario di 258,23 euro.

In 30 secondi

È ancora valido il bonus bollette 3mila euro in busta paga a Gennaio 2023?
  1. No, i premi aziendali esentasse a 3mila euro per pagare le bollette non sono più in vigore
  2. L'innalzamento della soglia di non imponibilità dei fringe benefit è scaduta il 31 dicembre 2022
  3. Il tetto ordinario dei premi esentasse è tornato a 258,23 euro
  4. Che cosa sono i fringe benefit e perché hanno aiutato i dipendenti privati a far fronte al caro bolletta 
 
Bonus bollette busta paga 3000 euro a Gennaio 2023

I fringe benefit esentasse fino a 3mila euro sono stati una boccata d’ossigeno per milioni di lavoratori dipendenti e assimilati alle prese con il pagamento di bollette alle stelle di luce e gas. Grazie a questa misura, introdotta dal governo Meloni nel decreto Aiuti quater (convertito in legge il 13 gennaio 2023), il welfare aziendale è diventato una leva strategica per sostenere la forza lavoro del Paese gravata da un caro energia senza precedenti in Italia.

Tuttavia, questa misura straordinaria non è più in vigore a gennaio 2023. Allo scadere del periodo d’imposta 2022 (scattato il 12 gennaio 2023), è tornato in vigore il tetto ordinario di non imponibilità dei premi aziendali, che ammonta a 258,23 euro. Ma cosa sono i “fringe benefit”, a chi sono destinati e perché non sono più impiegati nella lotta al caro bolletta? Ecco le risposte degli esperti di SOStariffe.it ai principali dubbi dei consumatori nel paragrafo che segue.

“Fringe benefit”: che cosa sono e quali sono i loro vantaggi

I VANTAGGI PER I LAVORATORI I BENEFICI PER LE AZIENDE
I “fringe benefit” sono esenti da tassazione I “fringe benefit” sono interamente deducibili

Come detto poco sopra, i “fringe benefit” (o benefit aziendali) rientrano nel perimetro del welfare aziendale: essi, infatti, sono i beni, i servizi o le somme che le aziende private possono concedere, su base volontaria, ai lavoratori in aggiunta alla busta paga o al compenso pattuito.

Auto aziendale, cellulare, computer, buoni benzina, buoni spesa, assicurazione sanitaria e programmi di formazione: ecco alcuni esempi “classici” di che cosa rientri nell’ecosistema dei premi aziendali. Tra i “fringe benefit” più insoliti si annoverano l’utilizzo di trattamenti benessere, i corsi di cucina o i servizi di concierge.

In ogni caso, questi premi aziendali hanno in comune due vantaggi:

  • per il lavoratore sono esenti da tassazione perché non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini Irpef;
  • per l’azienda sono interamente deducibili.

Fringe benefit esentasse contro il caro bolletta nel 2022

SOGLIA ORDINARIA DEI PREMI ESENTASSE SOGLIA CON AIUTI BIS SOGLIA CON AIUTI QUATER
258,23 euro 600 euro 3.000 euro

Per il solo 2022, anche il rimborso delle spese per le utenze domestiche di acqua, luce e gas è stato incluso nel ventaglio dei “fringe benefit”. Introdotta dall’ex premier Mario Draghi nel decreto Aiuti bis (Dl 115/2022), questa misura aveva una mission: assicurare un ulteriore sostegno economico alle famiglie in un momento in cui le spese di elettricità e metano erano alle stelle.

Oltre a concedere la possibilità alle aziende private di “premiare” i propri lavoratori (dipendenti e assimilati) con il pagamento delle fatture di energia e metano, il decreto ha anche innalzato a 600 euro (solo per il 2022) la soglia di non imponibilità dei “fringe benefit”, con un balzo all’insù rispetto al tetto ordinario pari a 258,23 euro.

Nel suo primo decreto economico dall’insediamento (l’Aiuti quater), il governo Meloni ha fatto un ulteriore passo avanti sui “fringe benefit”, estendendone la soglia di esenzione fiscale e contributiva da 600 euro a 3mila euro, pur consentendo di beneficiarne sempre e comunque per il solo 2022. Ribattezzata “Bonus bollette 3mila euro”, questa agevolazione è entrata in vigore il 19 novembre 2022 con scadenza al 31 dicembre 2022. I datori di lavoro hanno avuto tempo fino al 12 gennaio 2023 per erogarli, ovvero sino alla fine del periodo d’imposta 2022.

Qual è la soglia dei “fringe benefit” a Gennaio 2023?

A gennaio 2023, l’innalzamento della soglia di non imponibilità dei benefit aziendali a 3mila euro non è più in vigore. È tornato operativo il tetto ordinario dell’esenzione, che ammonta a 258,23 euro.

Sebbene i lavoratori non possano più beneficiare di questa misura, sono tuttora in vigore i seguenti aiuti statali contro il caro bolletta:

  • azzeramento degli oneri di sistema su luce e gas (fino al 31 marzo 2023);
  • taglio al 5% dell’IVA per il gas metano (fino al 31 marzo 2023);
  • potenziamento dei bonus luce e gas per famiglie in condizioni di disagio economico e fisico (fino al 31 marzo 2023);
  • innalzamento del tetto ISEE per l’accesso ai bonus sociali: da 12mila a 15mila euro annui (2023);
  • sospensione dei distacchi dei clienti finali in caso di mancato pagamento delle bollette (fino al 31 gennaio 2023);
  • proroga dello stop alle modifiche unilaterali da parte dei fornitori di luce e gas (fino al 30 giugno 2023).

Mercato Libero, alleato del risparmio a Gennaio 2023

Per quanto le agevolazioni statali portino un sollievo immediato in bolletta, è il Mercato Libero ad assicurare il risparmio in bolletta nel medio e lungo periodo. In particolare, in queste settimane in cui i listini dei beni energetici sono in picchiata, le offerte a prezzo indicizzato proposte dai fornitori energia e gas del Mercato Libero sono le più vantaggiose.

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