Mutui tasso fisso: tutto quello che c'è da sapere

Aggiornato il: 20/11/2023
di Paolo Marelli
Pubblicato il: 20/11/2023

In 30 secondi

Mutui a tasso fisso, cosa sono e come funzionano:

  • Mutui a tasso fisso non cambiano il tasso di interesse nel corso del tempo
  • Pro e contro di un mutuo a tasso fisso
  • Mutuo a tasso fisso e a tasso variabile: le differenze
  • Come richiedere un mutuo a tasso fisso
  • Può aumentare la rata mensile di un mutuo a tasso fisso?

Mutui a tasso fisso sono finanziamenti erogati dalle banche per importi anche significativi, e contraddistinti principalmente per la presenza di un tasso di interesse che non cambia con il trascorrere del tempo, garantendo dunque la massima serenità al mutuatario. Ma con quali caratteristiche? Vediamo qui di seguito, per i mutui a tasso fisso, tutto quello che c’è da sapere.

Iniziamo con il ricordare come negli ultimi mesi l’appeal dei mutui a tasso fisso sia cresciuto enormemente in Italia, dopo i dieci rialzi consecutivi (da luglio 2022 e fino a settembre 2023) del costo del denaro decisi dalla BCE (Banca centrale europea) per contrastare l’inflazione elevata nell’Eurozona. Infatti gli aumenti dei tassi dell’Istituto di Francoforte hanno innescato un’impennata delle rate mensili dei mutui a tasso variabile, mentre i prestiti a tasso fisso non hanno subito variazioni verso l’alto delle loro rate. Una condizione vantaggiosa che spinge l’attivazione di mutui a tasso fisso ormai nella maggioranza dei casi. 

Mutui a tasso fisso: i pro

Nell’elenco dei vantaggi legati alla possibilità di indebitarsi con un mutuo a tasso fisso, il primo non può che essere relativo proprio all’aspetto che sopra abbiamo avuto modo di accennare: la possibilità di contrarre un debito con condizioni di onerosità che non varieranno nel corso del piano di ammortamento. Il mutuatario potrà così pianificare con maggiore certezza l’esborso di risorse finanziarie che dovrà sopportare, senza rimanere esposto al rischio che improvvise e sconvenienti oscillazioni dei tassi di interesse di riferimento possano gravare sul bilancio previsionale familiare.

In aggiunta a quanto sopra, vi è un secondo elemento altresì ricordato: il fatto che attualmente i tassi di interesse nominali applicati ai capitali erogati in sede di mutuo a tasso fisso siano ai minimi storici, permettendo pertanto al mutuatario che oggi si indebita a tasso certo, di poter fissare sul lungo termine l’onerosità della propria operazione di mutuo.

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Ulteriormente, occorre ricordare che la sottoscrizione di mutuo a tasso fisso - sempre in relazione alla già accennata opportunità di “congelare” l’importo delle rate, rinunciando al variabile - può pur sempre essere convertito in un mutuo a tasso di interesse variabile qualora la banca erogante acconsenta, o qualora si ricorra a una surroga, con sostituzione del finanziamento con banca concorrente. Un’ipotesi che, stante le condizioni applicate può essere remota, ma che il futuro potrebbe comunque tenere in diversa osservazione.

Mutui a tasso fisso: i contro

Sanciti i principali vantaggi, possiamo ricordare quali siano - di contro - gli svantaggi del mutuo a tasso fisso. Il primo, e più importante, è certamente relativo al fatto che i mutui a tasso fisso impediscono al mutuatario la possibilità di potersi avvantaggiare della presenza di condizioni particolarmente favorevoli di mercato: in altri termini, congelando l’importo delle rate sulla base del tasso di interesse rilevato al momento della sottoscrizione del contratto di mutuo, emerge come il mutuatario stesso verrà privato dell’opportunità di ottenere i benefici legati all’evoluzione favorevole dei tassi (ovvero, tassi di mercato in calo). Si tratta, inoltre, di uno svantaggio che si lega con un altro malus: il tasso di partenza dei mutui a tasso variabile è sempre stato generalmente più basso di quello dei mutui a tasso di interesse fisso.

Come richiedere un mutuo a tasso fisso

Detto quanto sopra, la richiesta di un mutuo a tasso fisso non conosce particolari divergenze rispetto a quanto avviene con la generalità dei finanziamenti. Dunque, la prima fase sarà rappresentata da quella della sottoscrizione della domanda di mutuo, allegando tutta la documentazione utile per poter permettere alla banca di compiere una prima analisi di fattibilità e, soprattutto, una vera e propria istruttoria, con definizione della sostenibilità tecnica dell’operazione e valutazione del merito creditizio da parte del soggetto richiedente.

Tra la documentazione da allegare per l’accensione di un mutuo per la casa, ci sono:

  • i documenti reddituali (buste paga, dichiarazione dei redditi);
  • i documenti tecnico-giuridico sull’immobile (visura catastale, planimetria, atto di provenienza);
  • i documenti del fideiussore, colui che – in altri termini – garantisce per il regolare pagamento del debito, entrando in gioco (quale co-obbligato dell’obbligato principale) per restituire il debito in caso di inadempienza del mutuatario.

Una volta espletata la fase istruttoria, la banca sarà pronta a fornire:

  • una delibera negativa (diniego della richiesta di mutuo a tasso fisso);
  • una delibera positiva (accoglimento della richiesta).

In questo secondo caso, avviserà il futuro mutuatario della possibilità di poter fissare l’appuntamento con il notaio, finalizzato a stipulare l’atto di mutuo (e di norma, contestualmente, quello di compravendita e di iscrizione ipotecaria).

Dal giorno dell’erogazione alla prima rata di ammortamento, decorreranno i cosiddetti interessi di preammortamento, da addebitarsi contestualmente alla prima rata del programma di rimborso. Anche il mutuo a tasso fisso, così come la generalità dei mutui, sarà infine estinguibile anticipatamente rispetto alla scadenza naturale, senza pagamento di penalità.

Durante il piano di ammortamento, come sopra anticipato, vi sarà altresì la possibilità di poter sostituire il finanziamento con una nuova linea, o surrogare il mutuo (gratuitamente) modificando una o più caratteristiche tecniche dello stesso, e cercando dunque di usufruire del mutuo in maniera sempre più versatile, flessibile e in linea con le mutevoli esigenze di budget.

Mutuo a tasso fisso: può aumentare? Tutto quello che c’è da sapere

La domanda che numerosi utenti si pongono è la seguente: un mutuo a tasso fisso può aumentare? Ovvero, la rata mensile di un mutuo a tasso fisso può cambiare di importo nel corso del tempo? La risposta è: no. Per questo tipo di mutuo, come dice la locuzione stessa “tasso fisso”, rimane stabile. Il tasso di interesse concordato alla stipula del contratto del mutuo resta uguale nel tempo, senza aumenti o riduzioni nel corso degli anni.

Questa è la fondamentale differenza rispetto a un mutuo a tasso variabile, il cui tasso di interesse e, di conseguenza, la sua rata mensile possono invece cambiare (aumentando o diminuendo) nel corso del tempo.

Per quanto riguarda, un mutuo a tasso fisso, una volta che il mutuatario ha firmato il contratto con la banca o la società finanziaria:

  • il tasso di interesse applicato al prestito non subirà cambiamenti nel tempo;
  • l’importo stabilito della sua rata mensile rimane sempre lo stesso per l’intera durata del periodo di ammortamento.

Anche qualora ci siano rialzo o ribassi dei tassi di interessi legati all'andamento del costo del denaro decisi dalla BCE, il mutuo a tasso fisso è al riparo da queste fluttuazioni.

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